“In mezzo alle montagne c’è il lago d’Orta. In mezzo al lago d’Orta, ma non proprio a metà, c’è l’isola di San Giulio. Sull’isola di San Giulio c’è la villa del barone Lamberto, un signore molto vecchio (ha novantatre anni), assai ricco (possiede ventiquattro banche in Italia, Svizzera, Hong Kong, Singapore, eccetera). Sempre malato. Le sue malattie sono ventiquattro…”
Su Zazie avevamo già parlato del bellissimo romanzo di Gianni Rodari, uscito per le edizioni Einaudi nel 1978. Avevamo già indicato gli illustratori che dopo la prima edizione, pubblicata negli Struzzi senza un apparato iconografico, avevano dato un volto al barone Lamberto: il segno-disegno di Bruno Munari, i bianchi e neri incisi sulla pagina firmati da Federico Maggioni, il colore e le forme che si muovono, tra satira e racconto, realizzati da Altan.
Oggi sullo scaffale, nella collana “storie e rime” di Einaudi Ragazzi, C’era due volte il barone Lamberto è illustrato da Javier Zabala.
Spagnolo di Leon, Zabala è uno dei più importanti illustratori spagnoli la cui fama ha da tempo superato i confini nazionali, i suoi libri hanno visto traduzioni in molte lingue diverse.
Il barone di Zabala è ironico e sottile, come le parole di Gianni Rodari, è stralunato e surreale, antico e meravigliosamente contemporaneo.
La straordinarietà dell’illustrazione permette di prendere in mano un libro di cui si conosce il contenuto
e di riscoprirlo, ogni volta diverso, attraverso le figure.
Silvana Sola
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