venerdì 17 settembre 2010
La primavera del 2003
Ci sono ricordi difficili da cancellare, ci sono date che tornano alla mente anche se non sono legate ad un anniversario o a un compleanno. Il 20 marzo 2003 segna l’inizio della guerra in Iraq, una guerra che cancella la storia di un paese, che annulla i resti di una cultura millenaria, ma che non ferma gli atti terroristici.
La ballerina di Baghdad, il libro uscito per l’editore San Paolo, racconta quella triste primavera.
Protagonista della storia è Erfan, una ragazzina tredicenne con la passione della danza, pronta ad interpretare Il lago dei cigni, immaginandosi di essere una nuova Anna Pavlova.
Ma la guerra uccide i sogni oltre alle persone. E Erfan si trova defraudata di tutto: dalla sua vita non sparisce solo la danza, ma il tetto sotto cui rifugiarsi, l’acqua, la luce, il cibo, gli affetti.
Come un naufrago Efran deve immaginare un nuovo modo di affrontare l’esistenza, deve cercare di sopravvivere a ciò che i suoi occhi vedono e le sue orecchie sentono.
Il bel romanzo scritto da Gemma Pasqual i Escrivà, scrittrice catalana che per il libro ha ottenuto il premio Barcanova, dedicato alla migliore letteratura per ragazzi spagnola, racconta il passaggio veloce al mondo degli adulti, l’obbligo a immaginarsi il futuro, la necessità di frequentare la speranza.
“In Iraq la primavera è corta. (…) Nella primavera del 334 a.C. Alessandro il Grande cominiciò un’invasione che lo portò fino al mio paese, l’Iraq. Duemilatrecentotrentasette anni dopo la primavera ritornò a Baghdad con un’altra guerra. E io smisi di essere bambina.”
Silvana Sola
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