L'articolo apparso ieri sul supplemento letterario del Corriere della sera dal titolo Compagni di classe traduttori sul serio, dà conto di una esperienza che ha visto insieme il Liceo classico Galvani, sezione internazionale, di Bologna e l'Accademia Drosselmeier. Una bella esperienza, voluta da insegnanti che la Buona scuola la creano, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Come sia accaduto che gli studenti di un liceo abbiano potuto tradurre un libro per ragazzi francese per conto della casa editrice Il castoro, è facile da scoprire. Passione pedagogica, motivazione didattica, desiderio di relazione mi paiono gli ingredienti che hanno messo in moto il tutto. Non ricordo un progetto a tavolino, né un documento scritto con indicati gli obiettivi. Ricordo l'incontro con una prof. molto interessante, un incontro con i ragazzi nella storica biblioteca del liceo, dove prima di me erano passati Alessandra Valtieri, traduttrice e docente dell'Accademia Drosselmeier, e David Tolin, libraio di Padova, collaboratore della Cooperativa culturale Giannino Stoppani, grande esperto di libri francesi. Il libro scelto sul quale lavorare è di un autore che coglie al volo il senso del progetto perché Bernard Friot ha un animo pedagogico naturale. I ragazzi lo hanno incontrato e sono andati avanti.
Durante un'edizione di ArteLibro abbiamo promosso un incontro pubblico, straordinariamente partecipato durante il quale i ragazzi hanno letto le storie da loro tradotte, alternandosi alle prof, una delle quali è poetessa.
Durante un'edizione di ArteLibro abbiamo promosso un incontro pubblico, straordinariamente partecipato durante il quale i ragazzi hanno letto le storie da loro tradotte, alternandosi alle prof, una delle quali è poetessa.
Mi porto dietro la magia e l'intensità di quell'incontro e spesso quando leggo un romanzo per giovani adulti penso a quei ragazzi, e mi interrogo sul valore delle nostre azioni, su quanto potremmo fare. Il castoro ha accolto il nostro suggerimento di pubblicare il libro e siamo davvero grati alla casa editrice milanese per aver accolto le traduzioni dei ragazzi. Il ragazzo che si chiamava Piero Gobetti era un giovane adulto quando si occupava di Montale e pubblicava La Rivoluzione liberale. Era un giovane adulto Françoise Truffaut quando incontrò l'adulto che lo iniziò al cinema, e gli permise di girare I 400 colpi poco più che ventenne. Il film aveva per protagonista uno dei giovani adulti più belli della storia del cinema.
Oggi è il primo giorno di un nuovo anno sui banchi, auguriamo una Buona scuola a tutti!
Grazia Gotti
Nessun commento:
Posta un commento