domenica 12 giugno 2011

AD#27 Cuddu e la Storia

Al Salone di Torino ho trovato Gambalesta di Luigi Capuana, con illustrazioni del pittore-illustratore livornese Carlo Romanelli, meglio conosciuto per la sigla Cri. Siamo a Ràbbato, là dove Capuana ci aveva già portati con Gli Americani di Ràbbato, ripubblicato da Einaudi negli anni Settanta e rimasto in collana per oltre un ventennio. Ora ci sono i garibaldini e il generale “Canibardo”, come lo chiamava la gente del popolo di Sicilia e Domenico Costa, Domenicuddu, Cuddu, detto Gambalesta.
Il volume contiene una bella introduzione di Rosaria Sardo, docente di Grammatica e didattica della lingua italiana presso la facoltà degli studi di Catania.
E’ interessante leggere una lettera di Capuana indirizzata a Cesira Pozzolini Siciliani per gustare il tono di chi parla di libri per bambini prima di noi miserrimi contemporanei (nani sulle spalle dei giganti).

“Gentilissima Amica,
Ricorda? Il suo Piero, tanto amato e tanto rimpianto, non approvava le mie fiabe dal C’era una volta..., stimandola nociva all’impressionabile fantasia dei fanciulli. Che lunghe e calorose discussioni in quel vasto studio di Bologna dov’Egli allora meditava il suo poderoso libro sull’Educazione! Non eravamo di accordo su quel soggetto, ma ciò non impediva di volerci molto bene. Ella guardava parte della discussione con parole conciliative, sorridendo, quasi temesse che Piero e io potessimo trascorrere; ma non era il caso. Io rispettavo in Piero il filosofo, Egli compativa in me l’artista; e così, quantunque di opposto parere intorno all’influenza delle fiabe sull’immaginazione dei fanciulli (c.2) rimanevamo più amici di prima.
Scrivendo, parecchi anni dopo, una serie di racconti dove ho studiato la vita dei bambini con lo stesso metodo con cui avevo studiato le passioni umane nelle novelle e nei romanzi, io pensavo spesso che il nostro carissimo Piero avrebbe approvato quei lavori e che il Drago, Schiaccianoci, Fanciulli allegri, Scurpiddu, più una dozzina di novelline dello stesso genere pubblicate alla spicciolata e ora questo Gambalesta, sarebbero piaciuti alla sua mente di filosofo e il buon gusto d’arte grandissimo in lui.
Per ciò ho voluto dedicare Gambalesta a Colei che conserva intenso e vivissimo il culto di Piero Siciliani, che ne onora il nome con le virtù del cuore e dell’intelletto, e che gradirà senza dubbio il dare qui unito il nome di Lui al suo e a quello di un fedele e costante amico qual è stato ed è per Lei..
Il suo dev.mo e aff.mo Luigi Capuana."

Capuana stesso, nato nel 1839, aveva vissuto, a vent’anni, le avventure garibaldine; proprio a Mineo aveva fatto parte del comitato insurrezionale e aveva guidato poi il consiglio civico. Dopo tanto tempo recupera quelle memorie e le guarda attraverso lo sguardo di Cuddu, per i ragazzi.
Grazia Gotti

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