venerdì 30 settembre 2016

Sguardi nuovi a Grimloch Lane


Si firmano The Fun Brothers i fratelli Eric e Terry Fan nel libro appena dato alle stampe, per l’edizione italiana, dall’editore Gallucci .
Un albo illustrato poetico, visionario, frutto di illustratori di provata perizia tecnica e di straordinaria capacità immaginativa, che in questo caso sono anche autori (la loro opera prima).
Nel bel libro Il giardiniere notturno Eric e Terry, canadesi, formati all’Ontario College of Art and Design di Toronto, raccontano una storia per la quale mettono in campo l’intera tavolozza dei colori, mischiando grafite, china e tecniche digitali.
Il racconto di una magia realizzata da uno straordinario giardiniere notturno, un racconto di una realtà possibile frutto del lavoro di un anziano signore, maestro nell’arte cara a Edward Mani di Forbice.
Protagonista un bambino, William, più stupito degli altri, più curioso degli altri, erede, forse, del testimone “verde” capace di cambiare comportamenti e sguardi sulla vita di tutti i giorni. 

Silvana Sola

giovedì 29 settembre 2016

Due flaneur per le strade di Parigi


Delizioso il piccolo libro pubblicato Da Il Castoro, opera che vede insieme il grande Mo Willems, autore e illustratore, e Tony DiTerlizzi, l'illustratore che i giocatori di Magic conoscono bene. 
Entrambi americani, entrambi curiosi di visitare Parigi, hanno poi lavorato insieme per questa storia ambientata nella ville lumière che vede protagonisti una cagnetta e un gatto flaneur. 
Diva, la cagnetta, vive in compagnia della custode di un palazzo signorile, mentre Pulce è senza dimora. Tutto il racconto è narrato dal punto di vista basso dei due protagonisti, mentre degli umani vediamo sempre i piedi. Solo quando un personaggio si abbassa per accarezzare Diva, il lettore scopre un uomo dall'aria giovanile, con la barba e il capello un po' lungo, e immagina che sia l'autore. Infatti da controllo immediato, il personaggio è l'autore. 
Allora il racconto dentro il racconto svela anche la storia che tanti hanno raccontato: quella del flaneur di Baudelaire, figura che anticipa quella del turista, del passeggiatore nelle metropoli. E per un americano, anzi per due, Parigi è quella città dove oltre ad osservare una torre che sembra bucare le nuvole, leggi un libro seduto al caffè, o schizzi un disegno per la tua prossima storia, proprio come si vede in ultima pagina. Così deve essere nata La storia di Diva e Pulce, una storia di amicizia, molto ben raccontata e illustrata.

Grazia Gotti

mercoledì 28 settembre 2016

Christine Nostlinger


Mathias Ziegl sul "Wiener Zeitung" del 25 settembre intervista la grande scrittrice austriaca  prossima a festeggiare il suo ottantesimo compleanno.
Grazie ad Alessandra Valtieri che ha tradotto all'istante, seduta sul divano in Maremma, senza l'ausilio di un dizionario, di una matita o di un computer, e a Bernard Friot che ha postato l'intervista.
Io ho annotato rapidamente ciò che capivo e chiedo perdono per la forma un po' frammentaria.
Consideriamoli solo appunti di lavoro.
E' tempo di dedicare agli scrittori contemporanei uno studio approfondito. Ricordiamo che ricevette ex equo con Maurice Sendak l'Astrid Lindgren Memorial Award, cioè il Nobel della Letteratura dei Piccoli. 

"La letteratura è la trasposizione in parole di un pezzo di mondo e nel caso della letteratura per bambini del mondo come lo vedono loro. Facciamo un esempio, prendiamo un divorzio dei genitori. A un bambino non interessa quel che accade fra i genitori, bensì le conseguenze che lo riguardano."

E' più difficile invecchiando scrivere per bambini?

"Io oggi posso scrivere per bambini piccoli perché grossomodo sono rimasti gli stessi mentre non riesco a scrivere per quelli di dodici, tredici anni. "

Per via dei cellulari e tablet?

"Non lo so, anch'io ho un cellulare e un tablet... non riesco semplicemente a immaginarmi che succede nelle teste dei miei nipoti quando passano la giornata a guardare il loro smartphone e a muovere velocissimamente le dita  su quel piccolo schermo.
Queste cose a me non dicono molto."

I bambini di 45 anni fa erano più facili da comprendere?

"Secondo me sì".
(L'autrice usa un verbo "durchscaubarer" che abbiamo tradotto “ vedere attraverso").
Un autore che oggi ha 35 anni è sicuramente più vicino a loro.”

La sua infanzia è materia dei suoi libri?

"La mia infanzia ha giocato un ruolo molto importante perchè i bambini dei miei libri sono sempre un pochino toccati, picchiatelli, come ero io da piccola. "

E le sue figlie, quale ruolo?

"Nessuno. Testare i miei libri sulle mie figlie è stato sempre fuori questione. Ovviamente loro prima o poi si sono lette qualcuno dei miei libri, ma io non ho mai chiesto loro un'opinione."

Cosa è più difficile, scrivere per adulti o per ragazzi?

"Non ho mai provato a scrivere per adulti, non mi è mai venuto in mente, la cosa non ha mai acceso il mio interesse. "

Lei ha pubblicato più di 150 libri quanti invece non ne ha mai scritti e perché?

"Uno. Era un'idea che mi sembrava così divertente che avevo già il titolo. Mutter reglos, Vater ratlos
Madre senza pace, Padre senza la  minima idea. La storia di una moglie frustrata e depressa che un giorno sente di non poter e non voler affrontare più niente e si mette a letto." 

Perché il libro non è stato pubblicato?

"Perché non ho trovato il modo di far alzare quella donna dal letto."

