I lettori argentini stanno leggendo, a partire dal 30 Aprile, La Divina Commedia interpretata dal disegnatore umoristico Rep. Il lancio di questa iniziativa era ben visibile alla Fiera del libro di Buenos Aires, così come in città era allestita una bella mostra dell'illustratore, autodidatta, che ha cominciato giovanissimo a pubblicare fumetti e vignette sulla stampa.
Nei giorni scorsi ci sono stati molti incontri fra disegnatori: il celebratissimo Quino ha inaugurato la fiera nella sala Borges, 800 posti, molti in piedi, tanti giornalisti, ministri, e assessori.
Il papà di Mafalda, intervistato da due importanti giornalisti, una signora della Tv pubblica, responsabile di programmi culturali, e un signore della carta stampata, ha voluto sottolineare che tutto partì dall'Italia. Come? Fu Marcelo Ravoni, ha risposto Quino. Allora mi è ritornata in mente la gentilezza di Marcelo, capo dell'Agenzia Quipos, il suo cordiale saluto ogni anno alla fiera di Bologna, le piacevoli chiacchiere con Altan. Ho pensato che Italo Calvino aveva fatto bene ad andare alla fiera di Buenos Aires nel 1984, alla ripresa della democrazia, e ho pensato al forte legame italiano con il Sud America. Ci andarono in tanti, in Argentina: Collodi Nipote, Cesarina Lovati, giornalista e scrittrice per l'infanzia che ho appena scoperto, che vi rimase per due anni e che ha scritto un libro ancora oggi fondamentale per conoscere quel lontano Paese; Alfredo Lazzari, pittore lucchese che fu maestro del pittore Benito Quinquela Martin, che gli abitanti di Buenos Aires amano molto e che è celebrato da ben due libri per bambini. Avevo dimenticato Hugo Pratt, ma mi è tornato in mente agli incontri con i disegnatori e mi sono ricordata del grandissimo Muñoz, partecipe alla nostra mostra del 1985, dell'amabile Breccia, passato da Bologna.
Grazia Gotti
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