martedì 31 gennaio 2012

Emilio e i detectives

Salutiamo la ristampa, in casa Piemme, di questo classico della letteratura per ragazzi del Novecento. Erich Kästner (1889-1974) lo pubblicò nel 1928 e presto divenne un best seller tradotto in moltissimi paesi. Aveva una modernità dirompente, nello stile e nel tema. L’ho letto trent’anni fa, al tempo in cui preparavamo la libreria: era pubblicato da Bompiani, nella collana che ospitava anche il romanzo dell’einaudiano Ponchiroli. Mi sorprese la sua modernità, il tono scanzonato e ironico sin dall’apertura pseudo-didascalica. Cos'è una banca, cos'è una redazione di giornale?
“Le grandi banche hanno una filiale in tutti i quartieri. Dove, se si ha il danaro necessario, si può ordinare l’acquisto di azioni e, se si ha un conto corrente, anche prelevare i soldi. E incassare un assegno, se non è da accreditare. A volte entrano anche apprendisti e garzoni che vorrebbero farsi cambiare 50 marchi in monetine in modo che le cassiere dei negozi per le quali svolgono le commissioni diano loro la mancia. Anche chi arriva con sterline o dollari può farseli cambiare. Perfino di notte, di tanto in tanto, ci entrano delle persone. Sebbene non ci sia nessuno che possa servirle. E allora si servono da sole.”
Ecco così comincia il romanzo della metropoli, Berlino, che vede protagonisti i ragazzi, in una appassionante detective-story che ha incantato generazioni di lettori.
Kastner ci è particolarmente caro per la sua attività di militante della promozione della lettura: era vicino a quanti nella ricostruzione del secondo dopoguerra si dedicarono ai ragazzi e ai loro libri, vicino all’IBBY e alla Biblioteca di Monaco.
Gotti Grazia

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