Osip Mandel’štam è stato uno dei grandi poeti russi del ‘900 che subì la dura repressione stalinista: il confino, l’arresto, poi la deportazione. Morì all’età di quarantasette anni in un campo di transito.
Tra le sue opere anche un poema dedicato all’infanzia: Due tram chiamati Drin e Tram, tenera storia in versi di due tram che incrociano la loro esistenza, ogni giorno, dal mattino alla sera, felici di svegliarsi assieme e di ritrovarsi alla fine della giornata, dopo aver attraversato la città, incontrato automobili, cavalli, uomini. 2 tram, in catalogo per Comma 22, è uno dei tanti capolavori dimenticati, dedicati ai ragazzi, che riprende vita e si offre al pubblico come occasione di scoperta di un passato vivo.
Il libro, un punto metallico raffinato, frutto di una stampa accorta, di una giusta scelta della carta, esalta sia le illustrazioni realizzate per la prima volta nel 1925 da Boris Ender pittore, autorevole interprete dell’avanguardia futurista che la lingua del poeta russo tradotto in italiano da Alessandro Niero, poeta e docente di Lingua e Letteratura russa all’Università di Bologna.
“ Ogni mattina dal loro deposito
escono insieme, dopo il riposo
due tram
chiamati Drin e Tram”
Silvana Sola
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