Roberto Piumini è stato attore
e la sua voce ha note calde che amplificano il pensiero, è narratore abile, capace di conquistare il pubblico, è scrittore attento a mettere in pagina “l’immaginario”, è poeta, colto artigiano della parola. E’ stato anche corista e al coro, ad uno speciale “Coro Arcolbaleno” sono dedicati due suoi romanzi brevi, Il canto di Micaela e La voce di Sasha, in catalogo per Einaudi Ragazzi. Un coro mette insieme persone che si esprimono attraverso il canto, è luogo ideale di incontri di sonorità e di armonie, è il contenitore nel quale possono dialogare esperienze musicali diverse. Una maestra di musica appassionata, la volontà di creare uno spazio fisico e mentale nel quale far confluire musiche, suoni e voci da tutto il mondo, ragazzini che vogliono cantare, sono un terreno in cui si muovono i protagonisti delle storie. Sasha arriva dall’Albania e il timore di non dire le cose giuste al posto di frontiera lo rende balbuziente, Micaela pensa, con malinconia, alla patria lontana e il ricordo del Perù la avvolge in una particolare solitudine. Entrambi troveranno nell’esperienza canora la possibilità di uscire dall’isolamento, dalle paure: il coro sarà per loro casa e reale luogo d’incontro tra culture diverse, palestra di confronto e spazio delle amicizie.
Roberto Piumini, in un’intervista a Cremona online, ci ricorda che: “Il coro è un'esperienza umana ed educativa straordinaria e con la sua ricchezza può essere utile alla risoluzione dei problemi socio primari dei bambini. Potrebbe rappresentare, in questo senso, una grande occasione così come l’educazione scolastica”.Silvana Sola
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