Su proposta della docente Marcella Terrusi, ci siamo inoltrati nel mondo del silent book simulando il lavoro di una giuria per attribuire al miglior progetto editoriale la seconda edizione del premio simbolico Accademia Drosselmeier (qui l’esito della prima edizione).
Divisi in gruppi e avvalendoci delle diverse formazioni che ci caratterizzano (libraria, pedagogica, linguistica, grafica, artistica, letteraria), siamo partiti dall’analizzare i vari libri per poi restituirne una presentazione dettagliata al resto della giuria. Ci siamo confrontati su impressioni, qualità del segno, impostazione grafica, contenuti, poetica, arrivando ad assegnare un primo premio e una menzione speciale.
L’esperienza ci ha dato l’occasione di riflettere su cosa significhi valutare dei progetti editoriali di provenienza geografica e culturale differente, che hanno però in comune la capacità di parlare per immagini. Nella fase ultima di scrittura e sintesi delle motivazioni, un pensiero è rivolto al lavoro svolto in questi anni dalla giuria del BolognaRagazzi Award, e in particolare all’impostazione stilistica data dalla presidenza pluriennale di Antonio Faeti, capace di iscrivere ogni libro, con poche e chiare pennellate, nel contesto più ampio – storico e culturale – di cui fa necessariamente parte.
Primo classificato - The farmer and the clown di Marla Frazee, Edizioni Beach Lane Books
Per l’immediatezza e la preziosità del linguaggio visivo, che coincidono pienamente con l’intenzione narrativa. Per la delicatezza con cui l’autrice sviluppa i temi trattati e per l’iscriversi compiutamente in quella forma silent che non dimentica il celebre “Clown” di Quentin Blake tra i suoi più alti riferimenti.
Con un segno sintetico che crea un’atmosfera rarefatta, l’autrice americana ambienta la narrazione di questo piccolo albo in un paesaggio di frontiera, dove spiccano le dinamiche fra i protagonisti.
Nell’incontro inaspettato tra un clown bambino, caduto da un treno, e un vecchio agricoltore convergono molti elementi: il confronto fra le età, il trovare e perdere nuovi affetti, lo scambio di conoscenze ed esperienze come arricchimento reciproco. Il silenzio della mimica e della gestualità come portatori di una poetica delle piccole cose in grado di cambiare una vita.
Menzione speciale - Un ticket pour Shitamachi di Tadayoshi Kajino, Edizioni Lirabelle
Per la ricchezza delle tavole illustrate e la potenza dei colori, per la poesia del filo narrativo, e per lo sguardo – specialmente nel finale – fortemente evocativo.
Un ragazzo sale su un treno. Un treno-mondo, un treno-vita, “un treno carico di...”. Così inizia questo albo fortemente allegorico: i petali di fiori di ciliegio e altri simboli della cultura giapponese ci accompagnano nel viaggio della vita, in una dimensione ciclica e collettiva.
Nello sfogliare le pagine, il lettore si trova spaesato a bordo di mirabolanti vagoni affollati, mentre scorrono il tempo e le stagioni.
Studenti Master Accademia Drosselmeier
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