martedì 6 settembre 2011

Nel profondo blu

Fresco di stampa, illustrato da Alessandro Sanna, mi fa compagnia sulla spiaggia di fronte all'Arcipelago, il bellissimo libro mondadoriano che racchiude tre racconti di Folco Quilici.
Il teatro d'azione, il mar Tirreno, è oggi di un blu intenso. Quante ne ha viste questo mare! I suoi fondali sono ricchi di tesori. Quilici, nella seconda storia, racconta un anneddoto a proposito di un polpo che si era approppriato della macchina fotografica che durante un'immersione, proprio qui, davanti all'isola del Giglio, era stata intercettata da un polipo, animale molto intelligente che cerca oggetti inusuali per arredare l'ingresso della sua tana al fine di attirare l'attenzione dei pesci. Tutti i ragazzi dovrebbero leggere Folco Quilici; imparerebbero ad amare il mare, a sentirlo vivo e pulsante, a rispettarlo, a convivere con gli animali marini, a pescare nel modo corretto, a preservare l'ambiente. Bisogna leggere, studiare, conoscere, usare le tecnologie avanzate, ma anche dotarsi di coraggio e di aperto confronto con la natura, come il quindicenne Tore, pescatore di Stromboli, capace di salvare Macchia Bianca, un capodoglio adulto rimasto imbrigliato nelle reti dei pescatori del pescespada. Il racconto del salvataggio nel Tirreno di questo capodoglio è esaltante, degno dei più esaltanti racconti di avventura, ed è vero, come veri sono gli elicotteri che sorvolando questo azzurro immenso, lo controllano. Veri sono i biologi marini, le ragazze e i ragazzi che studiano e si adoperano con passione per la tutela dei mari del mondo. Ecco, leggere Quilici da piccoli può davvero aiutare molti bambini a volgere lo sguardo verso il profondo blu per scoprire infinite possibilità e occasioni di conoscenza, capaci anche di aprire nuovi orizzonti esistenziali.
“Entrambi i ragazzi, indossate maschera e pinne, entravano in acqua e nuotavano per ore nel mare cristallino lungo quel tratto di costa. Seguivano le nuvole gialle delle salpe, avvicinavano famiglie argentee di saraghi. Altre volte intravedevano solitari e altezzosi dentici.” Da queste esplorazioni, Paolo e Daniela, i protagonisti del racconto sui polpi giganti, hanno ricavato molto per la loro esistenza: Paola è biologa marina e Paolo fotografo marino, entrambi girano il mondo e sono riusciti a coniugare passione e lavoro, una condizione di vita prossima alla felicità.
Grazia Gotti

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