Una situazione che in forma più lieve avrebbe potuto accadere anche a lei sugli anni Settanta, prima che la sua carriera decollasse?

"All'inizio volevo dipingere ma poi ho optato per studiare grafica e dopo sono arrivati i bambini. 
A quel punto mi sono seduta; mio marito guadagnava a sufficienza e io non dovevo per forza lavorare. Ma poi mi sono messa a pensare che cosa potevo fare e a un certo punto mi è venuto in mente che mi sarebbe piaciuto illustrare un libro per bambini ma non ho mai avuto il coraggio di contattare un editore e dirgli cosa volevo fare. Invece ho scritto io stessa un testo che si ispirava a quelle illustrazioni a cui avevo avevo pensato. E quando è stato pronto l'ho spedito a un paio di editori e con mia grande sorpresa uno di questi l'ha preso, ma la cosa più sorprendente è che ci ho vinto il Friedch-Boedeker Preis. E non per le illustrazioni, ma per il testo. Nessuno, nemmeno ai tempi della  scuola avevo ricevuto un premio per la scrittura. Se da quel progetto di libro non fosse uscito nulla credo che mi sarei semplicemente detta: Vedi Christerl, non ci riesci...E chissà che cosa avrei tirato fuori da me stessa..."

Quello era il suo primo libro, Federica rosso fuoco Die feuer rote Friederike. Riesce a tenere il conto di tutti i libri che ha scritto dopo quello?

"Non ho ancora l'alzheimer e quindi riesco in qualche modo a mettere insieme tutti i titoli e dire di cosa parlano ma recentemente un padre il cui figlio aveva appena letto un mio libro mi ha chiesto: 
Si ma cosa c'era scritto allora in questa lettera segreta? 
Non ne avevo idea. D'altra parte di libri ne ho scritti 170 o 180, però se si pensa che il numero include anche diverse serie come le storie di Franz o Mini che hanno entrambe una sedicina di titoli con almeno 60 pagine illustrate tutto si riduce.  Certo le storie vanno inventate ma non è paragonabile alla scrittura di un libro concluso. "

Guardando indietro quali suoi libri le piacciono di più?

"Non ce ne sono tanti, cosa che in realtà non coincide con l'amore dei miei lettori, però Hugo. Il bambino nel fiore degli anni è uno di quelli. 
Credo che il libro sia piaciuto più a me che a molti lettori."

La disturba la definizione di autrice per bambini che le è stata cucita addosso?

"No perché in fondo lo sono e non lo sono. Ho scritto molte sceneggiature, ho lavorato per la radio
venti anni per il Currir; ogni giorno un contributo, poi ho lavorato per i giornali di Kurt Falk -oh anche gli scrittori devono pur campare di qualcosa-  e mi sono molto divertita.  Mi sono divertita anche quando ho dovuto immischiarmi nella politica, scrivere cose politiche tenendomi sempre a 45 righe di sessanta battute. Ed è molto confortante sapere che il giorno dopo la signora al mercato ci incarterà l'insalata."

Una grande scrittrice, una donna semplice e simpatica, da leggere e rileggere.

Grazia Gotti

martedì 27 settembre 2016

Che cos'è l'ossitocina?


Sugli scaffali della libreria sono sempre più numerosi i libri che parlano di emozioni.
Libri che invitano bambini e ragazzi ad esprimere le loro emozioni, anche quelle una volta sgradite alla carta stampata.
Sono lontani gli anni, era il 1963, in cui uscì, negli Stati Uniti, Where the Wild Things Are, pubblicato quasi vent'anni dopo in italia con il titolo Nel paese dei mostri selvaggi.
Si parlava di rabbia, la si metteva in pagina in un albo illustrato per piccoli, si dava spazio alla potenza narratologica delle immagini.
Le mie emozioni non è un albo illustrato, non è un racconto, neppure un romanzo.
E' un grande quaderno di attività ideato da Isabelle Filliozat, pedagogista e psicoterapeuta, firmato assieme a Virgine Limousin per i testi a a Éric Veillè per le immagini.
In catalogo per L'ippocampo Ragazzi, il libro invita il lettore a diventare padrone delle proprie emozioni scrivendo, disegnando, giocando in situazioni e contesti diversi.
Si rivolge ai bambini, diventa complice, amico rassicurante, compagno di strada nelle emozioni forti, discreto nel desiderio di vivere stati d'animo in solitudine,
E poi alla fine del percorso tra segni pieni, vuoti da colorare, azioni da compiere, strade da scegliere, dedica alcune pagine ai genitori, agli adulti educatori, ai grandi che stanno accanto ai bambini, ricordando che:
“ I bambini hanno una vita emotiva ricca e debordante...”

Silvana Sola

lunedì 26 settembre 2016

Favole d'oggi


Nicola Cinquetti, una delle voci più singolari della letteratura contemporanea per ragazzi, ci regala una moderna raccolta di favole. Al modo classico, molte hanno per protagonisti gli animali: orsi, cani, corvi, formiche, pesci, canarini, cammelli, galline, asini, gatti, balene, cicogne, pavoni, ragni...
ma a differenza di quelle di Esopo, qui fanno cose strampalate, ad esempio leggono libri in letargo e quando si risvegliano corrono in biblioteca. Insieme agli animali c'è il Bambino. Quello che tira sassi al mare,  il bambino fiore,  il bambino diverso, quello di traverso, quello che fa paura al buio, il bambino pappagallo, quello che rompeva le palle, il bambino che viveva al di là.
Poi c'è il verme, e il suo incontro con il Bambino. Fra queste si insinuano delle favole  strane. Ad esempio quella che ha per titolo Uno che scrive favole, sembra avere una vera e propria funzione di dichiarazione di poetica, si sarebbe detto un tempo, quando i critici analizzavano la Letteratura. 
Questa favola non è semplice e l'esercizio interpretativo richiede mestiere e competenza. 
Non è il mio caso. Io posso solo registrare l'eco che sento in queste pagine. Una voce è dichiarata dall'autore stesso, il grandissimo Toti Scialoja. 
Bastano due brevissimi versi per annullare il senso comune, nemico giurato della Letteratura. 
"Contro te povero verme/le lagnanze sono eterne.".
Della grande letteratura riconosco l'eco di Hans Christian Andersen, nelle favole che hanno per protagonisti gli oggetti. Lo straccio e la bandiera è una di queste. 
Anche il grande Louis Stevenson aveva scritto favole. Le sento molto vicine a queste di Cinquetti.
È più importante l'inchiostro o il calamaio? Anche Cinquetti apre a domande di questo genere.
Ma rileggendole tutte di nuovo sento che c'è molto di più, che va scavato più a fondo. Intanto il mio consiglio è di leggerle, poi di leggerle con i bambini. Per mia fortuna ho un gruppo di ascoltatori che aspettano storie di qui a giugno, nella scuola. Sono tutti bambini filosofi e chissà cosa diranno di Nicola...

