giovedì 30 dicembre 2010

Chiusura dell’anno

Come di consuetudine l’utimo giorno dell’anno si vedono i totali. Con un impercettibile movimento di polpastrelli, sul nuovo Mac della libreria Giannino Stoppani, ecco apparire le classifiche. E’ tempo di bilanci, economici e culturali. I lettori sono in crescita, mentre le strutture pubbliche, scuole e biblioteche, mostrano l’effetto dei tagli. Cosa leggono i lettori forti e fedeli? Le classifiche generali, quelle che vediamo da anni stazionarie rilevano e rivelano la forza del Topo. Il sesto viaggio nel regno della fantasia va fortissimo, viaggia a cifre con parecchi zeri, lungo tutta la penisola, impilato in ogni angolo. Nella libreria Giannino Stoppani il Topo si difende con onore ma è superato nei numeri dalla gianninica Olivia, dal bizzarro Ionesco illustrato dal grande Delessert, e da un libro non da leggere ma per fare, il più venduto di dicembre nella rete delle librerie indipendenti, edito da Timpetill, la libreria dei ragazzi di Cremona, guidata dalla creativa ed operosa Maria Sole Pozzi, per noi tutti Sole. Ottimo bilancio, incoraggiante anche volgendo lo sguardo indietro: la nostra Linnea nel giardino di Monet, ristampata e rinfrescata nella veste, si attesta a tenere posizioni da long seller, il ritorno mondadoriano di Elmer ha fatto i botti (!!!), così come tutti i titoli di Elmer in lingua con CD. Impareranno l’Inglese divertendosi i nostri piccoli e ciò è motivo di soddifazione pedagogica. La tribù affezionata della coppia Donaldson e Scheffler ha premiatto Zog, titolo che da agosto tiene costantemente una buona posizione di classifica, e i rodariani hanno apprezzato il grande albo illustrato da Fulvio Testa. Non chiedete ragguagli tecnici (quelli delle classifiche che indicano cento e non si capisce poi quanti libri sono sati venduti, oppure chi sale e chi scende), la nostra classifica è casalinga e mostra un popolo di lettori che frequentano i bambini, che prestano loro gli occhi per leggere, che donano la loro voce, le mani per fare, il loro tempo.
Buon Anno a tutti.
ZAZIE

venerdì 24 dicembre 2010

C’era molto calore nella nostra casetta


Nel novembre del 1953, a New York, il livello di smog aveva toccato vette altissime: si registravano più di duecento morti per problemi respiratori. La pesantezza dell’aria irrespirabile contribuì ad accelerare la morte di Dylan Thomas, già provato da una vita vissuta intensamente e da un edema celebrale. Aveva trentanove anni il grande poeta, drammaturgo e scrittore gallese che aveva sconvolto la critica per la straordinaria novità dei suoi scritti.
Un Natale, in catalogo per Salani, è un breve racconto che riporta ricordi natalizi di bambini del Galles.
Racconti che miscelano fatti a personaggi, le vicende dei pranzi natalizi a immaginari ippopotami che attraversano la strada, la musica che accompagna fedele la notte di Natale alle canzoni d’amore, le luci delle case alle coperte di un letto pronto a dare asilo.
Un Natale di fantasie e di regali: “C’erano regali utili… libri senza figure in cui i bambini, benché avvertiti tra virgolette di non farlo, pattinavano sullo stagno del contadino Giles e guarda un po’ annegavano; e libri che mi spiegavano tutto sulle vespe, tranne perché…”
Pubblicato dieci anni fa, il testo di Dylan Thomas è accompagnato dalle belle illustrazioni in bianco e nero di Fabian Negrin, che con la perizia del segno riesce a creare l’atmosfera di una notte magica, sospesa tra realtà e visioni oniriche.
Silvana Sola

