martedì 27 settembre 2011

Fiera di Goteborg














Ho visitato per la prima volta la fiera di Goteborg che si è tenuta la scorsa settimana. Nonostante il meteo preannunciasse pioggia sono partita con i sandali, i pantaloni di lino e senza ombrello. La pioggia scroscia per dieci minuti, poi torna il sole e appare l'arcobaleno, anzi gli arcobaleni. Non avevo mai ammirato due arcobaleni contemporaneamente (le foto non rendono l'effetto magico che è apparso alla mia vista).
L'albergo, lungo il fiume e raggiungibile con battello, è stato ricavato da un cantiere navale. Tutta l'area intorno è stata recuperata con interventi architettonici e paesaggistici di grande qualità. La sede della fiera si trova nel centro della città, a due passi dai musei, dai teatri, dalla grande biblioteca. Anche la comunicazione è di alto livello: chiara, semplice, leggibile da ogni parte. Gli interni del palazzo della fiera sono progettati con intelligenza e gusto. Lo spirito di Alvar Aalto ci accompagna in sale per conferenze, corridoi, bagni. Il programma è denso e molto interessante: focus sulla lingua tedesca e quindi autori e libri dalla Germania, dall'Austria e dalla Svizzera.







E' una fiera di professionali e di pubblico, la più importante dell'area nordica. Fra gli stand riconosco il direttore di Francoforte e la nostra Roberta Chinni della Bologna Children's Book Fair (più previdente di me, con gli stivali). Roberta è raggiante, hanno appena comunicato alla stampa che la Svezia sarà il paese ospite della fiera di Bologna 2013. Zazie news, accreditato come stampa, ha a disposizione computer, telefono, tavolo con caffè, dolci, leccornie, e intorno persone davvero molto gentili (tutte donne). Parlano un ottimo inglese, sia i giovani che le signore della mia età.













La tv dà conto di questa fiera con bei servizi documentati, ad esempio la conferenza di Mario Vargas Lliosa viene trasmessa per intero, in inglese con sottotitoli. La tv sottotitolata (film, interviste, inchieste ) è forse la prima ragione per un così alto livello di lingua inglese fra la popolazione. Fra gli autori visti in giro oltre a Vargas Lliosa, la Muller, Franzen e tanti autori giovani, disegnatori, illustratori.
Molti tablet fra gli stand dei libri per ragazzi. Di questi parleremo più avanti. Ho imaparato qualche parola di svedese, la più facile è Tack che significa grazie, ma per essere più educati si ripete e diventa così un buffo suono, Tack-Tack.
Ultima notizia dalla Svezia, il premio Alma compie dieci anni e si preannuncia una bella festa...
Grazia Gotti

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