venerdì 29 ottobre 2010

Una settimana per Elmer


Ci sono elefanti giovani, elefanti vecchi, elefanti grassi ed elefanti magri, ma tutti terribilmente grigi. Tutti tranne Elmer, l’elefante variopinto. Mondadori ripropone questo classico della letteratura per ragazzi mandando in libreria ben quattro titoli. A Bologna grande festa in suo onore, una festa lunga una settimana che si celebra in diversi luoghi.
David McKee, il suo creatore, è stato appena celebrato anche dalla Tate Modern con la ristampa del suo Mr. Benn, uscito nel 1968.
Per gli estimatori di David da non perdere il suo ultimo Denver, un personaggio insolito, un pittore molto ricco, protagonista di una parabola sul danaro di grande interesse. Un libro strano, urgente, sentito con partecipazione, un libro che potrebbe far discutere economisti, politici, utopisti, liberisti, neoliberisti, marxisti, liberali, conservatori, liberofuturisti, popolari, teapartisti ed affini...
Un libro per gli estimatori di Simmel e di Veblen. Per saperne di più su David vedi il catalogo edito da Giannino Stoppani, Benvenuto, Mr.David, 2006.
Grazia Gotti

giovedì 28 ottobre 2010

Al principio erano le lettere


La poetica della redazione della casa editrice, raccolta in uno scritto del 1976, recitava così:“I nostri libri per bambini si basano prevalentemente sull’immagine poiché il pensiero dei bambini è prevalentemente “visivo”; in essi l’aspetto grafico, l’originalità del segno, il colore, la fantasia, l’alternarsi di reale e magico si propongono di corrispondere ai bisogni più profondi del mondo infantile. Abbiamo cercato di fare in modo che i nostri libri si ponessero in sintonia con questo mondo e abbiamo profuso nel nostro impegno la stessa cura e la stessa attenzione tradizionalmente riservate solo ai migliori libri per adulti. La nostra intenzione è dunque rivolta a far sì che il libro possa inserirsi senza sforzo, con naturalezza, nel vissuto del bambino, non come “oggetto di erudizione”, ma come stimolo di esperienza e conoscenza.” da Alla lettera Emme: Rosellina Archinto, Giannino Stoppani, Bologna, 2005.
Era la Emme Edizioni di Rosellina Archinto, la casa editrice italiana il cui catalogo ha raccolto il meglio dell’editoria illustrata mondiale e lo ha lasciato in eredità ad altri editori, una volta conclusa la sua esperienza editoriale.
Ed è da quel catalogo ricco, raffinato, colto che arriva Sonia Delaunay con Alfabeto, il bellissimo alfabetiere messo in pagina dall’artista nel 1970, ora stampato per i tipi di Babalibri.
Un grande albo illustrato, un prezioso lavoro di segno, pensiero e materia, un alfabetiere che affianca all’opera di Sonia Delaunay le filastrocche popolari raccolte da Giulia Niccolai e Rosellina Marconi.
Pochi colori: il rosso, il blu, il giallo, il verde e il nero, combinati in modo da diventare forma e lettera, segni decisi, forti, marcati, da scoprire, da guardare, da copiare, da riprodurre, da associare al gioco della rima. Lettere che si muovono veloci al suono di una voce immaginata che recita in fretta: alla lettera T…
“Trollolin che trottolava
senza gambe camminava
senza sedia si sedeva
Trottolin come faceva?”
Silvana Sola

mercoledì 27 ottobre 2010

Da leggere e agitare!

Ci ha sempre stupiti con i suoi colori, con i suoi grafismi, con le sue macchie, con le sue idee. Hervé Tullet che oggi spopola in Francia (a volte anche con libri facili e per alcuni ripetitivi) iniziò la carriera d’illustratore nei primi anni ’90 e prestissimo ottenne grande fama grazie anche all’editore Jacques Binzstock e le sue prime pubblicazioni per la Seuil Jeunesse.
Da noi sono pochi i libri di questo artista. Salani gli ha fatto valicare le Alpi per prima con titoli interessanti anche se poco apprezzati. Uno per tutti Rosa limone (oggi fuori catalogo), in cui l’associazione colore e oggetti è messa in discussione, facendo creare al lettore strane combinazioni.
La Rizzoli in questi anni ha proseguito il lavoro di “importazione”: nel 2008, Pasticci e colori, è di questi giorni, invece, lo stupendo I cinque sensi.
L’ultima novità di casa Franco Cosimo Panini (in origine Bayard), è Un libro! Un illustrato geniale, da guardare ma soprattutto sfregare, agitare, colpire e rivoltare per poi ricominciare dalla fine!
Per chi volesse continuare a giocare con Hervè e con i bambini a cui far scoprire queste spassosissime pagine, ricordiamo (nella piccola bibliografia qui di seguito) altri titoli recuperabili tra Francia (quelli Panama non sono sicuro siano facilmente reperibili!) e Svizzera.
David Tolin

