No davvero, la luna non si compra, dice Natalie Babbitt, la grande autrice americana di cui possiamo leggere anche La fonte magica, grazie a Rizzoli. Le sue parole, tradotte da Stefania Di Mella, lasciano il segno, commuovo e muovono il pensiero. Un piccolo orfano è il protagonista del racconto, e come tanti orfani della letteratura ha la vita davanti a sè che lo chiama alle scelte. Nei più classici dei romanzi appare sempre un aiutante, un Papà Gambalunga che da lontano vigila, protegge, aiuta. Qui c'è un capitalista self made man, un immigrato polacco che ha coronato il suo American Dream, ha 71 anni e si pone il problema della continuità della sua azienda meccanica. Anche il piccolo orfano è discendente di polacchi immigrati in cerca di lavoro, ma nessuno di loro è diventato capitalista.
Guardando la luna c'è chi pensa di raggiungerla per allargare il mercato o i mercati, come si usa dire oggi, e c'è chi vorrebbe proteggerla da asteroidi che possono colpirla provocando altri crateri o addirittura la sua scomparsa. La luna deve rimanere al suo posto, non se ne può andare.
Dall'alto dei suoi anni la Babbitt dice ai bambini americani: siate sognatori, ponetevi degli obiettivi alti e nobili, il denaro non è tutto. Bellissimo libro, da leggere ad alta voce in classe, ma anche la sera prima di spegnere la luce alle bambine e ai bambini che amano ascoltare le storie.
Grazia Gotti
Per che età è consigliata questa lettura?
RispondiElimina