mercoledì 31 agosto 2011

Merlino era un impostore?

Mark Twain é lo pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, nato in Florida nel 1835. Il grande scrittore americano, umorista, abile conferenziere, letterato, scelse questo pseudonimo dopo aver condotto i battelli a vapore che attraversavano il Mississipi. Lo pseudonimo pare derivi dallo slang utilizzato dai marinai fluviali per indicare la profondità delle acque. Attento osservatore del suo tempo, giornalista capace di raccontare corruzione e vanità (ma anche le vicende dei cercatori d’oro), Mark Twain ha scritto libri capolavoro capaci di unire avventura, divertimento e critica sociale. Il romanzo Uno yankee alla corte di Re Artù, uscito in nuova veste per i tipi di Gallucci, racconta una storia nella storia. Protagonista uno strano vecchietto conosciuto, in Gran Bretagna, durante una visita ad un castello. Lo scrittore si fa portavoce delle vicende accadute in gioventù al signor Morgan che un giorno, a causa di una botta in testa ricevuta durante una rissa, si vide catapultare indietro nel tempo, a Camelot, presso la corte di Re Artù. La conoscenza dei fatti storici e delle scoperte tecnologiche, proprie dell’800, permisero a Hank Morgan di acquisire potere attraverso l’inganno e la menzogna. Ma il tentativo di cancellare gli ordini cavallereschi per proclamare la Repubblica, segnò l’inizio del suo declino. Twain costruisce pagine di puro divertimento accanto a feroci critiche al sistema americano, si muove tra la scrittura picaresca e la satira sociale, racconta il Medioevo della Tavola Rotonda, ne sottolinea i limiti, l’ignoranza e contemporaneamente lancia dardi verso la sua epoca, analizzata con una potente lente di ingrandimento. Traduttrice del libro è Oriana Previtali, che ha firmato molte importanti traduzioni di letteratura inglese e americana. Romanzo con figure affidate a AntonGionata Ferrari.
Silvana Sola

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