Atelier ciseaux, Sarbacane, 2010
L’arbre, La joie de lire, 2009
Jeu de voyages, Panama, 2008
Jeu des doigts, Panama, 2006
Jeu de lumière, Panama, 2006

martedì 26 ottobre 2010

L'esistenza di Dio spiegata da tre pinguini



In un paesaggio di neve e ghiaccio, ghiaccio e neve, tre pinguini si annoiano, litigano e discutono. Discutono di Dio, dell’impossibilità di essere certi della sua esistenza, dal momento che è invisibile, di tutte le regole che ha inventato, di quanto sappia essere antipatico con chi non le rispetta e di quanto, invece, sia gentile con chi lo fa, di chi va in Paradiso e di chi non ci andrà. Finché un giorno, uno di quei giorni sempre uguali a tutti gli altri, arriva svolazzando una farfalla gialla. Il più piccolo dei pinguini, rissoso e testardo, vuole schiacciarla, così, senza motivo, solo perché gli va di farlo. Dissuaso dagli altri due a suon di ceffoni, ci si siede accidentalmente sopra e – questa volta senza volerlo - la schiaccia davvero. Infuriato dalla reazione degli amici e incupito dalla prospettiva della punizione che Dio potrebbe riservargli, pianta tutti in asso e scompare all’orizzonte.
E Dio, che come avevano sentenziato i suoi amici “in fatto di punizioni ha una bella immaginazione”, scatena il finimondo.
In senso letterale. Hanno già l’acqua alle caviglie, i due pinguini, quando ricevono da una colomba trafelata gli ultimi due biglietti per la salvezza. “L’arca parte alle otto. Chi arriva tardi affoga.” Ma per quanto cocciuto e prepotente, si può abbandonare un amico al proprio destino? Neanche per sogno. Cacciato a forza dentro una valigia e caricato a bordo, anche per il terzo pinguino inizia il lungo viaggio in un’arca stipata di animali capaci solo di lamentarsi, attaccar briga con i vicini e complicare a tal punto la vita della burbera colomba tuttofare, da indurla a dire che “sarebbe stato meglio fossimo annegati tutti”.
Si muove sui ritmi e sui tempi comici della commedia il racconto di Ulrich Hub, scrittore, sceneggiatore, regista e autore teatrale per adulti e ragazzi. Ultima parte di una trilogia nata per il palcoscenico che inizia con Pinguine können keinen Käsekuchen backen e prosegue con Der dickste Pinguin vom Pol, L’arca parte alle otto (An der Arche um Acht) pone con apparente semplicità, grande intelligenza, acume e leggerezza la domanda sull’esistenza e l’essenza di Dio. La pone affidandola a tre pinguini, ingenui, impulsivi e anche un po’ timorosi dell’immagine convenzionale che hanno di Dio, lasciando però ai loro dubbi l’ossigeno per la riflessione e alla riflessione la libertà dell’esito, senza perdere mai di vista valori universali come la responsabilità delle proprie azioni, la tolleranza, il coraggio, l’amicizia, l’accoglienza.
E’ un libro che si legge sorridendo, spesso ridendo di gusto, trascinati dal passo incalzante delle parole e dal segno solo in apparenza naive delle illustrazioni di Jorg Muhle, che accompagnano il testo in un contrappunto iconografico perfettamente calibrato.
Una grande prova d’autore, tradotta in molti paesi e vincitrice di premi nazionali e internazionali di prestigio come il Deutschen Kindertheaterpreis nel 2006 per il teatro per ragazzi e il Prix Sorcières francese nel 2009 per la letteratura.
E mentre ne gustiamo la stesura in forma di romanzo, non possiamo fare a meno di immaginarne la saporosità della versione teatrale che, anche nell’essenzialità scarna della scenografia e dei costumi, prosegue la straordinaria tradizione del grande teatro tedesco d’avanguardia.
Alessandra Valtieri