giovedì 23 dicembre 2010

David Hughes alias Sandy Turner


Per possedere, collezionare, regalare il più bel libro sul Natale dell’ultimo decennio occorre rivolgersi ad Amazon. Silent Night di David Hughes, o Sandy Turner, Premio Bologna Ragazzi Award 2003, non è stato mai tradotto, nè da noi nè da altri europei. Eppure lo spirito dell’autore inglese è così corroborante, ricco di uno humor raffinato. Il libro ha più livelli di lettura, senza perdere tuttavia la freschezza, l’incanto e il mistero di Babbo Natale. Sandy scherza sul riconoscimento bolognese, sembra non porre troppa enfasi sulla “fama”, noi sappiamo in cuor nostro che è contento. Già il Festival di Spoleto gli commisionò il manifesto dell’edizione 1992. Oltre che su gli americani, che lo pubblicano, sa di poter contare anche su estimatori italiani. I bambini italiani e noi tutti apprezzeremmo molto questa strana notte silenziosa, rotta dal persistente abbaiare di un cane! Un libro che ricorda i disegni di Lyonel Feininger, zio dei fumetti per bambini.
Grazia Gotti


mercoledì 22 dicembre 2010

Natale a Yellowhammer



O.Henry, pseudonimo di William Sidney Porter (1862-1910), da autodidatta divenne il più grande scrittore di short stories della sua epoca, baciato da un enorme successo di pubblico. Il suo racconto natalizio Il dono dei magi è stato illustrato da due grandi dell’illustrazione contemporanea, Lisbeth Zwerger e P.J.Lynch.
Un altro suo straordinario racconto, Natale per forza, è invece parte della bella antologia einaudiana Notte di Natale, che contiene quindici racconti di grandi autori quali Andersen, Cechov, Dickens, Dostoevskij, Gaskell, Gogol, Hoffmann, Maupassant, Stifter, Yeats, uniti a quelli di F. Anstey, Fergus Hume, Anatole Le Braz, Henry Van Dyke, autori a me sconosciuti.
Chi già aveva amato la commovente storia della ragazza dai lunghi capelli non rimarrà insensibile alla parabola di Cherokee, il cercatore d’oro. Capolavoro assoluto, la più bella fra le storie di Natale che abbia mai letto, merita un libro a parte, un’edizione illustrata per il prossimo Natale.
Grazia Gotti

martedì 21 dicembre 2010

Largo ai giovani!



La saga che vede protagonista Piccolo Babbo Natale continua e quest’anno, per merito di Emme Edizioni, ecco anche in italiano il messaggio più speranzoso di questo Natale: largo ai giovani!
Piccolo Babbo Natale entra a far parte della “squadra” dei Babbi Natale.
La creatrice di questo mondo, Anu Stohner, è svedese ed è diventata un po’ tedesca per via del suo sodalizio lavorativo e sentimentale con il grande editor della casa editrice tedesca Hanser di Monaco.
Presso questa casa editrice sono usciti i lavori per ragazzi di Hans Magnus Enzerberger e ha trovato posto il nostro Buzzati dell’Invasione degli orsi in Sicilia. Casa editrice di cultura, aperta a libri di altre culture, Hanser prepara per i più piccoli albi stupefacenti, di grande formato, nei quali le avventure del Piccolo Babbo Natale si dipanano fra le nevi dei boschi, così come in giro per il mondo fino a capitare su di una gondola veneziana.
L’illustratrice Henrike Wilson, formatasi in Germania e negli Stati Uniti, lavora in stretta collaborazione con Anu e dalla coppia hanno preso vita altri personaggi destinati alla circolazione mondiale e a durare nel tempo.
Grazia Gotti

lunedì 20 dicembre 2010

Ho scritto a Babbo Natale



Cosa succede ad un bambino di 8 anni che decide di intrattenere una corrispondenza cartacea con Babbo Natale? Capita che, dopo lo scambio di alcune lettere, il bambino decida di trovarsi un nuovo e diverso amico di penna: la Befana.
Michele ha 8 anni e ha deciso di scrivere con molto anticipo a Babbo Natale per capire quali sono i regali che può chiedere per la notte del 24 dicembre e quelli che invece sarebbe meglio non chiedesse; nel fare questo si prende forse qualche libertà di troppo, esprimendo i suoi pensieri a briglia sciolta e sottolineando spesso tutte le piccole delusioni quotidiane con cui è costretto a fare i conti. Ansioso di leggere ciò che Babbo Natale risponde ad ognuna delle sue lettere, rimane puntualmente deluso dal ricevere sempre la stessa risposta e così, ad ogni nuova lettera, il suo attaccamento al babbo più amato dai bambini diminuisce…
Caro Babbo Natale, vincitore del Premio Storia di Natale 2010, pubblicato dalla casa editrice Interlinea, è un breve testo epistolare di Anna Vivarelli.
Ostinatamente incalzante e irriverente come solo i bambini sanno essere, è deliziosamente completato dal segno veloce e sicuro delle illustrazioni di Antongionata Ferrari e dall’azzeccata impostazione grafica, che unisce intenzionalmente i canoni della scrittura delle prime classi elementari e i caratteri uniformi e giustificati di una lettera prestampata. Il tenero sorriso, che nasce spontaneo leggendo le lettere di Michele, è l’ invito a far riemergere, in tempo per la festa tanto attesa, l’importanza di credere nella bellezza del Natale.
Chiara Del Tufo

