martedì 19 giugno 2012
Il calcio e lucky bamboo
Luigi Ballerini, medico psicanalista e autore di romanzi per ragazzi, mette in pagina una storia vera per il libro Non chiamarmi Cina!, in catalogo per Giunti, collana “Extra”.
Anzi due storie vere che lo scrittore fa incontrare, e dall’incontro letterario nasce un plot narrativo in cui curiosità, desiderio di conoscenza, aspirazioni, identità, amore, si intrecciano.
Toto è un ragazzo per bene, buon rendimento scolastico, ottimo calciatore, vita tranquilla, Rossana è nata in Italia da genitori cinesi, eccellente studentessa, attenta osservatrice, barista e cameriera in una vita che la vuole ora italiana e ora cinese.
Un incontro in metropolitana cambia, momentaneamente, la vita ad entrambi, ma le ambizioni sportive da un lato e gli obblighi di una famiglia che vive rispettando le regole del paese d’origine dall’altro, sono un deterrente per la storia che i due ragazzi vorrebbero vivere.
Il romanzo è ambientato a Milano e dalla voce narrante di Toto esce una città costruita sulle diversità, su perimetri che a volte sembrano invalicabili, su limiti che solo lo slancio e la passione possono superare. Non dà giudizi Ballarini, fotografa l’esistente e ce lo riporta sulla carta con parole giuste.
Che cosa succederà a Rossana troppo italiana per i cinesi e troppo cinese per gli italiani e a Toto, pronto per l’ingaggio con una società che lo porterà fuori dall’Italia?
Rossana leggerà il taccuino-diario scritto da Toto, affidato all’albero delle loro passeggiate nel parco?
Quesiti ai quali solo la lettura potrà dare una risposta.
Silvana Sola
Etichette:
Letteratura italiana,
recensioni
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