domenica 10 aprile 2011

AD #8 Il fumetto e i bambini

Abbiamo a lungo aspettato il ritorno del fumetto per i piccoli, senza mai perdere la speranza che nel mondo degli adulti che si occupano a vario titolo di fumetti, dagli autori agli editori, dagli studiosi agli organizzatori di festival, sarebbe rinato uno spirito pro-fumetto capace di rivolgersi di nuovo al pubblico che all’origine del medium ne decretò l’enorme successo. Abbiamo per lungo tempo letto e fatto leggere Pimpa, character di straordinaria ricchezza, capace di continuare le sue avventure senza allontanarsi mai dallo spirito dei bambini. Siamo sempre state vigili e attente ad ogni nuova proposta, fosse un personaggio, una serie, una nuova idea, in Europa e oltreoceano. Oggi, anche in occasione del festival Bilbolbul che ha riservato ai bambini un particolare spazio, è giunto il tempo di una riflessione.
Sappiamo da sempre che la Francia è la patria della bande dessiné, che là dove si parla la lingua francese il fumetto è di casa (leggi David sulla collana ginevrina “Sonnambule”), conosciamo da tempo l’impegno di Art Spiegelman per far ritornare il fumetto fra le mani dei bambini, con operazioni prima occasionali e oggi con il progetto già ben strutturato dei Toon Books, per i quali ha riparato sotto l’ala protettiva e robusta di Candlewick Press. Dobbiamo di certo registrare la coraggiosa intrapresa di giovani case editrici quali Tunué e Bao Publishing, la prima con ben tre tiloli del giovane Alfred e la seconda con una proposta di storie a striscie di qualità fra le quali si sottolinea il bellissimo racconto Mia mamma, disegnato da Emile Bravo. Già Rizzoli con la scelta di pubblicare Ariol aveva indicato una strada: il fumetto di Boutavant è molto aprrezzato dai piccoli lettori e se i media e le scuole aiutassero a diffonderlo il successo di massa sarebbe garantito. Per ritornare al progetto americano di Toon Books, ripreso da Orecchio Acerbo con due titoli, qui la convinzione di ritornare ai piccoli sembra ancor più palese. La riproposta del personaggio francese Mimi Cracra va proprio nella direzione di un fumetto per piccolissimi, direzione sposata anche dall’americana Roaring Brook Press che ha importato la serie Polo, fumetto senza parole, dalla francese Bayard. Sempre in Usa, compie cinque anni First Second, presso cui era uscito American Born Chinese, entrato nella cinquina finale del National Book Award nel 2006. Nella bella collezione figurano due titoli di Sara Varon e a giugno uscirà Anya’s Ghost, opera prima della russo-americana Vera Brosgol (in fiera circolavano copie da leggere di notte e da restituire al mattino). Dopo l’avventura di Anya i ragazzi americani potranno leggere pagine con i baloon sulla vita di Feynman, narrata da Ottaviani e disegnata da Myrick. E in Italia? Le giovani matite italiane sono state arruolate da Topipittori per inaugurare la versione graphic novel della collana che accoglie i racconti autobiografici, o meglio, i racconti d’infanzia di autori per ragazzi e non. Dopo Giulia Sagramola sarà il turno di Tuono Pettinato. Quest’ultimo appare anche nella raccolta Canicola bambini, uscita proprio in occasione di Bilbolbul bambini. La storia di Tuono non è all’altezza delle sue migliori, peccato perchè il genio pisano è forse uno dei pochi capace di farsi intendere anche dai bambini. La sua storia sta un po’ infelicemente fra le altre, pare messa lì per caso, come sembrano scelte a caso quelle degli altri autori. Di questo numero di Canicola non si capisce il destinatario: se è il fanciullo a cui ci si rivolge nell’editoriale, temo che le storie che vengono dopo non abbiano la forza di quelle fin qui citate. Cosa manca? Sarebbe lungo a dirsi, lasciamo che le cose crescano, come il bambino sulla bicicletta, ancora troppo piccolo per capire i fumetti d’autore.
Grazia Gotti

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