Grazia Gotti 

venerdì 23 settembre 2016

Mare Matto


Domenica 25 settembre, ore 16 alla Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani, paguri, aragoste, anguille, gamberi, pesci e altri abitanti del mare, vi aspettano per un pomeriggio di rime folli e matte illustrazioni. Alessandro Riccioni e Vittoria Facchini presenteranno Mare Matto, lo spumeggiante albo di rime e figure appena uscito in libreria per Lapis Edizioni.
Con l'occasione verrà inaugurata Per preparare un "ciambotto" (= leggi zuppa) di mar matto...  una piccola mostra che racconta il percorso di Vittoria Facchini per la realizzazione delle illustrazioni del libro. L'esposizione è un assaggio della mostra Ciottoli che fan cucù e matti pesci nel mare blu!!! che sarà ospitata all'interno di Passa la Parola 2016: I bambini e i ragazzi leggono. 6° Festival della lettura per ragazzi, a Vignola, dall'1 al 9 ottobre 2016.


Scarica qui l'invito.

La redazione Zazienews


mercoledì 21 settembre 2016

Come un sasso in un soufflé


Mi sono imbattuta in questo romanzo grazie ad un articolo di repubblica.it che ho trovato citato (o come si dice nella lingua della rete “linkato”)  in un gruppo Facebook dedicato alle sorelle Brontë.
Il fatto che la protagonista fosse una ragazzina intelligente, che l'epoca fosse quella vittoriana e che nell'articolo l'autrice Frances Hardinge citasse Charlotte Brontë, mi sono sembrate tre ragioni sufficienti per presentarmi  il giorno stesso in libreria e acquistarlo.
Il romanzo ha vinto il premio Costa Award e rientra nella categoria “fantasy young adult”. Non amo molto le etichette, ma se devo proprio, lo definirei un romanzo di formazione che ha tutte le caratteristiche per essere apprezzato dai ragazzi ed essere godibile  anche al palato letterario di un adulto, soprattutto grazie alla lingua. La Hardinge  orchestra la storia usando sapientemente le parole. Durante la lettura si ritorna con piacere sulle frasi, un brivido di piacere per una bella scrittura che il lettore appassionato conosce bene. Non racconterò qui la trama, perché facendolo sottrarrei il piacere della scoperta degli eventi che si rincorrono per tutta la storia. Posso però dirvi che cosa ci troverete.
La storia di Faith, una ragazzina matura, materna con il fratellino, responsabile.
Una ragazzina intelligente e appassionata di scienza, che deve nasconderlo, perché "la mente femminile è una cosa completamente diversa (...) e del tutto incantevole, alla sua maniera! Ma troppo intelletto la guasterebbe e appiattirebbe, come un sasso in un soufflé."
Un ragazzina arrabbiata, orgogliosa e coraggiosa perché "c'era una vera e propria fame in lei, e alle ragazze non si confaceva essere fameliche. Le ragazze dovevano sbocconcellare con parsimonia a tavola, e le loro menti dovevano accontentarsi di una dieta morigerata. Poche lezioni stantie da parte di una istitutrice stanca, passeggiate monotone, passatempi vacui. Ma tutto questo a lei non bastava. "
E poi ancora, la miseria delle debolezze  umane, per livore, per difesa, per cupidigia.
La battaglia, in un momento storico in cui le teorie darwiniane hanno da poco fatto la loro apparizione, tra la fede nella creazione e quella nell'evoluzione.
L'elemento magico centrale che potrebbe dare una conclusione a questa battaglia.
E infine, un mistero che si trasforma in giallo appassionante, dai toni dark, che ti tiene incollato alle pagine, che ti fa desiderare, quando devi chiudere il libro fra una lettura e l'altra, di ritornarci prestissimo, perché sei ancora dentro la storia o perché la storia è ancora dentro di te.
Frances Hardinge ha un bel sito, dove leggiamo che indossa sempre un cappello nero e che è notoriamente “non-fotografabile”. Sembra che abbia una gemella cattiva senza cappello, che si veste di bianco. Ma non è confermato.


In Italia è stato tradotto un altro suo romanzo, Volo nella notte, per i tipi Fabbri, attualmente fuori catalogo.
Nell'intervista su Repubblica, Frances Hardinge dice: “Il mio non è un romanzo sulle bugie che ci raccontiamo l'un l'altro, ma su quelle che diciamo a noi stessi perché la verità fa troppa paura”.
Un romanzo da leggere, un'autrice da scoprire.

