“Inventori di sogni” è il titolo del numero estivo della rivista toscana che si occupa di libri per ragazzi. L'ho sfogliata, letta un po' per volta, ho riflettuto, preso appunti e ora cerco di organizzare il mio pensiero. Intanto volevo ringraziare i curatori per il loro importante lavoro.
Prima cosa da sottolineare è il loro lavoro di ascolto delle voci che da più parti si occupano di libri per ragazzi, voci accademiche, voci di librai, di autori, di promotori della lettura.
Per questo numero mi sono fatta un elenco delle firme che conosco personalmente, alcune da tempo, altre da poco, e ho pensato che faccio prima a nominare quelle che non conoscono, così da cominciare a seguire persone nuove. Riconoscendo tante firme, mi sento a casa e questo mi regala felicità. E ciò che più mi piace è che anche in chi scrive si sente la gratitudine verso altri che scrivono. Ad esempio si capisce che Manuela Trinci stima Daniela Marcheschi, che Pino Boero è grato a Dante, che Nicola Grosso si sente in debito con una biblioteca dove ha imparato molto. Forse esagero nell'insistere sulla felicità: deve essere quella specie di felicità che ti prende quando qualcuno a cui hai cercato di dare ciò che hai da dare vedi che crea, produce, e ti fa sentire nel flusso benigno delle cose ben fatte. Penso alle recensioni di Agata, di Marcella, di Francesca, di Adolfina, ai libri di Silvia, diventata editrice, a Nicola, diventata autrice, tutte passate per l'Accademia Drosselemeir e penso che si intrecciano ai nomi di Carla Poesio, Teresa Buongiorno, Roberto Farnè, persone da cui ho imparato tante cose. Sento aria di bottega, una bottega aperta a quanti transitano spinti dalla curiosità e dalla ricerca, dalla passione per lo studio, per l'approfondimento. Mi fa piacere trovare Daniele Barbieri e Giulio Cesare Cuccolini, amici di Antonio Faeti ( Daniele era allievo di Antonio alle elementari). Ecco sento una sincera adesione alle cose, niente saccenteria, molto autentico amore per la materia. Quindi grazie agli amici toscani; mi adopererò per la diffusione, immaginando che una giovane iscritta al corso di Emy Beseghi entra in libreria e trovando la rivista sul banco, la può acquistare, tornandosene a casa tutta contenta certa di avere per le mani uno strumento utile, anzi utilissimo.
Grazia Gotti
Nessun commento:
Posta un commento