martedì 31 luglio 2012
La locomotiva umana
“Un atleta dovrebbe correre con la speranza nel cuore i sogni nella testa e pochi soldi nelle tasche”, così aveva scritto Emil Zápotek nella sua autobiografia.
In questi giorni di cerchi olimpici, sponsor, smalti e show speriamo che resti un po’ di spazio in cui qualcuno ci racconti la fatica dello sport insieme alla gioia del risultato raggiunto grazie all’impegno e alla costanza.
Ci piacerebbe leggere cronache sportive appassionate più che gossip su baci rubati e amori traditi.
In un momento di crisi, non solo economica, leggere dei guadagni stratosferici degli sportivi di professione, dei costi per allestire uno spettacolo, che sembra si porti con se l'obbligo di superare il precedente, non aiuta né lo sport né le persone comuni.
Lo sport si sa, qualsiasi sport, quando si vince soprattutto, rende tutti partecipi, fa sventolare bandiere e cantare inni, e per alcune cause e paesi salire il gradino più alto del podio ha avuto un valore più alto dell'oro della medaglia conquistata.
Marco Franzelli, cronista sportivo, ha raccontato in un libro Zápotek pubblicato da Biancoenero editore, l’ascesa e il declino di uno dei più grandi corridori dell’età contemporanea: la locomotiva umana, così veniva chiamato Emil Zápotek, atleta cecoslovacco, nei tempi in cui di due paesi ne esisteva ancora uno solo.
Emil diviene corridore per caso, anzi scopriamo leggendo la storia che all’inizio cerca in tutti i modi di scansare questa “perdita di tempo, che in più distrugge le scarpe” come gli aveva detto prontamente suo padre che però gli da anche un altro ammonimento: “quando fai qualcosa, Emil, falla sempre bene”.
E’ così Zápotek diviene una leggenda, senza sponsor ma con un ombra forse ben più grande, quella del partito, che ne regola la presenza alle manifestazioni sportive.
Ogni vittoria diviene propaganda di ideali che la primavera di Praga mostrerà a tutti, Zápotek incluso.
Emil, durante quella primavera, cercherà di correre anche lui insieme ai giovani che chiedono un presente diverso per il suo paese.
Durante un'intervista rilasciata in quel periodo dirà: “rivendicavamo il diritto e la libertà di gestire un presente diverso... Abbiamo perso, ma il modo in cui è stata stroncata la nostra primavera appartiene alla barbarie”.
Gli fu imposto il silenzio e l'oblio, attese molti anni prima che il muro crollato gli restituisse la dignità della libertà.
E’ bella la storia di Zápotek e bene ha fatto Marco Franzelli a raccontarla, cercatela in libreria e leggetela in questo periodo insieme magari a Fuoco di Tahar Ben Jelloun (Bompiani, 2012) dove si racconta di altri ragazzi, di come Mohamed Bouazizi divenne fiaccola per illuminare un'altra primavera, quella araba, di cui non potrà mai essere testimone.
Agata Diakoviez
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lunedì 30 luglio 2012
Se un ranocchio incontra un pipistrello: storie di corteggiamenti ordinari e straordinari
Ritroviamo sulle pagine di un nuovo libro, in catalogo per Editoriale Scienza, Ginny, la bambina che riesce a parlare con gli animali e organizzare dei fantastici talk show della natura. In Chi corteggia chi? Stop! Sanha e Hanmin Kim ci raccontano le straordinarie abilità della protagonista. Con parole, figure e balloon, narrano il suo rocambolesco arrivo su una speciale arca in cui gli animali sono tutti in coppia. Come mai due di ogni specie? Alla domanda rispondono animali diversi.
Renne, ippopotami, leoni, uccelli giardinieri e molti altri parlano e fanno conoscere, alla piccola Ginny, storie di incontri e di corteggiamenti che rispondono ad un importante parola d’ordine: riproduzione. Un libro divertente che alterna la voce degli animali, impegnati a descrivere caratteristiche fisiche e inconsuete modalità per dare continuità al patrimonio genetico, all’ impegnativa ricerca dell’abito da indossare a Carnevale, un abito che esalti la personalità di Ginny.
Cosa ne dite di un costume da gallo della salvia? Non lo conoscete? E’ un uccello dall’aspetto bizzarro, orgoglioso di una sacca aerea che gli permette di emettere un suono potentissimo, udibile a quattro chilometri di distanza.
Animale perfetto per un concorso in maschera. Sicuramente difficile da riconoscere, ma candidato quasi certo ad un possibile primo premio.