Elena Rambaldi

martedì 20 settembre 2016

Se l'umorismo sale sui tetti



Sul sito di Orecchio Acerbo potete leggere, dal racconto dello scrittore/illustratore, com'è nato Piccione Gedeone, il libro appena pubblicato dalla casa editrice romana.
Un albo illustrato, più precisamente un albo illustrato a fumetti, che porta la firma di Alberto Graziani e mette in pagina segno e parole dell'autore vicentino.
Umorismo raffinato, ironia sottile accompagnano microstorie che vedono protagonista un piccione che tende a guardare il mondo dall'alto.


Posizionato sul suo comignolo Gedeone entra in relazione con un mondo in cui l'ordinario gioca con la straordinarietà, e l'ovvio diventa immediatamente incongruo o stuporoso.
Gatti vegani che catturano i topi solo per vedere l'effetto che fa accanto a topi spirito guida-turistica, incombenti aironi usurpatori, merli “meravigliosamente” normali, ma con particolari gusti alimentari.
E poi passeri, canarini che non vogliono lasciare la gabbia.
Accanto agli animali che popolano l'universo di Gedeone il piccione appaiono, imprevisti, Rudoph Meissner pronto a portare la chiocciola Rita sull'Everest, un Batman fuori allenamento, il panettiere Ugo e...
Testi veloci, segno accurato, pensiero pungente, ma non caustico: un'operazione editoriale che invita i lettori al riso, stimolati dall' "intervento di un'intelligenza arguta e pensosa", in perfetta sintonia con il significato di umorismo descritto dal dizionario.

Silvana Sola

lunedì 19 settembre 2016

Dory Fantasmagory


La mia vecchia anima di maestra elementare si riaccende per una serie americana per lettori principianti che vede protagonista Dory, l'ultima di tre figli di una famiglia contemporanea. Perché si riaccende? Perché mi preparo a tornare in una scuola dove ho insegnanto e dove ora insegna un mio alunno che proprio in quelle aule ho incontrato. Lui cominicia da una prima e io sto preparando la biblioteca di classe, un regalo speciale che consegnerò a giorni. Ovviamente la lista è ricca di albi illustrati, ma l'obiettivo è quello di fare si che anche libri senza figure allietino presto i piccoli lettori.
Dory ha  le figure, in bianco e nero, e anche le nuvolette dei comics.
Perché mi piace Dory? Perché c'è l'infanzia e l'immaginazione, dentro la vita di tutti i giorni. Nelle relazioni familiari, PER FAVORE LASCIACI IN PACE, gridano i fratelli più grandi. L'autrice insegna in una scuola elementare a New York, ha due figli  e non ha perduto il senso del gioco.  Sento  che Dory diventerà una beniamina della classe del mio alunno, al quale, tanti anni fa lessi ad alta voce L'incredibile storia di Lavinia, capo lavoro di fantastico e realismo  insieme. 
Dory non è Lavinia, ma è una buona rappresentazione, un ottimo antidoto a serie molto più famose e molto meno divertenti, almeno per me.

Grazia Gotti

venerdì 16 settembre 2016

Si chiama Mo ed è piovuta dal cielo



La formazione con gli insegnanti all'Istituto Comprensivo Via Casale del Finocchio di Roma prosegue.
Prosegue intrecciando storie, esperienze, riflessioni su una scuola divisa tra vasi vuoti da riempire e fiaccole da accendere e tenere accese, tra legalità dichiarate e illegalità sottese.
Prosegue nelle pagine di libri che fanno sentire la loro forza, libri per ragazzi che entrano nelle storie dell'oggi, ma che sanno guardare al passato.
Nell'intreccio tra oggi e un passato prossimo mi ritrovo a parlare di un libro che dichiara trentasette anni di vita, ma che nella lettura risulta molto più giovane, fresco, quasi bambino.
Un libro bambino non ancora assillato dalle differenze di genere, che gioca con abilità sul cosa significa parità, uguaglianza, differenza.
Il libro è Extraterrestre alla pari scritto da Bianca Pitzorno nel 1979, pubblicato la prima volta da La Sorgente, oggi in catalogo per Einaudi Ragazzi. (ne abbiamo parlato qui)
Bianca Pitzorno chiama Mo il protagonista/la protagonista della storia, omaggio dichiarato al romanzo di Henry Winterfeld Piovuta dal cielo (Henry Winterfeld firmò anche, con pseudonimo, il bel romanzo Timpetill. La città senza genitori).
Mo arriva da un pianeta nel quale le persone vivono una vita che non contempla discriminazioni in base al sesso, né rigide regole di comportamento tra maschi e femmine (il sesso viene attribuito a cinquant'anni).
Un percorso a scuola sulla legalità che interseca il diritto ad “essere”, con la possibilità di esprimere la propria identità, anche sessuale.
Nel gruppo c'erano insegnanti che avevano letto il libro da ragazzine, altri che lo scoprivano per la prima volta. Ora sarà sugli scaffali di una biblioteca che esalta le differenze, a disposizione di ragazzine/ragazzini ai quali gli adulti educatori devono saper comunicare che:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (...).” 

Questo il testo della nostra bella Costituzione.
Il prossimo incontro vedrà Vinicio Ongini raccontare, nel suo modo unico e straordinario, storie di ragazzini, di migranti, di scuola, di presenze e assenze.

Silvana Sola

giovedì 15 settembre 2016

Il primo giorno di scuola è sempre il Primo

Oggi in Emilia Romagna riaprono le scuole.
Mi sono attardata, nel mio tragitto da casa alla sede della Cooperativa, per guardare con attenzione gli ingressi delle scuole: bambini piccoli, forse remigini, attaccati alle mani dei genitori, ragazzini spavaldi con lo skateboard in mano, di nuovo genitori, tanti, lontani dai loro figli, dietro alle colonne dei portici di fronte ad un liceo.
Avevamo diffuso alcuni giorni fa, ed è presente nel sito del Cepell, un invito ad iniziare la scuola, la primaria, con la lettura di Dahl.
Matilde letta ad alta voce dagli insegnanti, buona pratica educativa per avvicinare bambini e ragazzi all'affascinante modo dei libri che non può essere accantonata in favore di corse ad apprendimenti obbligati, occasione vera di condivisione.

