Vivian Maier sarà conosciuta dal grande pubblico solo dopo la sua morte, e solo dopo il ritrovamento di un enorme quantità di negativi recuperati ad un'asta dal giovane John Maloof, figlio di un rigattiere. La sua vita e la sua passione per la fotografia sono raccontati in modo esemplare dalle parole e dalle figure di Cinzia Ghigliano nel volume Lei. Vivian Maier, pubblicato da Orecchio Acerbo. Un libro sensibile, che ci riporta lo sguardo attento della babysitter Vivian.
Le sue immagini fotografiche di un'album di infanzia sono capaci di creare nell'osservatore un nuovo vedere: "Un dettaglio viene a sconvolgere tutta la mia lettura; è un mutamento vivo del mio interesse, una folgorazione. A causa dell'impronta di qualcosa la foto non è più una foto qualunque…" scrive così Roland Barthes in La camera chiara. Nota sulla fotografia, Einaudi, Torino, 1980, e a me piace affiancare questo testo alla vita-opera di Vivian Maier.
Vedere e guardare, cogliere e narrare, leggere e immaginare, stupire e lasciarsi stupire, queste sono le azioni che ci suggerisce il lavoro di Cinzia Ghigliano.
Rispettosa della storia e della vita della fotografa, l'autrice invita il lettore ad attraversare il tempo accopagnati da uno sguardo libero, più attento di altri all'"invisibile".
Giovedì 7 aprile, giorno in cui chiude Bologna Children's Book Fair 2016, alla libreria per ragazzi Giannino Stoppani, ore 19, inaugura la mostra delle tavole originali di Cinzia Ghigliano.
Per dichiarare che dei buoni libri ci si deve occupare sempre, dentro e fuori le manifestazioni dedicate.
Scarica qui l'invito.Silvana Sola
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