lunedì 25 ottobre 2010

La pittura tra silenzio e stupore

Di ritorno dal corso di formazione “Classici o evergreen? Il libro necessario: nei libri per ragazzi tra passato e presente” organizzato dalla Biblioteca Ragazzi di Biella e Pollone raggiungo, a 1200 metri d’altezza, il santuario di Oropa dedicato ad una Madonna nera, oggetto di culto e di pellegrinaggio già dal XIII secolo.
E’ il più importante santuario mariano delle Alpi, imponente, con una serie di edifici aggiunti che lo rendono simile ad una reggia.
Straordinaria è la galleria degli ex voto: in un silenzio assoluto (mentre fuori ragazzini portoghesi si godono, giustamente chiassosi, un debole sole autunnale) sfilano un numero enorme di quadri votivi raffiguranti in particolare incidenti con vari mezzi di trasporto.
Spesso opere di pittori anonimi, sono un esempio di devozione e importanti tasselli in grado di raccontare, attraverso il visivo, la storia di un’epoca, di un territorio, di una fede. Mettono sulla tela lo stupore di una vita risparmiata, raffigurano il “realismo” del miracolo.
Dalla pittura votiva della montagna biellese alle opere del grande Chardin, associazione che trova nel silenzio e nello stupore il punto d’incontro. Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita, fino al gennaio 2011, una mostra dedicata al grande pittore del ‘700 francese, Jean-Baptiste-Siméon Chardin.
La mostra propone, oltre al catalogo di rito, un albo illustrato, un testo poetico che dialoga con le illustrazioni di Javier Zabalà e le opere dell’artista.
Luigi dal Cin immagina Chardin che scrive al figlio pittore in crisi, perché fatica a concludere un’opera, attanagliato dai dubbi.
Considerato da Giorgio Morandi il più grande autore di nature morte mai esistito, Chardin si racconta svelando il suo percorso artistico e la sua poetica, la sua capacità di dare dignità alle piccole cose e visibilità all’infanzia.
Il saluto al figlio introduce la tecnica che avrebbe usato negli ultimi anni della sua vita: i pastelli, materia ideale per realizzare ritratti.
Il libro, Al di là, papà! Chardin tra le righe, fa dialogare tre linguaggi: la parola scritta, l’illustrazione e la riproduzione dell’opera d’arte, ed è realizzato da Ferrara Arte Edizioni in collaborazione con Eni, Cultura dell’energia, energia della Cultura, per il progetto didattico-educativo, “La parola a Chardin”.
Silvana Sola

venerdì 22 ottobre 2010

Il Nobel dei libri per ragazzi



Sono stati annunciati a Francoforte i nominati per l’Astrid Lindgren Memorial Award 2011. Ad un incontro pubblico molto partecipato, alla presenza Kitty Crowther, vincitrice nel 2010, sono stati resi noti i 175 fra autori, illustratori, story-teller e organizzazioni che promuovono la lettura che concorrono al prestigioso e ricco (500.000 euro) premio. Alla prossima Bologna Children’s Book Fair sarà annunciato il vincitore. Dall’Angola al Belgio, dalla Bosnia alla Cina, dalla Finlandia alla Costa D’Avorio, solo per citare alcuni dei 62 Paesi che hanno espresso i loro candidati, spunta, per l’Italia, solitario, il nome di Roberto Innocenti. Potremmo fare anche noi il gioco della grande stampa e cioè far circolare i nomi dei più probabili vincitori al fine di farli perdere, come è successo con Vargas Losa. Mi sono sempre chiesta come possano i giornalisti conoscere l’orientamento dei giurati. Oppure i blogger che seguono i libri per ragazzi (quanti siamo?) potrebbero, invece, designare i preferiti.
Con convinzione vorrei premiare una coppia danese, Dorte Karrebaek e Oscar K., di cui ammiro, fino alla commozione, i libri che via via producono. I loro temi sono forti, suscitano sbigottimento, compassione, partecipazione, lacrime e sorrisi. La prima immagine che mi colpì è questa copertina.
Grazia Gotti