Nel giorno che celebra il centenario della nascita del grande scrittore per ragazzi Roald Dahl, si suggerisce di rendergli omaggio attraverso la lettura condivisa, a scuola, di Matilde, libro pubblicato nel 1988, in Italia da Salani nel 1995, e divenuto presto un classico contemporaneo.
Nel racconto autobiografico Boy. Tales of Childhood, uscito in Gran Bretagna nel 1984 e giunto in Italia nel 1994, quando Roald Dahl non è più in vita, fra i tanti ricordi scolastici non certo idilliaci, vi è una paginetta che ci riporta il professore di Arte, Arthur Norris: 
"Diventammo buoni amici e, nell' ultimo anno lui mi organizzò una mostra fotografica, mettendomi a disposizione tutti i locali di educazione artistica e aiutandomi a far incorniciare gli ingrandimenti. L'esposizione fu un successo e certi professori che mi avevano a malapena rivolto la parola per quattro anni se ne uscirono con battute tipo: 'È straordinario... Non sapevamo di avere un artista fra noi... Sono in vendita?'. Arthur Norris mi offriva il tè con i pasticcini nel suo appartamento e mi parlava di pittori come Cezanne, Manet e Matisse, e ho l'impressione che sia nato là il mio grande amore per la pittura.”
Così come nella vita reale il professor Norris aveva aiutato Roald, nella vita letteraria di Matilde la signorina Dolcemiele, sua insegnante, sarà un punto di riferimento, una nuova parentela elettiva fuori dalla famiglia.
Accanto a questa relazione se ne sviluppa una nuova attraverso la biblioteca. Matilde, aiutata da una gentile e competente bibliotecaria, scoprirà il piacere della lettura, e in lei prenderà forma una passione duratura che accompagnerà la sua crescita. 
Roald Dahl, oltre che grande scrittore, è stato un autore capace di far percepire al lettore la forza della lettura, senza mai dare l'impressione di voler insegnare o di indicare una strada. La lettura è eccitante, mette in moto il pensiero, è avvincente, nell'accezione di Dahl è avventura al pari dell'avventura del vivere. 
Molto note sono le pagine di Matilde nelle quali si passano in rassegna diversi autori frequentati in tenerà età senza capirli per intero, ma non per questo privi di interesse, anzi. Matilde, dopo aver letto il meglio della letteratura per ragazzi, si era rivolta allo scaffale degli adulti, scoprendo scrittori come Ernest Hemingway, che Dahl incontrò davvero, come testimonia la fotografia pubblicata in Roald Dahl Il cantastorie, la biografia a cura di Donald Sturrock.
L'invito è rivolto a tutte le scuole primarie. 
Matilde è libro da leggere, da farsi leggere, da scoprire, da rileggere.
Un libro che non può mancare in nessuna biblioteca scolastica e in nessuna biblioteca pubblica.
Non è un imperativo, ma un affettuoso invito a condividere esperienze  di lettura e buone pratiche.


Oggi il mio invito, oltre al capolavoro di Dahl, è quello di concedersi il tempo per andare alla ricerca, tra le pagine di Compagni di scuola, antologia collettiva in catalogo per Einaudi, del racconto dal quale iniziare la lettura.
Io ho cominciato da un Roadl Dahl, già presente in Storie Impreviste e altre storie ancora più impreviste, che racconta ricordi di scuola legati al dolore, psicologico e fisico, ricordando “Il Comandone”, poi, presa dal piacere delle pagine, ho proseguito con un piccolo capolavoro di Maria Messina titolato “Compagne di scuola” e con un giallo firmato Stefano Benni.
Buona lettura ai piccoli, ai meno piccoli e ai grandi.

Silvana Sola

Best e long seller di cui nessuno parla



Era da tempo che volevo prendere in esame l'opera di Ingo Siegner, l'autore di Nocedicocco. Le avventure di un drago sputafuoco hanno conquistato la classifica della libreria Giannino Stoppani, come credo tutte le librerie italiane. Da ciò che si legge, Nocedicocco parla molte lingue e allieta le ore di moltissimi bambini.
L'autore e illustratore, nato nel 1965, non ha frequentato scuole specifiche per diventare illustratore, è un autodidatta che si è sicuramente ispirato a Ervin Moser. I colori e gli ambienti sono somigliantissimi, a volte troppo somiglianti. Le storie, al contrario, sono molto diverse. 


Mentre Moser è maestro del surreale, Siegner, pur nel contesto fantastico dell'Isola del Draghi, sviluppa un romanzo d'infanzia, un percorso di crescita e consente al piccolo lettore una perfetta identificazione. 
Il drago-bambino è molto furbo, molto coraggioso e soprattutto curiosissimo. 
Pertanto gli capitano tantissime avventure. Valeva proprio la pena di raccontarle tutte.


Le storie vanno avanti da anni, la prima fu pubblicata nel 2002. Che bello sarebbe un saggio pedagogico su Kokosnuss! Si tornerebbe a parlare di bambini, di crescita, di educazione, di fantasia, di avventura. Ecco, mi sono finalmente resa conto di questo mondo così amato. Non lavoro in libreria da molto tempo, ma quando passo in rassegna gli elenchi dei libri venduti, giorno dopo giorno, registro la presenza di questo draghetto che in casa Einaudi Ragazzi è una star, gode di tantissime edizioni, in tanti formati, hard cover o brossura, storie singole e storie raccolte. Mi sono finalmente deliziata di queste storie, sentendomi in consonanza con tanti lettori. È bello scoprire ciò che non si conosce. Sono un po' curiosa come Nocedicocco.