Silvana Sola
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venerdì 27 luglio 2012
Il buongiorno si vede dal mattino
La collana “Ullallà”, in catalogo per Emme Edizioni, ha ottenuto una menzione speciale al Premio nazionale Nati per leggere 2011.
Cartonata, con piccoli soluzioni cartotecniche che guardano a illustri esempi che fecero grande l’Italia alla fine degli anni ’70, la collana ha come referenti primi bambini piccoli, anche piccolissimi.
Libri facili da maneggiare, indistruttibili, che accompagnano i lettori del domani alla scoperta di mondi semplici e straordinari, libri che arrivano dalle mani dell’adulto e diventano, in breve tempo, oggetti del quotidiano, gestiti direttamente dal bambino.
Sveglia! è uno degli ultimi titoli usciti. Porta la firma di Claudia Polizzi giovane progettista, grafica e illustratrice, formatasi tra Venezia, l’ISIA di Urbino e l’Europa.
Un libro delicato, perfetti i collage che introducono ad un mondo animale che trasmette un meraviglioso senso di pace.
Colori accesi alternati a texture ricercate e funzionali, calibrati fori in grado di regalare piccole sorprese e di ricomporre un’immagine: il libro di Claudia Polizzi saluta la giornata del bambino ricordando che “il buongiorno si vede dal mattino”.
Silvana Sola
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giovedì 26 luglio 2012
Christian Voltz
Basta entrare nel suo sito per capire chi è questo artista (in Francia si aggiungerebbe anche plasticien) che narra e si esprime attraverso materiale di ogni tipo: dai più classici fil di ferro e tappo di bottiglia, a lucchetti, carote, sassi, bulloni, ossa, tessuti di vario genere, piume, conchiglie (la lista potrebbe continuare all'infinito!) e ogni genere di oggetti, possibilmente con una “storia alle spalle”, e cianfrusaglie varie.
Christian Voltz è di Strasburgo (dobbiamo forse cominciare a pensare che questa regione di confine sia terra fertile per il mondo dell'arte e dell'illustrazione?). Si è formato all'Ecole Supérieure des Arts Décoratifs della sua città e da anni lavora oltre che per l'editoria per ragazzi, per la stampa e come creatore di manifesti.
La maggior parte delle sue creazioni editoriali sono edite dalla più avanguardista delle case editrici d'oltralpe, Rouergue, che ha dato inizio alla collaborazione nel 1997. Christian ha lavorato nel corso di questi 15 anni anche con Rue du Monde, Pastel, Didier Jeunesse, Seuil.
In Italia bisogna guardare lo scaffale dell'Arka (anche se A tutta birra è uscito per Jaca Book) per leggere qualche suo testo, essendone spesso anche l'autore. Dei titoli della collezione Le Perline, ricordiamo solo il suo La carezza della farfalla, uno splendido duetto tra nonno e nipote, un pomeriggio nell'orto del primo, un pomeriggio di condivisione di lavoro e parole sotto lo sguardo ironico e affettuoso della nonna morta.
Se continuate la visita al suo sito, non tralasciate i suoi video, creati per una TV tedesca e soprattutto le sue sculture, vere e proprie poesie in tre dimensioni.
David Tolin
mercoledì 25 luglio 2012
Una nuova serie
E' arrivato un nuovo super eroe: viene dalla Svezia, é tradotto da Feltrinelli Kids, si chiama Charlie. E' un normalissimo bebé, terzo figlio di una normalissima famiglia. Ma nessuno sa che il piccolo Charlie é stato contaminato dalla polvere prodotta dallo scontro di due stelle uscite di rotta e che grazie a ció ora é dotato di super poteri in virtú dei quali é diventato grande sin dal giorno del suo ritorno dall'ospedale. Charlie non sopporta che gli si parli in modo cretino (tesorigno della gnogna) e non tollera che il suo fratellone soffra per le angherie di un bulletto.
Si adoprerà per fare giustizia, anche aiutato dalla nonna che lo doterà di un mantello rosso per imparare a volare. In Svezia é pronta la prossima puntata, in uscita a settembre. Auguriamo a Camilla Läckberg e a Millis Sarri, autrice e illustratrice, creatrici della serie, un lungo e allegro sodalizio che porti ad esplorare il mondo bambino e adulto attraverso i super poteri del piccolo Charlie.
Grazia Gotti
martedì 24 luglio 2012
Napoli e la tabella dei numeri del lotto
Ho conosciuto Patrizia Rinaldi nel 2006 quando le veniva assegnato, dal Comune di Casalecchio di Reno, il premio Pippi, categoria inediti. Bella la lingua, bello il modo di dialogare con pubblico.
