Oggi è una giornata molto calda. L'aria è umida e appiccicosa, un'aria padana che muove desideri di refrigerio, di vento fresco.
Desideri di libri capaci di far sentire il rumore delle acque e di far vedere colori in grado di intervenire sul clima.
Il libro scelto è Per fare il ritratto di un pesce, di Pascale Petit, illustrato da Maja Celija.
Tradotto da Paolo Cesari, è uscito per i tipi di Orecchio Acerbo.
Un libro da sfogliare con calma, da leggere prima in silenzio, attenti ai passaggi che pagina dopo pagina costruiscono una storia meravigliosamente surreale.
Una storia che trasforma l'attesa del pesce, che dovrebbe abitare il vaso che abbiamo visto all'inizio, in un viaggio in cui non ci si stupisce se appare una giraffa in un habitat che non le è proprio.
O se una lenta tartaruga gigante si prende tutto la spazio della pagina e guida una fila di automobili in paziente attesa.
Un albo illustrato bello da leggere, bello da guardare, ancora più bello perché gli azzurri del mare aiutano a sopportare meglio il caldo e si adattano alle pareti di una perfetta stanza in penombra.
Ma ora pare sia “tempo di trarre una qualche conclusione altrimenti ci si potrebbe trovare a non sapere più che pesci pigliare”.
Silvana Sola
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