Grazia Gotti

mercoledì 14 settembre 2016

Meglio incontrarlo presto nella vita



Daniele Aristarco, autore della riscrittura di dieci opere teatrali di William Shakespeare, ieri alla radio, ha detto parole bellissime: obbligo morale, scelto con il cuore, insegnamento, compassione...
Anche l'illustratrice del bellissimo volume, Sara Not, ha detto cose importanti del suo lavoro, ad esempio "Dire tutto senza far vedere troppo". 




Io vorrei aggiungere la parola "cura", intesa come prendersi cura dei libri.
L'indice di questo volume è la prova ultima della cura.
Bella la chiusura con La tempesta. Come non ricordare il bellissimo libro di Nadia Fusini?
A mio parere il più bel libro per adulti dell'anno.
Dire quel che si prova, e non quel che si deve, ci insegna Cordelia, e io ho detto ciò che provo. Ammirazione per gli autori e gratitudine per l'editore.
Buon ascolto e buona lettura!

Grazia Gotti




martedì 13 settembre 2016

Bisanzio



Ho letto con molto piacere il romanzo di Annalisa Ponti. Mentre andavo avanti nella lettura mi tornava in mente un romanzo nella gloriosa collana "Gaia Junior", Anna di Bisanzio, che vedrei bene ristampato. Questo è per lettrici (ma anche lettori) ancor più giovani delle ragazze che leggevano quei bellissimi libri, lo possono leggere delle appassionate lettrici già in quinta elementare.
Lo stile di scrittura è piano, la lingua garbata, i personaggi ben delineati.
La vicenda è principalmente ambientata a Venezia, una città non ancora spendente di mosaici e di cupole. Al posto di San Marco c'è il rudere di una chiesa distrutta da un incendio. Il palazzo del doge un triste edificio grigio. Qui arriva una giovinetta, nipote dell'imperatore di Bisanzio, una "straniera" agli occhi dei veneziani.
È una straniera colta, raffinata, molto ben educata, una perfetta principessa.
Fa il bagno nella vasca, mangia con la forchetta, beve thè in purissime porcellane, parla greco e latino, e, soprattutto legge e scrive.
Tra documentazione storica e invenzione letteraria, l'autrice costruisce un gradevolissimo impianto che si legge con molto piacere. Bella e giusta la spiegazione culinaria del saor. Ancora una volta si sottolinea che la cucina è il primo passo per l'incontro delle culture. Il libro è ospitato nella collana 
"Il cantiere delle parole" di Rizzoli, dedicata a scritture italiane.

Grazia Gotti

lunedì 12 settembre 2016

Il vizio di pensare e una biblioteca frutto del pensiero agito



Il parco che ho appena attraversato è intitolato a Peppino Impastato. 
E' un parco nato per volontà popolare, dal desiderio e dall'azione di chi, dagli anni'70, ha avuto a cuore questo territorio. Cittadini in prima linea che hanno coltivato contenuti etici e li hanno offerti alla comunità.
La comunità è quella della Borgata Finocchio, area della periferia Est di Roma.
La collina, territorio della criminalità organizzata, è stata riconsegnata agli abitanti del quartiere dopo l'azione di sequestro dei beni alla tristemente famosa banda della Magliana. Oggi la collina ospita, nel   recupero di alcuni casolari, una bellissima biblioteca.
Un luogo dell'essere e del fare, gradevole nel lavoro di rimodellamento architettonico di un'area che è storia e memoria, e che ora è testimonianza del presente-futuro.
Sono andata a Borgata Finocchio per una formazione ancora in essere titolata Il Diritto di avere Diritto, il progetto messo a punto in un lavoro corale tra l'Istituto Comprensivo Via Casale del Finocchio e la Cooperativa Culturale Giannino Stoppani.
I fili li ha tenuti con garbo, passione e grande competenza, Monica Di Bernardo, insegnante che ha al suo attivo diversi interventi sull'importanza della legalità, del diritto, della partecipazione.
Ho incontrato molti insegnanti, dalla materna alla secondaria di primo grado, in una Scuola con un elevato numero di bambini e ragazzi iscritti, in una delle zone "più giovani" di Roma.
Con loro ho riannodato i fili di un percorso che, come Giannino Stoppani, avevamo messo in campo con una pubblicazione, datata 1999, titolata Alle porte della città.
Allora indagavamo su Rom, Sinti, Camminanti e sulla letteratura per ragazzi che li ha messi in pagina, allora erano gli “zingari” dei campi nelle periferie, quelli gasati nei campi di sterminio, i musicisti struggenti, i ramaioli, i cantori di un'idea di libertà che spesso confligge con altre regole
sociali, al centro del lavoro pedagogico educativo.
Oggi, assieme ai tanti partecipanti a questo nuovo progetto formativo, abbiamo parlato di figure educanti, di dignità, di aspirazioni, di diritto leso, di identità, di morte e di speranza, di diversità, di vita e di nuovi scenari. Lo abbiamo fatto usando le parole, la letteratura, la poesia, il ritmo della filastrocca, le immagini, le citazioni, i riferimenti giornalistici e quelli della rete.
Continueremo a farlo nelle prossime settimane.
E continueremo ad aggiungere, o ad attingere a titoli già presenti, a particolari sollecitazioni di lettura, nella biblioteca della legalità ideata da IBBY Italia, assieme al Comune di Isola del Piano, a Libera, ad Aib Marche, all'Associazione Nazionale Magistrati-sottosezione di Pesaro, al Forum del Libro, titolata Bill-Biblioteca della Legalità, pagine, parole e figure per crescere liberi.


