Era un passero, un passero come tutti gli altri.
Un passero di quelli senza occhiali, né pipa,
né orologio d’oro, un passero e basta.
Ma col cappello.
In Italia il grande pubblico non conosce la figura di Patrick Couratin, se non forse attraverso i libri di Gilles Bachelet, Il mio gatto è proprio matto, e i due esilaranti sequel… per i quali curò l’edizione francese.
Per una serie di circostanze siamo venuti a conoscenza, tramite un suo carissimo amico, del suo prematuro decesso, avvenuto lo scorso 29 gennaio.
Illustratore, grafico, editore. Inizia nei primi anni ’70 creando le immagini di alcuni albi dell’avanguardista casa editrice Harlin Quist. Patrick diviene successivamente, fino al 1982 anno della sua chiusura, direttore artistico della maison franco-americana.
La Emme edizioni della Rosellina Archinto, nel 1971 pubblicò Dottor Passero, un albo in cui attraverso tenui sfumature di grigio e linee morbide si parla di un uccellino e del suo desiderio d’essere diverso. Successivamente nel 2002 collabora con Brigitte Morel delle edizioni Seuil, che seguirà a Panama nel 2005.
Per quest’ultima casa editrice ne curerà alcuni dei più bei albi: lo splendido cartonato illustrato da Jean-Luc Allart, Confisqué, o L'homme qui voulait apprendre à marcher aux poissons, in cui i non-sense di Edward Lear sono raccontati dalle sapienti tavole del maestro Henri Galeron.
En passant è stato anche libraio, creatore di numerosissimi manifesti e direttore artistico di un cortometraggio.
Vi lasciamo guardare e leggere l’ “intervista grafica” rilasciata a Etienne Delessert, visibile sul sito di Ricochet-Jeunes.
David Tolin
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