venerdì 17 dicembre 2010

Martino Testadura

Fulvio Testa è un narratore, narratore di parole e narratore di figure. Veronese, studi di archiettura a Venezia e a Firenze, apprendista illustratore sotto la guida di Stepan Zavrel, ora autore, illustratore,artista che si divide tra il Veneto e gli Stati Uniti.
Ultima fatica editoriale, presente nel catalogo Emme Edizioni, è un rinnovato omaggio a Gianni Rodari.
La strada che non andava in nessun posto è un racconto tratto da Favole al telefono. E’ il Rodari visionario, onirico, il Rodari delle fiabe e dei giardini segreti, quello descritto dalle immagini di Fulvio Testa. La pulizia del segno, la generosità nell’uso del colore, la precisione descrittiva dell’infittirsi della vegetazione e la cura delle scelte cromatiche nel raccontare gli edifici di un borgo italiano, mettono in pagina, in un albo illustrato di grande formato, Martino e il suo desiderio di andare a scoprire dove porta la strada che non va in nessun posto.
Martino è intraprendente, determinato, curioso, desideroso di incontrare il nuovo. E La strada che non andava da nessuna parte premia chi per primo ha il coraggio di percorrerla.
Silvana Sola

giovedì 16 dicembre 2010

Storie di cinema


Urbino è innevata. Il bianco esalta il luogo, patrimonio dell’Umanità.
Dentro al monastero Santa Chiara, sede dell’ISIA, un evento speciale: la lezione di Youri Norstein, il poeta dell’animazione russa. La sala è affollata, oltre duecento studenti, diversi provenienti dalla Scuola del Libro. Norstein ricorda che l’animazione deve attingere ad una cultura vasta, che per ideare un film d’animazione bisogna fare quotidiani viaggi nel visivo, bisogna guardare l’arte, la pittura, la scultura, ma anche il cinema, il paesaggio. E’ un artista, un artigiano del segno, un cantore per immagini. Un ampio preambolo per suggerire l’incontro con un libro che è una dichiarazione d’amore al cinema.
Senza Tv, di Guillaume Guéraud, è in catalogo per Topipittori, nella collana “Gli anni in tasca”.
Racconta di un ragazzino senza televisione, tagliato fuori dalle chiacchiere dell’intervallo e del dopo scuola, perché non conosce i personaggi che affollano il piccolo schermo.
L’iniziale senso di isolamento e la pretesa ad un’uguaglianza di massa, spariscono velocemente sostituiti dalla magia della scoperta del cinema. Una madre cinefila lo porta a vedere film unici, film per adulti che il piccolo Guillaume fatica a capire, ma si lascia trascinare dalle vicende, è affascinato dalle immagini, dagli intrecci narrativi. Passerà i pomeriggi in cineteca e il cinema diventerà maestro di vita e materia per imbastire straordinari racconti capaci di lasciare senza parole i coetanei ipertelevisivi. Romanzo breve, intenso, un pezzo di vita offerto, con generosità, ai lettori.
Silvana Sola

