giovedì 12 luglio 2012
Liberi e leali
La passione per le storie di cavalieri Cecilia Randall ci ha confessato di averla sempre avuta, quando poi ha scoperto i giochi di ruolo questa passione non solo è stata rafforzata, ma le ha fornito un passepartout per l'invenzione narrativa.
Sono nati così i suoi primi romanzi, dove al fantasy è stata affiancata la storia medievale; in una commistione tra questo genere e il romanzo storico vengono presentati al lettore romanzi che miscelano nella giusta misura invenzione narrativa e fatti, azione e memoria.
Gens Arcana, conferma il lavoro che abbiamo potuto ammirare nella trilogia Hyperversum, facendo un salto in avanti nel tempo, spingendoci dal medioevo al rinascimento, entrando nel pieno, anzi nel vivo, di quello che è stato il cuore pulsante della civiltà rinascimentale.
Ci si ritrova così a Firenze con la voglia, mentre si legge il libro, di tornare per le strade di questa splendida città con il naso all'insù, a cercare i tanti particolari descritti, per assaporare e guardare paesaggi che scorrono troppo velocemente quando li attraversiamo in auto e in treno con gli occhi distratti dal presente.
Alla Randall non va riconosciuto solo il merito di aver raccontato abilmente un'altra epoca, ma di averci sintonizzato sulla stessa velocità del tempo vissuto dai protagonisti, una velocità modulata sia sui personaggi che sull'ambiente inteso come spazio fisico, naturale.
La bravura della scrittrice è da ricercare nella lentezza che riesce ad imprimere al racconto che, ricordiamolo, è anche un racconto di azione, di combattimenti cruenti e spietati. Al lettore viene data la possibilità di entrare in un altro mondo, di rallentare lo sguardo frenetico aitandolo a guardare i particolari che diventano essenziali per le mosse dei protagonisti.
Si riconosce così la passione della Randall per l'umanità che racconta, oltre che per il gioco di ruolo; il fantasy è chiave e insieme toppa attraverso cui guardare da vicino eventi che appartengono al passato ma che si riverberano ancora nel presente attraverso l'arte, la pittura, la letteratura e l'architettura.
I tipi umani che popolano le pagine vivono passioni autentiche che sempre si ripetono, hanno passioni comuni, l'anelito di libertà di Valiano, protagonista di Gens Arcana, è lo stesso che ogni adolescente da sempre ha nei confronti della famiglia.
Mentre per Hyperversum fulcro e chiave era la lealtà, in Gens Arcana è la libertà a fare da perno alle azioni che muovono i personaggi.
Storie proiettate nel passato ma capaci di sciogliersi nel presente.
E' brava Cecilia Randall, ha una scrittura pulita, emozionante ed efficace, ora aspettiamo il suo prossimo romanzo.
Agata Diakoviez
Etichette:
Letteratura italiana,
recensioni
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