giovedì 21 ottobre 2010

LEO POLITI


Una storia davvero interessante quella che affiora per merito del Getty Museum, una istituzione culturale che non dimentica i bambini ed offre loro l’estro e la creatività di autori come Sara Fanelli e Calef Brown per illustrare le guide o per raccontare la mitologia. L’attività editoriale del museo ha anche il merito di riproporre autori classici, a noi sconosciuti, come Leo Politi. Quattro ristampe ci permettono di scoprire il lavoro di un italiano vissuto fra l’Italia, Londra e Los Angeles. Nato in Usa nel 1908, all’età di cinque anni viene in Italia, a Brioni, paese natale della madre. Dopo un periodo londinese la famiglia torna in Italia dove Leo frequenta per sei anni l’Istituto Nazionale d’Arte (Palazzo Reale di Monza, sede della prima ISIA). Nel 1931 torna in California e vi resta per tutta la vita. Disegna e dipinge, prende schizzi per strada, e racconta storie che hanno per protagonisti bambini messicani. Nel 1949 vince la Caldecott Medal con Song of the Swallows. La città di Los Angeles, custode dei suoi lavori, gli ha dedicato una piazza e una scuola elementare.
Grazia Gotti

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