mercoledì 15 dicembre 2010

Un bel regalo di Comma 22


Daniele Brolli, da editore, ci regala un bellissimo libro olandese, firmato da Gerda Dendooven. La storia ha l’andamento di un racconto classico, come fu che il maialino si ritrovò con la coda riccia, una Just so stories di Kipling, arricchita dai toni ironici e surreali, lievi e giocosi, capaci di mettere in moto i pensieri. L’autrice-illustratrice dichiara che trattasi della rielaborazione di un vecchio racconto popolare ripreso anche dallo scrittore Felix Timmermans (una sua storia di Santa Claus degli anni Trenta del Novecento sembra molto divertente). Il valore di questo libro è immenso perchè riesce ad equilibrare intelligenza, vocazione al racconto, al gioco, amore per lo stile, in un registro misurato, tenuto da una lingua viva, che si lascia plasmare dai concetti.
Da ultimo ma niente affatto secondario ogni pagina risplende di eleganza grafica e tipografica. Molti libri sono all’apparenza eleganti e ben fatti e già ad un primo sguardo siamo certi di trovarci al riparo della volgarità. Poi viene la storia, la lingua, la “regia” e, amio avviso, non sono tanti gli esiti felici delle pur buone intenzioni. Verso questo libro ho un’adesione piena che procura felicità e non ho dubbi sul suo benefico effetto sui lettori adulti e bambini. Un libro da regalo sotto l’albero, da leggere insieme e da rileggere.
Grazia Gotti

martedì 14 dicembre 2010

Come cuccioli, pietre, fuochi d'artificio


Ruti si rifiuta di alzarsi per andare all’asilo… preferisce dormire! Yonatan si diverte nei panni del detective ma… non vuole andare a letto se prima non è finito fra le braccia calde della sua mamma! Ben non vuole essere “unico” al mondo, perchè si sentirebbe solo! Rachel, invece, ha un’amica segreta, che nessuno può vedere… ma a cui è molto importante dare la buona notte!
Attraverso questa raccolta di storie, edita da Mondadori, lo scrittore israeliano David Grossman riesce a raccontare la sensibilità dell’infanzia, i piccoli grandi interrogativi, le piccole grandi paure di questa fascia d’età. I cinque racconti, di scorrevole lettura, si prestano molto bene ad una condivisione ad alta voce tra adulto e bambino, preferibilmente in età dai tre ai cinque anni. Adatte ad affrontare alcune difficoltà dei piccoli, queste storie vogliono essere, soprattutto per i più cresciuti, un invito a cogliere nuovi e diversi punti di vista che non banalizzano bensì aiutano a comprendere.
Grossman mette in scena adulti che sanno accompagnare, guidare nel percorso di crescita, che sono di supporto nel superare le paure e nell’affrontare questioni importanti come quella dell’ “identità”. I bambini, dal canto loro, sanno indagare, vedere ciò che a prima vista non si vede, vogliono ed arrivano a scoprire il perché di certi comportamenti “strani” degli altri. Entrambe le parti, dunque, possono apprendere l’una dall’altra. Questa opera, ricchissima dal punto di vista pedagogico, richiama la dimensione del gioco, del ribaltamento dei ruoli, della condivisione, della comprensione e dell’ascolto.
Merita, inoltre, una particolare attenzione il vivacissimo apparato iconografico dell’illustratrice Giulia Orecchia, che accompagna la lettura in modo davvero piacevole.
Giada Romagnoli

lunedì 13 dicembre 2010

I Rossi, i Viola, i Blu


Per consigliare un libro bisogna leggerlo, farlo proprio e poi trasmettere al potenziale lettore l’incanto della narrazione. La lettura di Méto. La casa, il libro di Yves Grevet, uscito per i tipi di Sonda, mi è stata suggerita da Serena. Mi fido delle sue indicazioni di lettura e ho letto velocemente, desiderosa di capire dove stavano andando i ragazzi della grande casa isolata dal mondo. Mi sono lasciata rapire da un’atmosfera tesa, da l’idea di un non luogo dove sessantaquattro ragazzi vivono una vita scandita da regole rigide.
Nella casa sono bandite le domande, la memoria di un tempo altro dal presente, i ricordi.
Una scrittura orewelliana quella di Grevet: un romanzo di fantascienza che dichiara l’assenza di libertà, il controllo di un potere invisibile, la cupezza di una vita a tempo.
L’ambiente riporta le immagini di un carcere di massima sicurezza, di un laboratorio segreto per esperimenti sull’uomo. Yves Grevet è un maestro scrittore, lavora nella periferia di Parigi: i suoi scritti parlano di libertà, di crescita, di legami famigliari, amicali, sociali.
Méto. La casa, vincitore di numerosi premi, è il primo romanzo di una serie che racconta le vicende di un ragazzo che ha bisogno di capire cosa c’è oltre la casa, di verificare la forza dell’amicizia, di vivere l’avventura della vita. Ora la lettura è finita e con lei la “prima puntata” della storia. Rimaniamo in attesa di leggere il seguito.
Silvana Sola

