Nancy Huston è nata nell’Alberta, una provincia del Canada posta al centro del grande stato ad ovest delle Montagne Rocciose Canadesi e in Alberta è ambientato il suo primo libro per ragazzi tradotto in Italia, Ultraviolet. Il romanzo, oggi in catalogo per la casa editrice Camelozampa, è uscito in Francia nel 2011 presso l’editore Thierry Magnier. La grande scrittrice e saggista canadese, naturalizzata francese, allieva di Roland Barthes, ha dato alle stampe uno scritto che racconta la vita di un’adolescente all’epoca della grande depressione del 1936. Un’adolescente che nel giorno del suo tredicesimo compleanno inizia a tenere un diario, un diario-rifugio al quale raccontare tutto ciò che accade nella sua vita. Un diario a cui affidare i pensieri pubblici e quelli privati, i dubbi, la rabbia, il dolore, la gioia.
Lucy nel diario trova uno spazio di libertà fuori dagli obblighi di una famiglia con un padre pastore dedito a salvare anime e a riconoscere la grandezza del Signore. Lucy si fa domande, si chiede il perché delle cose, si interroga e all’improvviso, nella sua vita, arriva un giovane vagabondo che forse può rispondere ai suoi quesiti, condividere i dubbi e le occasioni felici. Un romanzo corto, denso, importante, coraggioso, una scrittura che arriva alla testa e al cuore. Un libro per adolescenti in cammino sulla linea d’ombra, pronti a superare il limite dell’infanzia. Un libro felicemente tradotto da Mirella Piacentini, presente nell’Ibby Honour List 2012, rappresentante dell’Italia nella sezione dedicata alle opere tradotte. Un libro che mi riporta alle esperienze felici di collane come "I corti" e gli "Shorts", collane "da tasca" che parlavano ai lettori attraverso la qualità della prosa e la forza dei contenuti.
Silvana Sola
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