Un po’ Klee, un po’ Munari, un po’ Lionni, un po’ Tullet, un po’ Tedieu... forse tanti altri ancora o forse niente di nessuno, solo lui, Alessandro Sanna, uno degli artisti italiani più prolifici e apprezzati di questi anni nell’ambito dell’illustrazione per ragazzi. Basta scorrere le pagine del suo sito, o meglio ancora sfogliare i suoi libri per entrare nella sua poetica, nella potenza di un segno che costruisce, amalgama, fonde, inventa, suggerisce, gioca, creando immagini sempre nuove, fresche, poetiche, libere. Alessandro Sanna lavora a trecentosessanta gradi. Illustra racconti, filastrocche e poesie; ha creato alcune belle graphic novel. Da voce all’arte (Giotto, Van Gogh, Mondrian), alla musica (Mozart) e alla poesia (Lamarque). Ha duettato con Calvino, Fenoglio, Rodari e ha sfidato persino Cervantes. In Francia è stimatissimo. A parte le traduzioni, ha collaborato a numerosi progetti per Gradir e Memo. In Italia, lavora per alcune delle maggiori realtà editoriali (Emme, Artebambini, Corraini, Nuages, Jaka Book). Attualmente molto stretta è la relazione con la giovane ma intraprendente Kite edizioni.
Sono ormai sei i progetti nati in seno alla casa editrice padovana (considerando anche la collaborazione con Grandir per il magnifico “Piccola luce”). Inizialmente gli è stato chiesto di lavorare con Alfredo Stoppa per la storia natalizia di “Come un sogno”
Poi per lo più progetti da solista. Divertentissimi i 26 volti di bambini, che vediamo ritratti nelle più diverse smorfie e a cui si aggiungeranno ben presto le pettinature matematiche di “Numeri in testa”. Innovativo il libro arredo “Libro sveglio” (in collaborazione con Denis Guidone), un gran paravento su cui leggere di giorno una storia familiare, di notte, al buio, un bestiario fantasmagorico. Interessanti i due silent book per piccolissimi, Giallo rosso blu e se mi arrabbio grigio e Giallo gufo e cielo grigio in cui Alessandro spiega ai bambini i colori primari, secondari e i complementari...
Due brevi storie, queste della collana Primi voli, di “maschere”, che diventano animali dai sgargianti vestiti o che si perdono in mezzo a un temporale... Forse solo piccole suggestioni per iniziare i bambini all’uso di pennelli (perchè no, anche di mani e dita) e delle tempere, all’arte di accostare, mischiare e dare vita a nuovi personaggi con qualche macchia, pochi colori, semplici segni.
David Tolin
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