venerdì 10 dicembre 2010

Appunti di viaggio - 3

Parigi, ultimo appunto! Al teatro "Rond Point" all’altezza del metro Franklin D. Roosevelt c’è un bellissimo bookshop dove è possibile documentarsi sui titoli di teatro per ragazzi. Ad occhio e croce i titoli sono più di cento, suddivisi in collane. Libri già gradevoli nell’impianto grafico e iconografico, presentano un scrittura drammaturgica di grande qualità. “Scrivere per il teatro contemporaneo per bambini e ragazzi in Europa” potrebbe essere il titolo di un convegno utile alla Cultura di un paese.
Se io fossi il Ministro della Cultura, telefonerei al Sindaco del Comune di Milano e gli ordinerei di organizzarlo al Piccolo.
Accanto al Rond Point c’è la casa d’asta Artcurial dotata di una splendida libreria. Qui ho trovato il libro Le garcon qui a mordu Picasso, di Antony Penrose. Antony, per gli amici Tony, è il figlio della grande fotografa Lee Miller, amica di Picasso. Nella fattoria del Sussex dove vivevano i Penrose si incontravano artisti e intellettuali.
Il piccolo Tony è diventato amico di Picasso. La loro amicizia si può cogliere dalle tante foto. Per saperne di più www.farleyfarmhouse.co.uk
Alla libreria Galignani, fra i libri francesi, inglesi e americani ho trovato Of THEE I SING, la lettera alla figlie del presidente Barack Obama, illustrato da Loren Long.
Grazia Gotti

giovedì 9 dicembre 2010

Appunti di viaggio - 2

Montreuil è un comune della banlieu parigina non troppo lontano dal centro.
Qui s’incontra il mondo dei libri per ragazzi. Già dal primo giorno il salone è affollato di bambini; nel mezzo del pomeriggio torna la calma e ci si può avvicinare agli stand per sfogliare le novità.
Verso sera, a porte chiuse, ha inizio poi la festa degli editori e il salone si riempie di “professionali”, autori, illustratori, grafici, giornalisti. Fra cibi e vini si discorre, si scherza, si spettegola su chi ha offerto il vino migliore e, ovviamente si parla di libri.
Susie Morgersten, simpaticissima, felice del suo tour italiano che l’ha portata a Padova, invitata dalla libreria Pel di Carota, si rammarica del fatto che in Italia i suoi libri siano fuori catalogo.
Thierry Magnier, elegantissimo, si gongola per i due premi ricevuti. Le allieve dell’Accademia Drosselmeir, con i bicchieri sempre pieni, scrutano questo nuovo mondo.

A dieci minuti di metrò pulsa invece la vita parigina, con i suoi riti, le sue luci e i suoi sapori.
Cominciando dai sapori, il Mont blanc di Angelina. Siamo sotto il portico di Rue de Rivoli.
Attraversando la strada e facendo due passi ecco la mostra dedicata al grande fotografo André Kertez. Più avanti, verso il Louvre, al Museo delle arti decorative una bellissima mostra dedicata al produttore di giocattoli Villac. Per noi libraie-giocattolaie l’entusiasmo è alle stelle. Il catalogo ci consentirà di imparare e di diffondere.
A suivre
Grazia Gotti