Dall'elenco dei 202 titoli presenti in bibliografia suggerisco la rilettura di Più forti della mafia, di Pina Varriale, uscito nel 2013 per i tipi di Piemme: un libro che vuole sottolineare come l'onestà e il coraggio possono essere armi attuali e spendibili contro la violenza e la criminalità, ribadendo che alla forza dei singoli serve sempre la presenza di una comunità che ha a cuore i valori della democrazia.
I capitoli del libro sono in perfetta sintonia con i punti di un nuovo indice utile al proseguimento del progetto formativo in essere:
il vizio di pensare, ovvero la necessità di mantenere il vizio
l'immaginazione come risorsa
il coraggio che accompagna le azioni
la memoria contro la “distrazione”
la consapevolezza che, nella condivisione, c'è la forza utile al ribaltamento

Silvana Sola

venerdì 9 settembre 2016

Il viaggio di Lea


Mi ha colpito la bellissima copertina. Poi volevo leggere Guia Risari.
Nel lavoro di lettrice per professione, per obbligo, la sola libertà che si esercita è quella della scelta, e le motivazioni della scelta (cosa leggo oggi, domani e dopodomani?) sono dovute a ragioni personalissime. A volte scelgo solo per mettere alla prova la mia pazienza, ma per solito poi non consiglio. Questo di Guia Risari lo consiglio a tutti, giovani lettori e adulti.
Insolito, singolare, profondo e lieve. La scrittura è piacevolissima, piena di brio, nonostante la sofferenza, il dolore, il senso dell'esistenza, temi da cui il romanzo prende l'avvio.
La vita e la morte, due germogli della stessa pianta.
Vorrei scriverne a lungo, riportare i passi che più mi hanno colpito, ma ci sarà un tempo e un modo per farlo, magari a lezione nei prossimi mesi.
Intanto auguro al libro un buon accoglimento. Io mi adopererò per trasmettere il mio entusiasmo fra le librerie della nostra associazione, ALIR.

Grazia Gotti

giovedì 8 settembre 2016

È tornata Sophie!


Grazie all'editore Donzelli è tornato in libreria un classico della letteratura per l'infanzia.
Avevamo già apprezzato l'edizione francese proposta da Seuil illustrata da Sophie De La Villefromoit, ed ora averla disponibile in italiano è davvero una grande gioia.
Lo consiglierò a tante mamme e nonne, accanto ad un altro classico che molte libraie per ragazzi adorano, Leo e Lia di Laura Orvieto.
Bambini protagonisti, mamme coprotagoniste, fra le pagine di due donne sagge, mature, che dell'infanzia preservano il ricordo e  che la restituiscono  in una forma  che ogni lettore bambino, di ogni epoca, può riconoscere. 
I due libri somigliano anche nell'andamento: piccoli capitoli per piccoli accadimenti.


L'avventura di tutti i giorni, cioè la vita, si illumina di tanti aspetti. Nulla di straordinario, meraviglioso, fantastico. Una bambola di cera che si scioglie al sole e perde gli occhi e il rito del suo funerale trasformato in un gioco allegro.
"Così la giornata si concluse in allegria e, quando venne l'ora di partire, Camille e Madeleine chiesero a Sophie e a Paul di rompere un'altra bambola per poter rifare un funerale così divertente". 
Bentornata contessa Sophie de Ségur! Grazie Donzelli editore!
Sarà un mio bestseller di Natale, nonostante il prezzo, 28 euro. Dirò ai clienti che li vale tutti per la storia, la traduzione di Maria Vidale, le illustrazioni, la carta e la confezione.

Grazia Gotti

mercoledì 7 settembre 2016

Letteratura italiana contemporanea


Presto in libreria un nuovo gioiello Bompiani, sigla nella quale Beatrice Masini sta portando scrittrici e scrittori di alta qualità. Libro dopo libro si va palesando una poetica editoriale (neologismo che spero i puristi accolgano) davvero singolare.
Alto tasso di qualità LETTERARIA, buone dosi di immaginazione o di FANTASTICA, per dirla alla Rodari, eleganza grafica e tipografica.
Quel nitore bianco che accoglie la scrittura miete riconoscimenti, come lo Strega Ragazzi di Chiara Carminati.
Ho letto L'alfabeto di Zoe di Fabio Stassi, autore conosciuto dal pubblico adulto. Di lui abbiamo già parlato qui e qui.
Una bellissima lettura. Sono rimasta rapita dalla ricchezza di ingredienti e al tempo stesso dalla lievità  della  scrittura. La voce di Zoe, bambina dislessica, risuonerà a lungo nell'universo letterario.
Il tema è ben presente nella letteratura contemporanea per ragazzi, molti sono i libri che lo affrontano. Ma il libro di Stassi non è un libro a tema, o un libro nel quale il protagonista è il tema. Qui la protagonista è la letteratura, luogo possibile di un incontro umano, cioè culturale, estetico, sentimentale. 
Immagino un insegnante di quelli bravi, porgerlo ad alta voce con impegno e raccoglimento ad una classe. O un piccolo lettore mangiatore di pagine di senso, un lettore forte, che legge per "centrarsi" come ha magnificamente sottolineato Nadia Fusini nella sua ultima opera dedicata a La Tempesta di Shakespeare.

Grazia Gotti

martedì 6 settembre 2016

Qualcuno ha detto che gli scrittori muoiono di fame..., allora perché scrivere?


