Sono in una località che si chiama Portixeddu, non un paese, ma trenta case, forse meno, disposte tra spiaggia, scogliera e pineta vicino a un paese che ospitava un’importante miniera, ora dismessa. C’è silenzio: sulla spiaggia svizzeri, tedeschi, musicisti stranieri reduci da rave di musica colta in luoghi paesaggisticamente straordinari, ragazzi del luogo che giocano a pallavolo. La loro voce arriva portata da un vento che ne attutisce l’intensità.
Lontano da Bologna, in Sardegna, a camminare sulla spiaggia, all’alba: questa mattina io, un fotografo che seguiva il corso del piccolo fiume che sparisce nel mare, un pescatore, una signora con un cane anziano, che abbaia silenzioso.
In Sardegna a leggere senza obblighi e nelle letture vacanziere entra sempre la sarditudine. Questa volta più delle altre, una sarditudine che incontra Bianca Pitzorno e Alberto Melis, Grazia Deledda e Marcello Fois, Bruno Tognolini e Salvatore Niffoi, Vanna Vinci e Valeria Valenza, Paolo Fresu e Maria Giacobbe, Costantino Nivola e Maria Lai, Giuseppe Dessì, Salvatore Satta e Emilio Lussu. Un invito a condividere letture, ad ascoltare musica, a cercare figure, sculture, a intrecciare fili. Nelle letture entra l’infanzia e l’adolescenza, il mondo degli adulti, la storia e il folklore, frammenti di una terra che non si svela fino in fondo, pronta alla luce, ma gelosa dei suoi segreti.
Silvana Sola
*in foto Maria Lai
Nessun commento:
Posta un commento