Da mesi stiamo riflettendo sui libri per ragazzi dell’800 e sull’800 nei libri per ragazzi, una riflessione su come “le storie della storia” possano avvicinare i lettori giovani e invitarli a riflettere su quanto la storia passata determini la qualità della vita presente.
E nel presente, accompagnato spesso da polemiche, c’è il nostro inno nazionale, ragione di vanto per alcuni, assoluto non riconoscimento da parte di altri.
Fratelli d’Italia è diventato pretesto e testo per un bel albo illustrato scritto da Serena Piazza e affidato all’abile segno di Paolo d’Altan, un libro illustrato, in catalogo per Rizzoli, che racconta il momento e il luogo in cui “Il canto degli italiani” prende corpo. Era il 1847, una sera di settembre, il testo scritto da Goffredo Mameli arriva nelle mani del dimenticato musicista Michele Novaro, che “appoggia il foglio sul leggio del cembalo e comincia a far correre le mani sulla tastiera…”
Tra la commozione degli amici, Novaro musica le parole che avrebbero fatto battere il cuore degli Italiani. Paolo d’Altan descrive, con un colto bianco e nero i protagonisti dei fatti e, con un' esplosione di colori, le parole dell’inno.
Un libro che mette in giusto risalto un simbolo della nazione come ci ricorda il Presidente Giorgio Napolitano:
“I simboli più significativi della nostra identità di Nazione, come “Il canto degli italiani” di Goffredo Mameli, esprimono l’anelito di unità e di libertà di un popolo. Attraverso questo filo, dal Risorgimento alla Repubblica, si è costruita la comune identità di valori che il nostro popolo custodisce e garantisce con le sue Istituzioni. Anche di questo è fatta l’identità di una Nazione: il sentirsi Nazione nel mondo, riconosciuta e rispettata.”
Silvana Sola
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