E' riapparso da poco sugli scaffali Professione Spia, di Louise Fitzhugh.
In catalogo per Mondadori, nuova e bella copertina firmata da Vanna Vinci, il libro vide la luce , negli Stati Uniti, nel 1964.
Insignito di molti premi il romanzo scelto da Francesca Lazzarato, nel 1989, nella collana “Gaia”, ha al suo attivo due adattamenti cinematografici. La protagonista Harriet ha undici anni, una passione dichiarata per la scrittura, uno sguardo attento a tutto ciò che la circonda, una penna sagace, schietta, diretta, quasi brutale. Gira sempre con un taccuino in tasca che riempie di considerazioni su tutti coloro che incontra o che va ricercando. Si muove come un'abile spia, vede ciò che gli altri non vedono, segue intrecci famigliari, curiosa, annota le caratteristiche di tutti, sconosciuti, conosciuti, parenti, amici.
Ma ciò che lei fissa, con metodo, sulla carta, spesso non è ciò che gli altri vogliono sentir dire di sé stessi: gli amici sono offesi, attorno a lei si fa il vuoto, alla sedicente spia di contrappone un club Antispia.
Il plot narrativo rimetterà insieme pezzi che sembrano irrimediabilmente distrutti e darà la possibilità al lettore di immaginare una nuova storia pronta per essere narrata.
Sono trascorsi oltre cinquant'anni da quando la brava scrittrice americana diede alle stampe il suo romanzo per ragazzi.


Tradotto in diverse lingue, oltre quattro milioni di copie vendute, il libro sopravvive a mode editoriali effimere, classico del Novecento che chiede di poter avere un posto sugli scaffali, negli elenchi dei libri suggeriti, tra i romanzi che si muovono attraverso il passaparola.

Silvana Sola

lunedì 5 settembre 2016

I buchi neri e la letteratura per ragazzi contemporanea



Ho letto con partecipazione il nuovo romanzo di Silvia Vecchini. Sin dal suo esordio seguo il suo lavoro, sia di narrativa che di poesia. Amo il suo stile e la sua lingua pulita. 
L'ho letto in un angolo di Maremma pulita, clean, come certi paesaggi della Nuova Zelanda da cui sono appena tornata. Con il ricordo delle balene, dell'albatros e delle foche giocose nelle pozze di acqua dell'oceano, ho affrontato il quartiere di periferia, teatro di azione del romanzo, e la sua popolazione, stretta in appartamenti dove incastrare un letto per un ospite diventa motivo di "isteria" materna.
La mamma del protagonista, un tredicenne che ha mangiato troppe merendine e che ha i rotoli di ciccia, non se la passa bene. Il suo matrimonio è andato in fumo per quel paradigma contemporaneo che vede il maschio preso da una giovane ragazza, 20 sono gli anni di differenza. Il papà del protagonista è diventato padre per la seconda volta, ed è di nuovo alle prese con un pargolo da portare al mare nelle ore non troppo calde e al bazar dei giochi con monetina la sera. Non sono ancora entrata nel dramma vero, ma intanto ci sono i nonni, uno malato di Alzheimer e la nonna in ospedale in seguito ad una caduta. Gli amici?  Non ci sono e quando appaiono all'orizzonte sono pure messi sotto una cattiva luce. Ma non siamo al dramma, non ancora... vi arriviamo piano piano, dopo molte pagine di dettagliati raccordi per portare avanti la narrazione. 
Non svelerò il dramma. Il come va a finire deve restare prerogativa di conoscenza del lettore. 
Da tempo non discutevo di letteratura per ragazzi con lettori che non sono del mestiere.
L'ho fatto ieri, per tutto il viaggio dalla Maremma a Bologna, in compagnia di una persona che aveva letto il romanzo di Silvia Vecchini, per caso, senza sapere nulla di lei e senza conoscere la letteratura contemporanea per ragazzi. Ne è venuta fuori una proficua discussione. A partire dagli spunti della discussione, nei prossimi giorni prepareremo il nuovo programma dell'Accademia Drosselmeir. 
Stay Tuned! 

Grazia Gotti

venerdì 2 settembre 2016

Ancora Marion Deuchars



Abbiamo già presentato in passato lavori di questa autrice (quiqui e qui) e abbiamo sperimentato con i bambini le sue proposte. Ora presentiamo un albo illustrato, una storia che vede protagonista Bob con il suo cruccio per le gambette sottili. Mi piacerebbe invitare Marion a Bologna, per una residenza d'artista. Un mese in città dedicato all'atelier a scuola, dal nido alla scuola dell'infanzia, con qualche incursione nel primo ciclo delle elementari. 

 e 


Il 2017 sarà un anno di lavoro dedicato ai libri d'arte, dando continuità al lavoro iniziato nel 1993 con la mostra Leggere l'Arte. Stay Tuned! Do Not Miss il seminario settembrino in Accademia Drosselmeier.

Grazia Gotti 

giovedì 1 settembre 2016

Libri sui libri per ragazzi



Al convegno IBBY, tenutosi a Auckland, ho incontrato Leonard S. Marcus, autore del notevole Minders of Make-Believe: Idealist, Enterpreneurs, and the Shaping of American Children's Literature. Leonard coordinava molte presentazioni, era coinvolto in tante discussioni, lo trovavi sempre dove c'erano i libri da sfogliare. La bella libreria per ragazzi di Auckland, una libreria storica, nata trent'anni fa per l'impegno di una signora molto rispettata dalla comunità, oggi in pensione, è passata nelle mani di due sorelle, due signore, direi sui quaranta, che al convegno avevano organizzato il book shop. Qui ho trovato un libro di Leonard che mi mancava, un omaggio alla scrittrice americana Madeline L'Egle, vincitrice della Newbery Medal nel 1963.
Il famosissimo classico Nelle pieghe del tempo è in catalogo per Giunti editore.
Il libro sull'autrice è un bel volume di circa 400 pagine e lo affronterò non appena ne avrò l'occasione. 



Per ora è in stand by insieme ad un altro lavoro storico dedicato ai cento anni del New Zealand School Journal, un luminoso esempio di stampa periodica per ragazzi. Mentre ripongo questi bei libri sugli scaffali penso ai pochi titoli di studio sulla letteratura per ragazzi in Italia. 
Ne segnalo due usciti nel 2016: Astrid Lindgren. Una scrittrice senza tempo e confini, di Silvia Blezze Picherle e Emilia Villoresi scrittrice per ragazzi, di Elena Surdi.

Grazia Gotti