mercoledì 8 dicembre 2010

Appunti di viaggio

Meno 357 giorni… alla prossima edizione!
Il Salon du livre et de la presse jeunesse di Montreuil è finito lunedì.
La ventiseiesima edizione di questa piccola (solo in dimensioni!) fiera del libro per ragazzi d’Oltralpe chiude i battenti. La bizzarra principessa di nero mascherata della Charlotte Gastaut (quella di Angelica della Gallucci per capirci!) rientra a castello!
Migliaia di entrate ogni giorno, migliaia di bambini che da mercoledì 1° dicembre (il mercoledì è giorno di festa per gli scolari francesi) si sono immersi nel mondo dei libri, con i propri genitori o con la scuola, percorrendo i lunghi corridoi e entrando nei colorati stand di Milan piuttosto che di Le poisson soluble, di L’école des loisirs o di Esperluète. Rientrati da qualche giorno e già immersi nei preparativi per Natale e soprattutto per la non molto lontana Fiera di Bologna… pochi appunti che il sottoscritto vuole ricordare!
Una bella novità in casa Gallimard, Rita e Machin di Olivier Tallec in versione fumetto, che forse arriverà in Italia, scuotendo un po’, finalmente, lo scaffale dei comics per i più piccoli!
Una folta presenza di classici illustrati in molte delle più rinomate maison… Una per tutte l’innovatrice Sarbacane che l’anno scorso ha rimesso in gioco l’investigatore londinese per eccellenza (in uscita la prossima primavera per Donzelli) illustrato da Christel Espié e quest’anno, nella stessa collana di albi di 26x32 cm, il Tom Sawyer détective, da tempo assente in libreria.
Termino il mio veloce e personalissimo resoconto con uno dei vincitori dei numerosi premi del Salone. Per il premio, "Terre en vue", che vuole sensibilizzare i ragazzi ai problemi ambientali, il bellissimo Petites et grandes histoires des animaux disparus, Actes Sud éditions.
Un catalogo degli animali scomparsi curato dal Museo nazionale di Storia naturale e sapientemente illustrato con tavole di fumetto e illustrazioni a l’ancienne di Hélène Rajcak et Damien Laverdunt.
David Tolin

martedì 7 dicembre 2010

Le brave bambine sono sempre rispettose

Moriva nel 1910 Mark Twain.
L’editore Donzelli ne celebra il ricordo in un libro speciale, un album illustrato in cui le parole del grande scrittore americano incontrano il segno autoriale di Vladimir Radunsky.
Il libro, Consigli alle bambine, mette sulla carta un piccolo manuale di comportamento per bambine, un ironico vademecum delle buone maniere nel quale Mark Twain si è divertito a dispensare suggerimenti utili a sopravvivere nel mondo dei grandi, un mondo spesso disattento alla necessità dei bambini di essere bambini.
La prosa scarna di Twain, il tono irriverente e giocoso si sposano con le illustrazioni colte e divertite dell’artista Vladimir Radunsky, con il suo lavoro calligrafico che modifica il logo Donzelli e lo fa diventare parte del testo.
Un’operazione di book design che ha visto editore, traduttore, illustratore e stampatore impegnati in modo corale per la realizzazione del libro.
Vladimir Radunsky vive a Roma, ma è nato in Russia, ha trascorso molti anni negli Stati Uniti.
Nella piccola biografia che ci aveva inviato per la mostra Nello studio di Oz, Vladimir si raccontava così: “Il Signor Radunsky ha visitato spesso l’Europa: lì ha visto molte cose di suo gradimento. Anche quando viveva in Russia, il Signor Radunsky trovava ci fossero molte cose di suo gradimento. Nondimeno, negli Stati Uniti, ci sono molte cose di suo gradimento. Al Signor Radunsky piacciono molto i bambini. Ne ha persino due suoi. Il Signor Radunsky ama disegnare ed inventare storie…”
Silvana Sola

lunedì 6 dicembre 2010

Olivia!

E’ insolita questa ultima avventura di Olivia. Insolita per gli occhi che hanno conosciuto la maialina di Ian Falconer sulle pagine pagina bianche o nere macchiatte dal rosso e dalle sue gradazioni. L’insolito sta nel trattamento visivo, nel nuovo esperimento dentro cui l’autore colloca la nuova avventura. Venezia vista attraverso le cartoline. La città d’arte riprodotta con gli stilemi “bassi” delle macchinette-souvenir, una città profondamente studiata e amata restituita al lettore colto attraverso la fotografia e la manipolazione del computer.
Per guardare più a fondo del turista che lascia scivolare i suoi occhi sulle cose occorre conoscere, sembra dirci Falconer. Ed è un percorso di scoperta e di conoscenza quello a cui ci invita la celeberrima maialina, sin dal suo esordio nel 2000 quando sorprese la scena internazionale, per la sua freschezza, lo stile elegante e l’alta considerazione di sè. Può fare tutto, cantare come la Callas, dipingere come Pollok, cercare di essere una first lady, così come una domatrice del circo, una ballerina di Degas fino ad arrivare, con la sua monelleria infantile, ad essere responsabile del crollo del campanile di San Marco a Venezia.
Il campanile crollò all’improvviso il 14 luglio del 1902 e la notizia lasciò senza parole il mondo intero. Ian ne fa riaffiorare la memoria e ci obbliga a riflettere sui crolli reali e metaforici del nostro Bel Paese. Tutto questo in un libro per bambini? Quanto più gli autori sono grandi, quanto più riescono a parlare ai piccoli. E’ una legge consolidata.
Grazia Gotti