giovedì 21 ottobre 2010

LEO POLITI


Una storia davvero interessante quella che affiora per merito del Getty Museum, una istituzione culturale che non dimentica i bambini ed offre loro l’estro e la creatività di autori come Sara Fanelli e Calef Brown per illustrare le guide o per raccontare la mitologia. L’attività editoriale del museo ha anche il merito di riproporre autori classici, a noi sconosciuti, come Leo Politi. Quattro ristampe ci permettono di scoprire il lavoro di un italiano vissuto fra l’Italia, Londra e Los Angeles. Nato in Usa nel 1908, all’età di cinque anni viene in Italia, a Brioni, paese natale della madre. Dopo un periodo londinese la famiglia torna in Italia dove Leo frequenta per sei anni l’Istituto Nazionale d’Arte (Palazzo Reale di Monza, sede della prima ISIA). Nel 1931 torna in California e vi resta per tutta la vita. Disegna e dipinge, prende schizzi per strada, e racconta storie che hanno per protagonisti bambini messicani. Nel 1949 vince la Caldecott Medal con Song of the Swallows. La città di Los Angeles, custode dei suoi lavori, gli ha dedicato una piazza e una scuola elementare.
Grazia Gotti

mercoledì 20 ottobre 2010

Dedicato alle mamme un po’ troppo apprensive!

Finalmente un albo Gallucci senza i soliti pois colorati!
Finalmente un formato diverso e una nuova, almeno per l’Italia, illustratrice fresca e allegra!
Finalmente una nuova figura femminile, Angelica, una ragazzina debordante, una discola, una sognatrice, illustrata da una effervescente Charlotte Gastaut che rinverdisce gli scaffali dell’albo illustrato di questo 2010.
Nelle prime pagine de Il grande viaggio della piccola Angelica, quasi illeggibili, la protagonista è la voce della mamma, di cui accennavamo nel titolo! Un testo che riempie la pagina e che rimbomba nelle orecchie della piccola!
Nelle successive, Angelica (Prudence nella versione francese di Flammarion!) prende il sopravvento (il testo non c’è più!) e incontra strani esseri, riceve dei doni dalla luna, fa visita a sirene e meduse, viaggia sulle nuvole, prima di rientrare nelle quattro mura della sua stanza, insieme ai suoi giochi e ai suoi disegni.
Un Max al femminile, le cui coloratissime avventure sono scandite anche da intagli nelle pagine e carte trasparenti di munariana memoria.
David Tolin

martedì 19 ottobre 2010

American Pictures - Pop come popolare

La vecchia Europa non nutre una grande passione per il picture book americano.
Considerato troppo popolare, privo di aura sperimentale, raffinata e ricercata, l’albo americano è pop, come la Pop Art, il fumetto, la pubblicità.
Nella collezione del New York Times è stato ristampato il bellissimo The man Who Lost His Head di Robert McCloskey, il celebrato autore vincitore di due Caldecott Medal.
I bambini di Boston giocano ai giardini pubblici a cavalcioni della protagonista di un albo di McCloskey, Mrs Mallard, mamma di Jack, Kack, Lack, Mack, Nack, Ouack, Pack e Quack.
Io amo il picture book americano, i disegnatori americani, gli autori, le case editrici americane, gli editor, i grafici... e non dimentico che in tempi bui hanno accolto gli artisti europei in fuga dalla follia antisemita e hanno riconosciuto i talenti venuti d’oltre oceano come Tomi Ungerer.
Grazia Gotti

