E’ da pochi giorni sugli scaffali l’edizione italiana dell’Enciclopedia degli eroi, icone e altri semidei, in catalogo per Rizzoli.
Un volume che, come ci suggeriscono gli autori, “invita alla scoperta della loro storia, del tempo che li ha visti nascere, dei valori che incarnano e dei nemici che combattono”.
Un particolare percorso che attraversa il tempo, che entra negli spazi del mito, che viaggia nei luoghi della fiaba, che si ferma tra le pagine di una letteratura evergreen, che incontra il piccolo e grande schermo. Accanto a Don Diego della Vega, eroe mascherato uscito dalla penna di Johnston Mc Culley nel 1919, diventato poi personaggio televisivo e cinematografico, difensore del popolo, abile spadaccino che marchia i suoi nemici con una la famosa Z , c’è un Peter Pan impegnato a ricercare l’isola che non c’è e un Robin Hood che, dal lontano quattordicesimo secolo, abita i boschi della libertà, paladino della lotta all’ingiustizia sociale, chiamato sia brigante che salvatore.
Nell’Enciclopedia c’è Afrodite, la donna più bella del mondo, c’è Shahrazad narratrice e salvatrice, arrivata da Oriente, c’è il Superman di Shuster e Siegel, eroe americano dotato di superpoteri, c’è Melusina, metà donna e metà serpente, fata medievale che arriva a noi dalle leggende della tradizione celtica. Un’opera corale che vede insieme un giornalista-romanziere, Francis Mizio, un illustratore-autore, Serge Bloch, eroe del meticciamento visivo, capace di far incontrare segno, disegno, fotografia, Anne Blanchard, curatrice di libri per bambini e ragazzi e Jean-Bernard Pouy, affermato romanziere, vicino al movimento OuLiPo, difensore del romanzo popolare.
Un’opera di carta, fatta per essere sfogliata, guardata, letta, messa da parte e poi ripresa in mano, risfogliata, riguardata, riletta.
Silvana Sola
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