venerdì 3 dicembre 2010

Poesie di dicembre

Lo splendido albo con costa telata, pubblicato da Emme Edizioni, accoglie le poesie di Vivian Lamarque accompagnate dalle straordinarie invenzioni pittoriche di Alessandro Sanna.
Per le poesie di Vivian non ho trovato alcun aggettivo, timorosa di sciupare la semplicità, l’essenzialità, la sobrietà di questi componienti. Se la neve attutisce i rumori nella vita reale, qui suona, invece una musica quasi futurista; la neve ha prenotato il volo di mezzanotte per scendere poi piano piano, e nevicherà tutta la notte. In Nascondino bianco soffia un’aria crepuscolare. Dov’ è la casa di fronte alla mia?/Dov’è la scuola?/Dov’è il giardino?/Dov’è l’albero con l’uccellino? Poi lo straniamento e il cambiamento del punto di vista: ecco l’albero di Natale che si risveglia spaesato... Non c’è più la mia pineta/e dei miei amici/nemmeno uno/nemmeno un cielo/ nemmeno un prato /dove, aiuto!/mi sono svegliato? Si è svegliato in una casa dove la sera nessun firmamento, solo una scatola con dentro una luce che si chiama tivù, è il nostro cielo, ma è senza luna /e di stelle nemmeno una. Dopo l’albero, Babbo Natale e infine l’ultimo giorno del mese e dell’anno e l’ultima poesia, un saluto e un augurio ai bambini che crescono mentre il poeta invecchia, con soavità e dolcezza...
Vivian legge le sue poesie ai bambini, domenica 5 dicembre alle ore 15.30 a Bologna, alla libreria per ragazzi Giannino Stoppani. Nevicherà?
Grazia Gotti

giovedì 2 dicembre 2010

Di un lupo ci si può fidare

C’era una volta in un paese lontano o, forse, in un paese vicino, un coniglietto che non aveva mai incontrato un lupo, e un lupo che non sapeva cosa fosse un coniglio.
Ignari di una letteratura che li descrive come uno vittima dell’altro, i due animali si incontrano, si scoprono, si frequentano e diventano amici.
Negli anni ’90 Lulù, il capolavoro di Gregoire Solotareff, era un libro tascabile di piccolo formato.
Oggi ha pagine grandi, spesse, resistenti, una storia fantastica in un oggetto libro che si rende disponibile ad una lettura fortemente partecipata.
Merito all’editore Rizzoli se oggi i bambini possono incontrare la storia tenera e appassionata dell’autore e illustratore francese.
Capace di raccontare ai piccoli, di affascinare con il suo segno divertente, di catturare l’attenzione con poche parole, sapientemente calibrate, Solotareff è riuscito a portare, tra le pagine, un modo possibile per andare oltre il pregiudizio.
Silvana sola

mercoledì 1 dicembre 2010

Gli animali sono più grandi delle bestie?

Era uscito nel 2007 nel catalogo Autrement. Oggi è sugli scaffali voluto dall’editore Donzelli.
E’ Il grande bestiario degli animali, un bellissimo albo illustrato.
Un albo illustrato extra large: pagine grandi utili a far risaltare le immagini e a lasciare il giusto spazio al corpo dei caratteri usati.
I testi sono firmati da Frederic Kessler: testi ironici, colti, capaci di arrivare al lettore, in modo diretto. Di affascinarlo e di farlo sorridere: raccontano di animali con le corna e di altri molli, di corazze e di strane abitudini alimentari, di vite brevissime e di inconsueti comportamenti.
Le illustrazioni sono affidate a Olivier Charpentier, un artista delle figure, abile professionista in grado di realizzare straordinari ritratti del mondo animale.Una galleria di “bestie” di carta da frequentare con assiduità.La versione italiana toglie dalla copertina il vezzoso cagnolino dell’edizione francese e lo sostituisce con una sobria e pacifica giraffa.
Silvana Sola