Il 22 gennaio scorso è morta Tullia Zevi, una delle voci più autorevoli della cultura ebraica internazionale.
Noi vogliamo ricordarla invitando alla lettura di un libro, da poco sugli scaffali, che racconta di sabbia, di vongole, di Gigio e di Gabri.
E’ al sorgere del sole che i pescatori di vongole affollano l’arenile, entrano nell’acqua bassa e iniziano la pesca.
La pesca raccontata da Renata Mambelli in Il sorriso delle vongole, il libro edito da Piemme, è una pesca per anziani, per bambini e per chi come Gigio, poco più che ragazzino, ha il peso di una famiglia da mantenere nell’Italia della Seconda Guerra Mondiale.
Una villa apparentemente abbandonata, dei rumori, Gabri e la sorellina, rimasti soli dopo che i tedeschi hanno portato via i genitori, colpevoli di essere ebrei.
A Gigio, alla sua famiglia, agli amici, è affidato il compito di aiutare Gabri a rientrare nella vita, a rischio della propria. Un aiuto che si muove nel segreto e nei silenzi.
Un romanzo garbato e di gradevole lettura nel quale la spiaggia descritta è quella della Palombina, ad Ancona, la città in cui Renata Mambelli è nata e la villa è la casa di mattoni con torretta, che la scrittrice incontrava andando verso il mare.
“Devi stare zitto- disse subito Gigio, prima di entrare in acqua.- Perché le vongole sentono le voci e si chiudono subito. Bisogna prenderle di sorpresa. E per lo stesso motivo non devi fare le onde: ti devi muovere lentamente nell’acqua. Mi raccomando è importante per te ma anche per gli altri: se solo uno fa le onde manda in malora il lavoro di tutti.”
Accompagnano le parole le illustrazioni di Vanna Vinci
Silvana Sola
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