lunedì 18 ottobre 2010

Quintino Sella, Lane Smith e Biella

La biblioteca di Pollone festeggia i cinquant’anni di attività: nasce con una forte vocazione infantile e adolescenziale voluta dalla sua creatrice, Laura Colonnetti.
Prima biblioteca privata, ma aperta al pubblico, poi, dal 1980, donata al Comune di Pollone, dalla famiglia Colonnetti.
Una biblioteca che conserva un meraviglioso patrimonio di libri tra gli anni '60 e l’oggi (i volumi pubblicati precedentemente fanno parte della biblioteca della Fondazione Alberto Colonnetti che ora ha sede a Torino), una biblioteca nella quale si può ricostruire la storia della Emme Edizioni di Rosellina Archinto, quella degli illustratori che affiancarono i testi di Gianni Rodari o quella dei classici per ragazzi degli anni ’70.
La città di Biella in occasione di Ottobre Piovono Libri esalta i luoghi del leggere, quelli che riportano a Quintino Sella e alla dichiarata necessità di portare i libri a tutti.
Era il 1873, Quintino Sella donò al comune di Biella 2355 volumi invitando il Sindaco a collocarli in un istituto scolastico.
Quintino Sella parlava di uso pubblico del libro, con la possibilità del sostegno dei privati, parlava del mestiere del bibliotecario.
Nell’anno che ricorda i centocinquant’anni dell’impresa dei Mille, in un paese che si appresta a festeggiare la nascita dell’Italia come stato, il pensiero di Quntino Sella suona quasi “rivoluzionario”.
E nella sala conferenze del Museo Biellese si compie una piccola “rivoluzione” che riporta i classici o gli evergreen e li fa diventare occasione di incontro, di confronto, di dibattito.
Non nella logica del “Com’eravamo”, ma con lo spirito di chi dalla storia attinge per dare maggiore forza alle scelte dell’oggi.
Sullo scaffale delle biblioteche del biellese allora non dovrà mancare il bellissimo albo illustrato E’ un libro di Lane Smith.
Libro speciale, dichiarato amore per un oggetto che qualcuno considera desueto, scavalcato dalla modernità delle tecnologie interattive.
E’ un picturebook raffinato, colto, straordinariamente ironico, che dalla Roaring Brook Press di New York approda in Italia, nel catalogo Rizzoli.
Silvana Sola

venerdì 15 ottobre 2010

In riva al fiume

E’ sugli scaffali, per merito di Comma22, Il vento nei salici, la ristampa del bel lavoro a fumetti di Michel Plessix, sul testo di Kenneth Grahame.
Da un classico della letteratura per ragazzi inglese che ha accompagnato le letture di migliaia di bambini anglosassoni, Michel Plessix, autore e fumettista bretone, ha ricavato una versione a fumetti capace di rispettare la liricità e lo stupore delle avventure incredibili di Rospo,Talpa,Topo d'acqua e Tasso arrivate in Italia nella grande traduzione di Beppe Fenoglio, presente nel catalogo Einaudi.
Volume pluripremiato, il libro di Plessix è un invito ad una lettura attenta, indispensabile per godere dell’atmosfera fantastica che pervade le pagine.
L’interpretazione del testo di Grahame è un immersione nella classicità esaltata da un visivo minuzioso, attento ai particolari e all’uso calibrato del colore.
Dal lavoro di Plessix è prevista una versione cinematografica (il testo di Kenneth Grahame fu parte di un mediometraggio realizzato da Disney nel 1949, Le avventure di Ichabod e Mr. Toad).
Silvana Sola

giovedì 14 ottobre 2010

Caleidoscopio


L'effetto Francoforte non è ancora smaltito. Nel caleidoscopio multicolore che continua a girarmi nella testa convivono storie, figure, nuovi autori.
Richard Holland ha illustrato per Walker Books una storia di Tanya Landman, una fiaba. "Tanto tempo fa, nella lontana Età dell'oro, viveva un contadino che aveva tre figli: Franz, Hans e Mary". Chi avrebbe guidato l'azienda familiare? Franz o Hans? Mary, che aveva cervello, non poteva essere presa in considerazione per dirigere alcunchè, questo accadeva long long time ago... Un bellissimo libro, sobrio ed elegante, a favore delle femmine, quelle con il cervello.
Peter Brown, per venti settimane in classifica del New York Times con The Curios Garden, un inno "green" al buon gusto e allo stile, ci saluta da oltreatlantico e ci invita a liberare la nostra immaginazione.
Grazia Gotti

