Palazzo Albergati, a Bologna, presenta la Collezione dei coniugi Gelman, dedicata al’Arte Messicana del ventesimo secolo.
Una mostra che mette in campo grandi artisti e tra loro Diego Rivera e Frida Kahlo.
Nella mostra lo spazio della straordinaria interprete messicana è arricchito dagli abiti ispirati al suo modo di vestire, ai suoi colori, abiti che portano la firma di Valentino piuttosto che di Marras.
Frida Kahlo è, in questo momento, anche al centro di pubblicazioni che si muovono tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti.
Pubblicazioni che raccontano la vita di Frida, che esaltano sentimenti e passioni, che esaltano la fauna che popola i suoi dipinti, che entrano nel suo corpo e nei suoi pensieri dichiarati alla Storia.
È prezioso quanto i suoi vestiti il libro Frida di Sébastien Perez illustrato da Benjamin Lacombe, in catalogo per Rizzoli.
Riporta i colori della terra messicana l’illustratore francese, indaga un passato noto in bilico tra una realtà che non fa sconti e un universo onirico ricco di simbologia, racconta la complessità di un’artista che intreccia miti aztechi, comunismo, credenze popolari, visioni.
Come Frida mette insieme i temi della Morte e dell’Amore, la Rivoluzione e il corsetto ortopedico, apre lo scrigno dei ricordi insieme ad un corpo violato dall’incidente, dai molti interventi, dalla realtà.
Lacombe è dentro Frida, un dentro fatto per narrare il femminile di un’artista che diventata simbolo della cultura messicana nel mondo.
“Ricordo la prima volta che i miei occhi hanno incrociato quelli di Frida. Avevo dodici o tredici anni e mi ero soffermato su quel viso dallo sguardo cespuglioso che mi squadrava circondato da alcune scimmiette nere. Quel “ritratto con scimmie” era stampato su una cartolina posta al centro di una vetrinetta insieme ad altre...”.
Le parole e le figure di Lacombe accompagneranno, assieme ad altre, il lavoro sull’Arte che stiamo mettendo a punto, pronto a rendersi visibile nella primavera del 2017.
Un lavoro che guarderà agli illustratori che hanno prestato il loro segno per narrare la Storia dell’Arte e quella degli artisti che la abitano, che metterà, gli uni accanto agli altri, libri internazionali pronti a diventare una speciale ed unica biblioteca circolante.
Silvana Sola
Nessun commento:
Posta un commento