domenica 12 giugno 2011

AD#28 Nasco ora e mi chiamo Anita

E’ il 1832: a Laguna, in una umile casa, viene alla luce Ana/Aninha, terza di tre figlie.
La famiglia avrebbe voluto un maschio e lei, alla casa da accudire, preferisce montare a cavallo, esattamente come un maschio.
Inizia così il romanzo, per adolescenti grandi, di Loredana Frescura e Marco Tomatis, Ho attraversato il mare a piedi. L’amore vero di Anita Garibaldi, in catalogo per Mondadori, nella collana “Shout”.
Anita vorrebbe fare davvero ciò che ai maschi è permesso, ma si ritrova sposa di un uomo che non ama, a soli quattordici anni, a vivere una non vita.
La vita vera inizia il giorno in cui incontra Josè, l’uomo venuto da lontano con gli occhi color del mare e i capelli giallo fuoco, il “pirata”, il combattente per la libertà dei diseredati, il coraggioso condottiero.
E a lui dedica la sua vita. Si ribella agli obblighi sociali, diventa una rivoluzionaria, affianca Giuseppe Garibaldi in tutte le sue battaglie, fino al terribile giorno in cui incinta del quinto figlio, ammalata e in fuga, muore tra le braccia dell’amore della sua vita, nelle Valli di Comacchio.
Un romanzo a quattro mani che mette in primo piano l’amore e fa parlare Anita e l’amico Miguel, scritto da una scrittrice umbra e da uno scrittore piemontese, in un perfetto equilibrio di voce maschile e femminile.
Laguna, in Brasile è una bella cittadina di 70.000 abitanti. Un monumento, in Praça da República Juliana, celebra la figura della giovane Anita, una scultura semplice che esprime orgoglio e dignità, fucile in una mano e l’altra alzata in segno di vittoria.
Silvana Sola

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