venerdì 30 novembre 2012

La cavalla storna




Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome… Sonò alto il nitrito.
Sono gli ultimi due versi di una delle poesie più struggenti di Giovanni Pascoli, quelli con cui il poeta denuncia Chi fu? Chi è?
La cavalla storna, è la poesia che ricostruisce l’episodio che segnò in maniera indelebile l’animo del poeta. La casa editrice Rizzoli ha riproposto il poema pascoliano con i colori vivi e accesi di Simone Rea, gli stessi colori che forse quell’estate riempivano il cielo della sua Romagna.


Questa è una piccola intervista che Beatrice Masini ci ha rilasciato:

Imparate a memoria la poesia….
Quando torniamo indietro al nostro primo incontro con la poesia, non possiamo fare a meno della memoria, di quel giorno in cui conquistammo La cavalla storna, con tanta fatica e anche un po’ di noia. 
Non ne capivamo il senso allora, di quelle strofe mandate a memoria, di tutto quel dolore così forte. 
Era la morte quella che dovevamo imparare e ci sembrava che andando veloce, mentre la recitavamo, potevamo sfuggirle e subito dopo dimenticarla.
Oggi in libreria finalmente troviamo quella poesia amata, con colori che riempiono quello spazio buio nella nostra memoria, costringendoci a rallentare per assaporare tutte le parole che avevamo recitato di corsa.
Un colore pieno quello di Simone Rea, che illustra raccontando tutta la vita che c’è nella poesia. 
Una scelta coraggiosa e felice quella dell’editore di consegnarci intatta  tutta la forza dei versi di Pascoli.
A Beatrice Masini, curatrice del volume, vogliamo chiedere di raccontarci: come e quando è nata l’idea di questi volumi di poesia che sono potentemente accompagnati da immagini che ne amplificano il suono e la forza.
La cavalla storna è forse tra tutti i volumi che avete scelto di pubblicare quello più audace. 
Tra le poesie di Pascoli quella forse più struggente, perché è stata scelta proprio quella poesia?

Perché è una delle mie preferite di Pascoli, e perché racconta una storia, un po' come certe ballate. Per reggere un album grande ci voleva qualcosa di forte: un'antologia pascoliana non avrebbe avuto lo stesso effetto, credo.

Nel catalogo ragazzi Rizzoli la poesia è sempre più presente, sugli scaffali delle librerie arrivano libri belli che la rendono più vicina e meno austera ai giovani lettori e agli adulti che se ne sono privati credendola difficile. 
Vi sono arrivati consensi e incoraggiamenti dal mondo della scuola? È un progetto editoriale che continuerà a crescere? 

Noi facciamo poesia perché crediamo nel potere magico della parola, delle parole infilate in versi. Non è una scelta popolare, ma è proprio facendola abitare dentro libri belli che la si rende accettabile anche a un pubblico che forse non sapeva di averne bisogno. Partiamo sempre con obiettivi molto contenuti – in termini di copie, intendo – ed è una cosa bella e sorprendente quando i libri vengono ristampati, perché vuol dire che hanno trovato i loro lettori. Nella scuola? Forse anche. In generale, tra gli adulti che si occupano di bambini: la poesia tra i bambini ha bisogno di essere letta ad alta voce e condivisa. Il progetto continuerà, sì, ma non in modo meccanico, solo in presenza di buone idee e progetti convincenti. 





Domenica 2 dicembre, Beatrice Masini,  presenterà La cavalla storna, alla Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani.
In occasione della presentazione verrà inaugurata la mostra delle tavole originali di Simone Rea, esposte in libreria fino al 4 gennaio, mentre sabato 8 dicembre alle 16, l'illustratore sarà in libreria per firmare le copie dell'albo.
Qui l'invito alle iniziative.

Agata Diakoviez


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