Napoletana, laurea in filosofia e specializzazione in scrittura teatrale, organizza percorsi di lettura e scrittura con i ragazzi. Premio Elsa Morante nel 2010, ha collaborato a progetti didattici presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida.
Mare giallo, il suo ultimo romanzo rivolto ai ragazzi, uscito per i tipi di Sinnos Editrice, ci riporta a Napoli, una Napoli conosciuta e amata, offerta ai giovani lettori come un magico luogo di scoperta.
Hui, cinese di nascita e napoletano d'adozione, Thomas inglese, figlio di un armatore, e Caterina, selvatica e intraprendente, refrattaria all'uso delle scarpe, sono i protagonisti di un romanzo giallo che li vede indossare le vesti di provetti investigatori, per risolvere complicati misteri.
Tra circoli nautici, bui cunicoli, pareti di tufo da scalare, porte d'acciao da aprire e numeri da rimettere in ordine, i tre ragazzi riescono a dipanare intricate vicende che raccontano di azioni criminali, di spiriti e illegalità.
Federico Appel, illustratore e autore romano, firma le figure che si muovono tra le pagine. Il libro utilizza il font "leggimi", carattere speciale ad alta leggibilità.
In aggiunta un altro consiglio per l'estate: Patrizia Rinaldi, Tre, numero imperfetto, edizioni e/o. Giallo denso per adulti amanti del genere.
Silvana Sola
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lunedì 23 luglio 2012
Mandana Sadat
Si é formata alla scuola di arti decorative di Strasburgo, ha esordito con la casa editrice Grandir, quella piccola casa dove ha cominciato anche Alessandro Sanna.
Da noi conosciuta per il bellissimo Una sera d'inverno, torna ora con il bel lavoro pubblicato in Francia presso Didier nel 2010, dal titolo Avant toi, tradotto dalla giovane sigla Cult Jeunesse. Firma il testo Rascal, autore belga che collabora con molti artisti. É un babbo che parla e racconta del suo desiderio di avere un bambino e al tempo stesso della sua impossibilità a realizzare un progetto di questa specie. Ha fatto un omino di sassi ma il torrente li ha portati via, l' omino di pane é stato mangiato dagli uccellini, il mare ha distrutto quello di sabbia e cosí fino a quando un giorno, incontrata la mamma, ha fatto insieme a lei un omino d'amore che poi é rimasto. Il lavoro di Mandana, di grandissima pulizia grafica e compositiva, risplende di colori, trasparenze, macchie, e mischia tecniche lasciando sulla pagina effetti di leggerezza e lievità che sono in perfetta armonia con il tocco poetico del racconto.
Della brava illustratrice ricordiamo i lavori per il poeta argentino Jorge Lujan.
Grazia Gotti
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venerdì 20 luglio 2012
Rodari
“Il Sole 24 ore “, serioso quotidiano degli industriali, ha adottato Gianni Rodari per tutta l’estate e lo presenta in edicola, di settimana in settimana. Mentre rileggo Gli affari del signor gatto, ripubblicato da Einaudi Ragazzi nella collana “La biblioteca di Gianni Rodari” illustrato da Elena Temporin, penso se il grande Gianni avesse mai potuto immaginare di essere accolto fra le pagine dei commendatori.
“Un commerciante, - pensò, - non è proprio un commendatore, ma quasi. E poi a me i commendatori non piacciono, perchè di solito sono sposati.” E’ la voce della cassiera, una gattina al primo impiego della ditta del Signor gatto che vuole avviare una vendita di topi in scatola. Esilarante racconto che dà il titolo alla raccolta antologica sui gatti, Gli affari del signor gatto, è un mirabile esempio di scrittura rodariana, pubblicato nel 1972 come volumetto n. 4 della serie “Tantibambini”.
Fra le rime e gli altri racconti raccolti nel volume i gatti sono protagonisti.
Singolare Un bambino al guinzaglio, una poesia senza rima che ci ricorda che i bambini sono stati davvero tenuti al guinzaglio.
Ho visto un bambino
al guinzaglio
come un piccolo cane.
Un gatto lo guardava
meravigliato
agitando la coda
come una bandiera
di libertà.
