Ho finito, da pochi giorni, di fare esami di Storia dell’Illustrazione all’ISIA di Urbino.
Tanti ragazzi, tanti progetti di ricerca visiva, molti approfonditi, interessanti, personali.
Tra i tanti un percorso che ha indagato l’immagine del Festival di Teatro di Santarcangelo di Romagna.
Manifesti e pubblicazioni che hanno accompagnato le molte edizioni di un festival importante, di un momento che unisce gli abitanti della cittadina a coloro che, da tante parti d’Italia e del mondo, arrivano in questo speciale territorio della Romagna.
Nell’edizione iniziata in questi giorni, la quarantatreesima per il festival internazionale del teatro in piazza, l’immagine del programma ha la firma di Mara Cerri.
Un’illustrazione che ci riporta la figura de Il Nuotatore, il protagonista del romanzo in catalogo per Orecchio Acerbo.
Atmosfere sospese, un segno che si muove con i movimenti di un’acqua immaginata.
Ragazzini che devono mettersi alla prova lanciandosi da un trampolino in una cava dimenticata e uno scrittore che insegue pensieri e possibili parole per una pagina rimasta ancora bianca.
Un incontro che mette in relazione l’essere dello scrittore e quello del ragazzo.
Entrambi devono tornare in superficie, prendere fiato e superare le paure.
Un libro condiviso, le parole di Paolo Cognetti scivolano accanto alle illustrazioni di Mara Cerri, entrano nell’acqua, riemergono aiutate da una grafica che “sente” i contenuti della storia.
“ Avevo voglia di respirare di nuovo: fu una specie di tuffo all’incontrario…”
Silvana Sola
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