Sono incappata in questo libro per caso, uno sguardo veloce e nel giro di pochi secondi era mio.
Incontro inaspettato quello con La banda del mondo di sotto, ma ricco di riflessioni e permeato di emozioni contrastanti. In questo piccolo libro edito da Giralangolo, Paola Dalmasso pone i riflettori sulla drammatica condizione di vita dei ragazzi rumeni. L’intreccio non è caratterizzato da scene edulcorate o moralistiche sulle condizioni sociali di Bucarest, anzi l’autrice tiene il lettore incollato alla pagina con un giallo avvincente. Questa è la storia di Ion, Moimir, Dimitru, Alina, ragazzi e bambini che vivono nelle fogne della capitale rumena, organizzandosi in bande e vivendo di espedienti.
Ion e il suo cane sono i protagonisti di questo noir incentra
to sulla sparizione, in circostanze misteriose, di due amici del ragazzo, che porterà il giovane boskettaro a scoprire realtà terribili, ma anche ad incontrare figure positive, prima fra tutte quella di Miloud. Prima fotomodello, poi diplomato in arte circense, animatore in ospedale e in istituti, attore, Miloud ha deciso di dedicare la sua vita ai boskettari, e sarà la chiave di volta sia per risolvere il mistero, sia per il futuro di Ion e i suoi amici. Nell’ultima fatica della Dal Masso c’è la volontà di portare ai più giovani un argomento di grande importanza sociale. Spesso ci si interroga su cosa “dire” o non “dire” ai ragazzi, su quanto sia giusto far loro vedere telegiornali o i pochi programmi di approfondimento presenti… Questo libro ci suggerisce come fare. La banda del mondo di sotto racconta la situazione sociale della Romania dopo la caduta del regime di Ceauşescu, racconta la verità.
Racconta di adolescenti e di bambini che popolano i cunicoli sotterranei di Bucarest per proteggersi dal rigido inverno, presenta figure adulte estremamente negative che usano i ragazzi per traffici illeciti, ma dà anche speranza raccontando di Miluod. Sì, perché è giusto che i ragazzi sappiano che gli uomini possono essere cattivi, cattivi davvero fino in fondo, ma che esistono anche adulti buoni, dotati di una forza d’animo e di una coscienza sociale che permettono di guardare al mondo con una ritrovata speranza. Miloud imparando il rumeno, scendendo in quelle fogne e incontrando quei bambini, ha portato loro una possibilità di futuro. La sua non è carità, non è elemosina, è desiderio di ridare dignità a chi non ha ancora l’età per averla persa. Miluod fa conoscere una possibilità di vita e concede “il lusso” di una scelta. Quanto può fare il naso rosso di un clown? Tanto.. per grandi e piccini: porta un sorriso, che sia al circo, nella corsia di un ospedale o nella strada di una grande città, è un antidoto contro l’indifferenza. E’ giusto che i ragazzi sappiano, è giusto proporre libri di questo tipo perché, a differenza del telegiornale, qui c’è la speranza: sostenendo Miloud e PARADA qualcosa può cambiare.Giuditta Greco
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