mercoledì 13 ottobre 2010

La difficile arte delle copertine


Padova, via Boccalerie 29. La neonata libreria per ragazzi Pel di carota, rende omaggio a Jules Renard, autore anche di Storie naturali, organizzando la mostra Vorrei avere… (aperta fino al 30 ottobre) con gli originali dell’omonimo libro dei Topipittori.
Nel 1896 lo scrittore francese diede alle stampe un libro che parlava di animali in maniera a volte ironica, altre secca, quasi telegrafica, altre ancora più poetica.
Renard descrisse, tra gli altri, topi, tacchini, serpenti, cavalli, che quattro anni dopo Toulouse Lautrec litografò scegliendo 22 brani del testo.
Simona Mulazzani attraverso tempere, collage e “intarsi” di matite colorate, illustrando cani, cervi, tigri e oche selvatiche, ha ben assecondato i testi di Giovanna Zoboli.
Avevo visto le tavole a Vignola, alla libreria Castello di carta e mi sono innamorato soprattutto della pantera, nera silhouette illuminata dalla luna. Nella preparazione del programma della libreria padovana, volendo ricordare questo testo di Renard, il binomio di colori e poesia ha vinto tra i tanti testi che illustrano il mondo animale.
Il libro è stato molto apprezzato anche all’estero. Francia, Messico, Corea del sud, Spagna e Germania lo hanno subito acquistato.
Lascio a voi scegliere e votare per la più bella copertina: l’originale copiata anche dalla Peter Hammer, quella dei cugini d’oltralpe di Sarbacane, o quella spagnola di Los cuatros azules.
David Tolin

martedì 12 ottobre 2010

La poesia è di casa da Faber

Il logo classico ed elegante della Faber & Faber, costituito dalle due lettere in minuscolo, ha lasciato il suo marchio in molta poesia del Novecento. Anche i bambini, diceva Eliot, possono amare la poesia, purchè essa parli di esperienze che essi possano comprendere. I bambini inglesi contemporanei hanno ora a loro disposizione la famosa antologia dei gatti, Old Possum’s Book of Pratical Cats, illustrata da Axel Scheffler, l’autore del celeberrimo Gruffalò.
Accanto ai gatti di Eliot le poesie di Carol Ann Duffy, la grande poetessa amata dal pubblico degli adulti e dei più piccoli. Trecento pagine di note e inedite poesie godibilissime per ritmo, giochi di suoni, contenuti.
Imperdibile per gli amanti del rock’n’roll la parte dedicata alle vecchie stelle, Bill Haley, Fats Domino, Little Richard, Chuck Berry, Bo Didley, Carl Perkinks, Buddy Holey, The Everly Brothers, e al Re, Elvis the Pelvis.
Grazia Gotti

lunedì 11 ottobre 2010

Lontani dall’Europa

A Francoforte ho partecipato alla grande festa della proclamazione dei vincitori del Deutscher Jungendliteratur Preis, il più prestigioso dei premi nazionali. Dei 559 titoli pubblicati nel 2009 presi in esame la produzione tedesca rappresenta il 63%. Il restante 37% è ricco di titoli europei, fra i quali molti francesi, olandesi e nordici. La giuria, composta di critici e studiosi di letteratura per l’infanzia, ha decretato vincitore della sezione picture book il libro di Stian Hole pubblicato da Hanser Verlag. Già vincitore del Bologna Ragazzi Award nel 2007, Garmans sommer ha avuto tante traduzioni e premi, e ha suscitato un grande entusiasmo critico. Mi sento fata madrina di questo libro, scoperto proprio a Francoforte nel 2006. Mi sono impegnata per far sì che l’editore Cappelen mandasse il libro in tempo per la giuria. Faceva parte della giuria Martin Salisbury, già estimatore del lavoro di Stian tanto da inserirlo nel suo Play Pen.
Francia, Spagna, Polonia, Russia e molti altri paesi, compresi i territori palestinesi, hanno accolto il libro. In Italia conquistò la prima pagina di TTL, il più importante inserto letterario della stampa nazionale. Roberto Denti firmò una stroncatura.Stian Hole è andato avanti e il suo Garman è giunto al terzo libro, una bellissima storia che ha per tema l’amore.
Grazia Gotti

venerdì 8 ottobre 2010

Lo sai perché i pipistrelli non si scontrano?


