venerdì 31 agosto 2012
Anatole France
Leggo libri freschi di stampa, per ragazzi e per adulti, ma quando mi posso perdere fra le bancarelle provo una felicità che nessuna libreria mi regala.
Anatole France, premio Nobel per la letteratura nel 1921, é oramai autore da bancarelle piú che di libreria. Certo si trova in biblioteca, ma io confesso che non mi piace leggere i libri della biblioteca. Non li sento miei, non posso fare le orecchie e nemmeno scrivere a margine, poi mi fanno venire l'ansia perché temo di perderli, e allora li sistemo con grande attenzione per non confonderli con quelli impilati. Alla fine li sistemo cosí bene che non li ritrovo piú.
Il piccolo Anatole, figlio di un libraio, legge molto e soprattutto libri di storia. La libreria del babbo
denominata "France Libraire" era specializzata in libri sulla Rivoluzione Francese.
Il suo nome di penna deriva da quella libreria, il suo vero nome fa Thibault.
Ho letto in questi giorni Il pozzo di Santa Chiara, una serie di racconti italiani che vedono protagonisti, fra gli altri, Guido Cavalcanti, Santa Chiara e Buffalmacco pittore.
Un tempo Anatole France era letto anche dai ragazzi; Apina, che avevo letto con sommo piacere agli albori della mia carriera di libraia, figurava nel catalogo Giunti. Sempre in quegli anni Serra e Riva aveva pubblicato Il misfatto del professor Sylvestre Bonnard, gran libro che suggerirei anche ad un adolescente. Donzelli, nel 2004, ha pubblicato Le sette mogli di Barbablú.
Grazia Gotti
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Letteratura francofona,
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