Qualche anno fa, il critico americano
Leonard Markus, invitato a prender parte alla giuria del Bologna
ragazzi Award, si chiese come mai non si vedessero libri cinesi fra i
tanti provenienti da tutto il mondo. Leonard è un curioso, sempre
attento alle cose nuove, così come ama ricostruire quelle del
passato, infatti è definito historian e critic. Anche noi abbiamo
nel tempo scrutato l'orizzonte e ora cominciamo ad avere qualche
riferimento: case editrici, autori, illustratori.
Mi pare di poter affermare che è in
corso un importante scambio culturale. Sarebbe interessante sapere
quanto i nostri libri per bambini siano penetrati nel vasto mercato
cinese e, per contro, capire se è un movimento unidirezionale o se
anche noi, in Italia, ma più in generale in Occidente, siamo curiosi e aperti alla cultura
cinese.
Ho qui tanti cataloghi e libri e vorrei
davvero saper leggere il cinese.
Le storie sono davvero singolari. In un
picture book raffinato si racconta la storia dell'amicizia fra
l'acqua, l'inchiostro di china e il pennello. Non vi ricorda una
storia di Robert Luis Stevenson?
Questa storia porta il bambino a
scoprire una delle eredità culturali più importanti.
Durante la Rivoluzione che appassionò
tanti giovani occidentali, la mano di tanti maestri veniva mozzata.
Lo raccontano mirabili romanzi.
Oggi cerco di capire un Cappuccetto
Rosso, o meglio una sua variante. E' molto interessante questo
scambio, sicuramente da approfondire. Speriamo di poterlo fare il
fiera.
Grazia Gotti
Nessun commento:
Posta un commento