E’ uscito cinque anni fa per i tipi di Topipittori il libro Di notte sulla strada di casa, scritto da Giovanna Zoboli, illustrato e curato graficamente da Guido Scarabattolo. E’ una storia che si affida a poche e calibrate parole, alla richiesta di risposte di un bambino seduto nel sedile posteriore di un’automobile, in un viaggio notturno che ha, come meta, il ritorno a casa. La città, nella notte, modifica i suoi contorni, si esaltano aspetti di giorno invisibili agli occhi. Si accendono le case della luce fredda degli apparecchi televisivi, si illumina il cielo con le insegne al neon, gli autobus appaiono enormi, grandi scatole quasi vuote che attraversano la città condotti da eroici autisti. Un libro racconta una sintonia: un incontro empatico tra testo, immagini e progetto grafico. Un libro da riscoprire nelle illustrazioni senza orpelli, perfette per far vedere e immaginare, nelle frasi-domande che scandiscono il ritmo della storia. Dalla città notturna di Guido Scarabattolo alla città diurna che domani Erica Preli, giovane neolaureata all’ISIA di Urbino, farà scoprire ai bambini, attraverso un laboratorio fatto di scatole bianche, di fogli, di scritte, di colori. La città tridimensionale sarà poi visibile, dalle 17,45 alle 19,30, davanti alla Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani, in piazza Re Enzo a Bologna.
Silvana Sola

giovedì 7 ottobre 2010

Nel mondo capovolto la speranza

A Bologna prosegue Design Per, la settimana dedicata alla grafica.
Fausta Orecchio e Simone Tonucci affiancano da sempre, alla loro avventura editoriale, il lavoro di grafici. Un lavoro attento e raffinato che ha accompagnato la comunicazione di enti, istituzioni, privati.
Da ieri sugli scaffali delle librerie un nuovo libro nel catalogo Orecchio Acerbo, Un mondo matto, un libro senza parole firmato da Atak, illustratore e graphic designer che vive e lavora a Berlino, figura importante nel mondo tedesco del visivo.
Affidiamo alle parole di Antonio Faeti, apparse su La Stampa- inserto “Tuttolibri” il 20 marzo 2010, il compito di raccontare lo straordinario mondo capovolto a cui Atak ha dato corpo.
“Ho in mano il libro di Atak, Verruckte Welt, edito nel 2009 dalla Jacoby & Stuart di Berlino, un’affascinante rivisitazione del mito popolare del “mondo alla rovescia” e lo guardo ammirato, desideroso di imparare. La tecnica mi affascina, impedendomi di compiere quella decifrazione delle segrete alchimie a cui vorrei dedicarmi, perché le tavole sono in bilico tra l’inquietante, onirica alterità degli ex-voto e l’aggressiva potenza dell’espressionismo tedesco. E anche i contenuti, senza l’uso delle parole, trovano, nella tradizione del surrealismo, quella sognante voluttà del paradosso che consente di collocare beatamente, fra i ghiacci del polo, sorridenti leoni, soddisfatti cammelli, ilari coccodrilli, Un topolino rifatto, ma riconoscibile, ci guida alla scoperta delle infinite possibilità del rovesciamento parodico, ci invita alla tolleranza intelligente, perché ci dice di accogliere con serena accettazione proprio chi capovolge il nostro punto di vista.”
Un mondo capovolto che è, insieme, invito alla visione e alla narrazione.
Silvana Sola

mercoledì 6 ottobre 2010

Tra le nuvole, e non solo con la testa

Il piccolo Héctor Nefelibata ha scoperto di poter camminare sopra le nuvole, “sedersi sull'ossuto dorso dei cirri e lasciarsi trasportare dolcemente dal vento”. Come? In un pomeriggio di fine primavera è salito sulla collina dell'eremo per giocare agli esploratori, ma è inciampato in una nuvola bianca e ci si è arrampicato distrattamente, scambiandola per una pietra. Così il bambino parte per viaggi strabilianti e un giorno, sdraiato su “una nube che assomigliava a una culla o a una vasca da bagno per principi”, arriva fino all'isola di Cromos, l'isola dei colori, dove questi sono nascosti e costretti a un sonno forzato.
Questo è solo l'inizio di Nefelibata che viveva tra le nuvole, un racconto che porta la firma del grande intellettuale di Barcellona Carlos Barral, fondatore di una casa editrice, poeta e romanziere scomparso vent'anni fa.
La Salani propone la storia inedita nella traduzione di Donatella Conti insieme alle illustrazioni di Simona Mulazzani, in un piccolo formato adatto per averla sempre vicino, per esempio sul comodino a fianco del letto.
Per ricordarci che i bambini possono essere sensibili creatori della bellezza, risvegliatori di emozioni e grandi osservatori della realtà grazie ai loro occhi incontaminati. E queste qualità andrebbero coltivate anche in età adulta, per non diventare grigi come i colori sull'isola di Cromos.
Ancora oggi in spagnolo esiste un termine che deriva dal greco e significa “colui che cammina tra le nuvole”, usato per le persone sognatrici, immerse nei propri pensieri, o che amano semplicemente guardare le nuvole che passano in cielo. Questa parola è proprio “nefelibata”.
Valentina Allodi

