venerdì 23 aprile 2010

Gli amici ritrovati

“Hitler faceva molto chiasso intorno ai suoi roghi di libri, i bruciamenti di oggi sono quaresimali, silenziosi, tetri, perentori, definitivi. Ogni tanto qualcuno dà fuoco al mio amatissimo Piccolo Principe, si accendono fuocherelli di pessima legna per bruciare il Cuore, si butta un poco di rancido petrolio su Piccole donne...” Antonio Faeti, Gli amici ritrovati, Rizzoli

Da piccola davanti all'uovo cucinato all'occhio di bue, non sapevo mai se cominciare dal cuore tenero e suadente o dal confine bianco e immacolato. A volte con i rebbi della forchetta praticavo dei forellini che servivano a mischiare lentamente il bianco con il rosso, mi sembrava di essere re Salomone in persona.
Insieme, ma lentamente ciascun sapore alla fine esaltava l'altro senza coprirlo, senza strapazzarlo.
Da grande, da lettrice di libri per bambini, davanti alla collana de “I delfini”, mi tornava in mente il dilemma del bianco e rosso.
Quale il bianco e quale il rosso, tra il romanzo e le sempre illuminanti connessioni contenute nelle postfazioni di Antonio Faeti, che accompagnavano “I delfini”, una tra le più belle collane di classici per ragazzi. Confesso, che la maggior parte delle volte correvo a leggere prima la postfazione di Antonio Faeti, quasi a voler scoprire subito il colpevole! Iniziavo a gustarmi il romanzo, partendo dalle ultime pagine, la cui lettura restava come un segnalibro senza sovrapporsi, scorreva parallelamente.
Arrivava poi sempre un momento in cui si avvertiva di nuovo il bisogno di rileggere la postfazione semplicemente per ricollocare alcune intuizioni, osservazioni; alla fine, terminata la lettura, per rallentarne la conclusione, per restare ancora con i personaggi con cui avevamo stretto amicizia, la rileggevo di nuovo, per cercare le indicazioni che mi avrebbero riportato attraverso altre pagine a capirlo quel mondo appena scoperto. Postfazione, che come immagini caleidoscopiche, cambiavano man mano che le pagine scorrevano.
Avevano la potenza di rilanciarti con urgenza in altri libri per cercare quel filo rosso che non potevi fare a meno di seguire. Finalmente, le abbiamo tutte insieme le postfazioni di Faeti.
Aprire le pagine di questo libro che le raccoglierà sarà come srotolare una grande mappa del tesoro, ci saranno avventure da affrontare, mari da attraversare, giungle talmente fitte da non vederci a un palmo dal naso...
Serviranno, a quanti si occupano di letteratura per ragazzi, per cominciare o riprendere il cammino. Senza indicazioni non si va da nessuna parte, e come Giasone ci ungeremo per sfuggire al drago e conquistare il vello d'oro con cui riprenderemo il cammino.
Grazie prof. Faeti, per averci aiutato ad attraversare gli oceani delle storie sul dorso di delfini che, a dispetto degli uomini, non hanno mai smesso di nuotare.

Agata Diakoviez, Presidente Associazione Librerie Indipendenti per Ragazzi, da “Orbil”, numero 5, marzo 2010

Oggi alle 18, presso la Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani
presentazione del libro
Gli amici ritrovati, di Antonio Faeti, edito da Rizzoli
con Antonio Faeti
in occasione della Giornata Mondiale del Libro

A Barcellona il 23 aprile si celebra, in onore di San Giorgio, patrono della città, una festa civile e culturale, molto sentita e radicata in Catalogna. La leggenda narra che San Giorgio riuscì, con la sua spada, ad uccidere il drago e a salvare la principessa; il sangue versato si trasformò in una rosa che Giorgio le donò e la principessa ricambiò regalando un libro. Da allora, offrire una rosa e un libro alle persone care nella festività di San Jordì, trasforma la giornata in un omaggio all’amore, all’amicizia e alla cultura. Il giorno del libro si celebra in Catalogna dall’anno 1926, ma grazie ad un’iniziativa degli editori catalani, il 15 novembre 1995 l'UNESCO
ha dichiarato il 23 aprile Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’Autore.

Libreria per Ragazzi Giannino Stoppani
Via Rizzoli 1/f, Bologna
info 051 227337

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