L’inizio dello scorso agosto è stato allietato per i lettori del Corriere della sera da un inserto di Antonio D’Orrico pubblicato su Sette, in cui il giornalista presentò le novità autunnali della Rizzoli-Lizard.
Tra le varie anticipazioni si potevano leggere alcune strisce di Pratt (-Milani) e del suo (loro) ritorno de L’isola del tesoro, di Tuono Pettinato con il nuovo Garibaldi, ma anche di Magnus o Thompson (un altro ritorno prima Coconino Press: Blankets).
Personalmente mi soffermai soprattutto nelle pagine dedicate ad un maestro del fumetto francese Jacques Tardi, e sulla sua Adèle Blanc-Sec.
Fumettista della scuola francese della “ligne claire”, Tardi creò questo suo personaggio nel 1976 riuscendo subito a pubblicare con la storica Casterman.
Adèle et la bête, in Italia Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-Sec, da cui è stato tratto il film, è il primo dei nove episodi che vedono protagonista questa giornalista e scrittrice dell’inizio del secolo scorso. Una donna fuori dal comune, sempre con una sigaretta in mano e cappelli vistosi in testa, che si vede alle prese con pterodattili, mummie, strani scienziati e criminali d’ogni sorta.
Sfortunatamente non sono riuscito a leggere il fumetto prima di vedere il film: forse a causa del poco successo, in Italia dopo solo 15 giorni dall’uscita, la pellicola si fatica a trovare nelle sale cinematografiche. L'altra sera ne ho quindi approfittato.
Luc Besson ha ricostruito una splendida Parigi dei primi del ‘900. La protagonista (ma vi saprò dire dopo la lettura della BD!) fa troppo il verso ad Indiana Jones. La pellicola, mantiene comunque un bel ritmo, tutto a base d’azione, mistero, risate. Una storia, a mio avviso, da vedere, ma credo (come dicevo, vi confermerò!) soprattutto da leggere…
David Tolin
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