martedì 5 ottobre 2010

La qualità delle immagini e il filo del racconto

Pubblicato negli Stati Uniti nel 1963 con il titolo A long piece of string, Non perdere il filo è presente ora in Italia nel catalogo Corraini.
E’ stato realizzato da William Wondriska, grafico e designer, annoverato fra i grandi protagonisti del graphic design americano del secondo dopoguerra.
Un libro senza parole che affida alle immagini il compito di raccontare la storia.
Una storia dipanata attraverso un filo nero che scorre tra le pagine, che unisce oggetti, luoghi, persone.
Il “filo del racconto” da tenere stretto per seguire il percorso indicato da Wondriska: un viaggio tra meravigliose immagini rosse ora lievi, ora forti, materiche, capaci di creare straordinarie occasioni visive.
Era il 1963 anche l’anno che ha visto la nascita editoriale, presso la casa editrice svizzera Artemis, di Eulengluck, scritto e illustrato da Celestino Piatti.
Pittore, grafico, illustratore Celestino Piatti ha raccontato, nei libri dedicati ai ragazzi, le storie di uno zoo diffuso abitato da zebre, elefanti, coccodrilli e gufi.
E ai gufi ha riservato un trattamento speciale: erano i suoi animali preferiti, quelli a cui attribuiva magiche proprietà.
Il libro I gufi era arrivato anche in Italia per merito della casa editrice Emme di Rosellina Archinto nel 1967, perfetto in un catalogo che metteva a disposizione di un pubblico bambino il lavoro dei grandi dell’illustrazione, della grafica, del segno e del disegno.
Mentre Wondriska, attraverso l’importante lavoro di ricerca di Corraini, è tornato sugli scaffali, Celestino Piatti è in attesa di essere riscoperto.
La libreria per ragazzi Giannino Stoppani gli dedica un omaggio in occasione di Design Per.
Nelle teche le immagini di cinque libri che svelano il suo bestiario.
Da mercoledì 6 ottobre a sabato 30.
Silvana Sola

venerdì 1 ottobre 2010

Una città da vivere

Iggy, il protagonista del bellissimo albo illustrato da David Roberts, ha una naturale vocazione per l’architettura. Ogni materiale diventa un pretesto per provarsi in costruzioni verticali, orizzontali, curve. Bambino geniale, mal compreso dalla scuola, sarà capace di trovare utili soluzioni architettoniche ai problemi del quotidiano. Un libro intelligente, divertente, graficamente elegante, Iggy Peck, Architect, edito nel 2007 da Abrams, dichiara l’importanza dell’architettura nella vita di tutti i giorni.
Vivere la città, il volume in catalogo per Zoolibri, racconta la città nella storia, negli edifici, nelle mappe, nei cartelli stradali, nelle insegne, nella segnaletica, una città fatta di edifici, di segni e di persone. Un libro che invita a vivere in modo consapevole, a guardare il mondo urbano con occhi nuovi. Che cos’è la città? Quando nasce? Quanti tipi di città esistono? Come ci si orienta in una città? La città a piccoli passi, traduzione dal francese per i tipi di Mottajunior, racconta una città che cambia, una città da scoprire, da riconoscere, da ritrovare.
Una città”amica”nella quale muovere con sicurezza, imparando a leggere i segni che la attraversano.
A piedi scalzi nella città senza nome, il laboratorio ideato da Erica Preli per Giannino Stoppani Cooperativa Culturale e Libreria per Ragazzi, in occasione dell’edizione bolognese di Design Per, invita i ragazzi ad avvicinarsi al mondo della grafica. Una grafica da ritrovare nella città, sugli edifici, sui muri.
Sabato 9 ottobre dalle ore 15 alle 17,30
Per bambini da 8 a 11 anni. Prenotazione obbligatoria. Costo 2 euro
Informazioni: 051 227337
Silvana Sola