Pertini fra le nuvole, in catalogo per Beccogiallo, dà mandato a Eletrra Stamboulis e a Gianluca Costantini di ricostruire la storia di Alessandro Pertini.
Un libro in cui il meticciamo dei linguaggi, le citazioni, la verità storica si fondono per portare al lettore una speciale biografia che è una esemplare storia italiana.
Dalla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale all’iscrizione al Partito Socialista, dalle lauree alle molte condanne per avere dato voce al suo dissenso, dal carcere al confino, Sandro Pertini vive tra le pagine e dialoga direttamente con il lettore, lo rende partecipe della sua vita, una vita al servizio della democrazia, interprete di una società, quella di allora, fortemente impegnata a dichiarare il cambiamento.
Il libro lo avevo messo da parte, lettura mirata per il percorso dedicato alla Resistenza che stiamo delineando, ponendo la mia attenzione sulla parte di Sandro Pertini partigiano. E cercando i fatti che lo portarono alla lotta partigiana ho incontrato lo straordinario segno di Andrea Pazienza che con Pert ha dialogato dalle riviste satiriche a cui collaborava.
Un dialogo serrato e affettuoso tra un grande del fumetto e il presidente più amato dagli italiani, il presidente eletto, al sedicesimo scrutinio, con 832 voti su 995, risultato unico nella storia dell’Italia Repubblicana.
Un libro che ci pone su una linea del tempo e vede Pert al funerale di Nando dalla Chiesa e a quello di Enrico Berlinguer, a quello delle vittime della strage di Bologna, un Presidente in lacrime, unico rappresentante dello Stato a cui furono riservati gli applausi dalla folla addolorata (episodio non dichiarato nel libro, ma visibile nell’invisibile), lo stesso Pert che esulta sugli spalti per i Mondiali di calcio del 1982, che non abitava i grandi spazi del Quirinale, presidente capace di creare vera empatia con il popolo che rappresentava.
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