Grazia Gotti
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giovedì 19 luglio 2012
Numeri per crescere
Ieri a Roma è stato presentato il progetto sperimentale "In Vitro", un'iniziativa del Centro per il libro e la lettura che si propone di aumentare il numero dei lettori abituali stimolando una famigliarizzazione con il libro che inizia da piccolissimi, in seno alle famiglie. Ai bambini tra 0 e 6 anni guarda da anni, con attenzione, una parte di editoria consapevole della necessità di proposte di qualità per coloro che, se stimolati, potrebbero crescere lettori. Anche la collana “cùcù”si rivolge ai piccoli lettori. Libri cartonati che accompagnano i bambini in un percorso di crescita. Figure, piccole narrazioni, felici soluzioni cartotecniche invitano a guardare, aprire, scoprire, meravigliarsi. In catalogo per Fatatrac, una casa editrice che pur nel cambiamento di sede e di proprietà, ha mantenuto vivi i principi che la animavano dalla sua creazione, i libri sono veri mediatori di relazione tra adulto e bambino, utili strumenti di conoscenza e crescita, in linea con una pedagogia non prescrittiva. Si divertono i piccoli lettori sfogliando le pagine di 1,2,3 splash!, il volume scritto e illustrato da Isabelle Carrier. Una storia semplice per entrare, a piccoli passi, nel mondo dei numeri guardando figure, aprendo finestrelle, seguendo, pagina dopo pagina, Achille e i suoi amici pronti a fare il bagno nel lago. Un segno giocoso, pulito, ma elaborato nella costruzione dell’immagine, quello di Isabelle Carrier, che invita il bambino a vivere un’avventura tra ciliegie mature, mongolfiere, cabine che nascondono sorprese: un percorso da seguire contando le dita delle mani, assieme ai piccoli coccodrilli. 1,2,3,4,5,6,7,8,10. Ci sono tutti. Ora possono tuffarsi… Nella stessa collana anche Piccole conte, un libro fisarmonica lungo quasi due metri, che ci riporta la bella lingua scritta di Sabrina Giarratana. da leggere ad alta voce.
Silvana Sola
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mercoledì 18 luglio 2012
Little Bear
Else Holmelund Minarik si é spenta pochi giorni fa all'età di novantuno anni.
Era nata in Danimarca ed era stata portata negli Stati Uniti da bambina. Aveva lavorato come insegnante e si dilettava ad inventare storie anche per la sua bambina.
Cosí erano cominciate le Storie di Orsacchiotto. Le aveva scritte e anche disegnate e le aveva sottoposte al giudizio di una grande casa editrice. Qui le avevano suggerito di dare sembianze umane ai suoi orsi ma lei non era d'accordo perché pensava che ogni bambino, di ogni paese e di ogni colore avrebbe amato i suoi orsi ed aveva ragione. Ha aspettato fiduciosa la persona giusta, la sempre piú mitica Ursula Nordstrom, editor da Harper & Row, che nel frattempo aveva visto un giovane disegnatore di talento, Maurice Sendak e gli aveva affidato il compito di disegnare gli orsi di Else. Sendak li aveva disegnati come dei vittoriani, ed Else attribuiva loro il mandato delle buone maniere, lasciando peró il giusto spazio al gioco e alla fantasia.
Mamma Orsa, Babbo Orso, Nonna Orsa, Nonno Orso, sono vestiti e si muovono con eleganza e compostezza. Orsacchiotto e gli amici animali mostrano la loro pelliccia e le piume.
Sul finire della saga, iniziata nel 1957 e terminata nel 1961, entra in scena una bambina, Emily, che trascorre le vacanze in tenda proprio vicino alla casa di Orsacchiotto. Per lei Orsacchiotto imparerà a scrivere e potrà cosí mandarle delle lettere. Rilette tutte insieme, le avventure di Orsacchiotto lasciano una traccia indelebile di infanzia, ti riportano là dove ognuno di noi é stato e ritorna ogni volta che incontra un bambino. Ho incontrato Else come libraia, ho suggerito e consigliato le sue storie a tante mamme, conservo vivida la memoria dell'incontro con Orsacchiotto e mio figlio, in quei pomeriggi in casa a fare i matti equipaggiati per raggiungere la luna... Grazie Else.Grazia Gotti
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martedì 17 luglio 2012
L'età dell'oro
Non é usuale trovare vecchi libri sui banchi delle librerie, di norma si trovano novità editoriali o proposte di calendario, dalle feste comandate a quelle laiche.
Ieri, alla libreria Giannino Stoppani, faceva mostra di sé un volume grigio, il numero 148 della Biblioteca Adelphi, opera di Kenneth Grahame, l'autore scozzese noto per Il vento nei salici.
Avevo letto L'età d'oro intorno alla fine degli anni Ottanta, quando ancora la libreria Giannino Stoppani si trovava in Palazzo Bentivoglio. Sulla poltrona di Cassina, quella con le orecchie di Topolino, che avevo portato da casa, ho letto molti buoni libri, forse i migliori della mia esperienza di lettrice. Nonostante ci dedicassimo ai libri per bambini, eravamo solite ordinare anche i libri per noi; tutto ció che ci interessava era lí a portata di mano, bastava ordinarlo, una condizione assai prossima alla felicità.
