L’Hotel House è a Porto Recanati. E’ una costruzione gigantesca, alta, pesante. Più di 2000 persone occupano appartamenti, scale, corridoi, ascensori. Spesso hanno fatto molta strada prima di approdare al mostro di cemento: arrivano da trentadue diversi paesi, parlano lingue diverse, diverse sono le storie che potrebbero raccontare. Carolina D’angelo arriva dalle Marche, il palazzo di 17 piani con 480 unità abitative lo conosce. In H. H., l’album illustrato pubblicato da Princìpi & Princípi, descrive quel luogo, crocevia di culture e di vite. Lo mette sulla carta assieme al protagonista della storia. Mauro Boukhari scappa dalla possibile ira del padre per una parola di troppo, corre attraverso i corridoi, entra nelle porte socchiuse, sente suoni e voci sconosciute. Teme una punizione, corre più forte, sente il padre alle spalle e mentre fugge ascolta e dalla donna velata, dalla parrucchiera bionda, dall’uomo che protegge la fabbrica di scarpe, dai due giganti neri che mimano una partita di calcio, da tutti quelli che incontra sente dire qualcosa che li accomuna: tutti uguali! La corsa è finita, il padre lo raggiunge: non c’è punizione, solo un gesto d’affetto e un invito ad andare a dormire. Una bella storia di fughe e di incontri, di condivisione e di convivenza, una storia di mondialità che prende forma nei segni netti e decisi di Marco Paci, nella descrizione dei luoghi che passano veloci, dei volti e dei gesti di persone con tratti somatici diversi. Un album illustrato che dichiara, fuori dalla retorica, che si possono vincere le paure, superare muri, guardare oltre la siepe e si può (e si deve) aprirsi ad una convivenza reale.
Una parola che ha bel suono e fa rima con accoglienza.
Silvana Sola
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