Ho ripreso Kenneth Grahame per riassaporare quella felicità, ed ora che sono piú vecchia lo sento ancora piú vicino.
"Per una ragione o per l'altra, pare che il sole non sia piú luminoso come allora; le praterie vergini di un tempo si sono ristrette, riducendosi a pochi miseri acri. Un malinconico dubbio, un cupo sospetto mi assale. Et in Arcadia ego: sí, un tempo io vissi in Arcadia. Possibile che sia diventato a mia volta un Olimpo?"
Grazia Gotti
Grazia Gotti
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lunedì 16 luglio 2012
Le folli avventure di Eulalia di Potimaron
Nel febbraio 2011, sul blog Talentscoutautoristranieri, un’intervista di Samanta Catastini ci introduceva al mondo letterario dell’autrice francese Anne-Sophie Silvestre, medico e scrittrice.
In Italia è da pochi giorni sugli scaffali delle librerie Le folli avventure di Eulalia di Potimaron, primo volume della serie che narra le vicende della giovane nobile ed eccentrica Eulalia.
Il libro, in catalogo per Lapis, annuncia per gennaio la seconda parte del racconto della vita della figlia del barone di Potimaron. Una lettura piacevole che mi ha riportato ad un passato di ragazzina lettrice affascinata dai cavalieri, dalle gesta eroiche, dalla fedeltà agli ideali, dai duelli e dalla lealtà. Meno presa avevano su di me le grandi corti europee, gli abiti sontuosi, i divieti imposti al gentil sesso. Nel libro della Silvestre c’è la storia, quella del Re di Francia e di Versailles, ci sono gli intrighi di palazzo, gli amori e gli obblighi raccontati con il rigore di una documentazione attenta accanto ad invenzioni letterarie capaci di tenere il tono del romazo leggero e godibile. In Francia Eulalia, libera e intraprendente, divisa tra il desiderio di tirar di scherma e quello di svolgere il ruolo di impeccabile damigella d’onore, è già alla sua terza avventura (Flammarion-Père Castor). I libri che la vedono protagonista affollano librerie e biblioteche accanto a quelli che raccontano di Maria Antonietta e del Cavaliere d’Eon, di mitologia e di avventura usciti dalla penna di Anne-Sophie Silvestre, pubblicati da Flammarion, Casterman, Hachette, Nathan...
Eulalia si muove tra le pagine, con l'abito di raso giallo albicocca, nelle figure di Amélie Dufour, illustratrice francese, nata all’ombra della reggia di Versailles.
Silvana Sola
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venerdì 13 luglio 2012
La doppia anima di Tartarino
Fra tanti libri freschi di stampa che aspettano silenziosi e in ordinata pila il loro turno di lettura, é bene, di tanto in tanto ritornare ai classici. Oggi consiglio Tartarino, il tarasconese, mezzo Don Chisciotte e mezzo Sancio Pancia.
"Tartarino-Chisciotte che si esalta ai racconti di Gustavo Aimard e grida:"Parto!"
Tartarino-Sancio che, preoccupato dai reumatismi, dice: "Io resto"
Tartarino-Chisciotte (esaltatissimo):
"Copriti di gloria, Tartarino. "
Tartarino-Sancio ( calmissimo )
" Copriti di flanella, Tartarino"
E cosí via in questo giustamente famoso dialogo che chiude con la nota battuta
"Giannina, la cioccolata".
Nella postfazione al romanzo di Alphonse Daudet, edizione Fabbri 2002, Antonio Faeti ci rammenta che Tartarino non fu concepito come un libro appositamente per ragazzi e che grande fu la sua delusione quando venne a scoprirlo, perché avendolo letto nella memorabile "Scala d'oro" lo considerava al pari de Il piccolo Dante, un racconto proprio per lui, piccolo e appassionato lettore.
"Gli eroi che meritano, nella loro lunga esistenza, questa caparbia cattura da parte dei bambini, non sono tanti, anche perché la cattura é il massimo premio a cui possono aspirare e quando sono catturati si chiamano "icone", e cioé sono presenze di altissimo livello, degne di entrare nei sogni di tutti."
Grazia Gotti
"Tartarino-Chisciotte che si esalta ai racconti di Gustavo Aimard e grida:"Parto!"
Tartarino-Sancio che, preoccupato dai reumatismi, dice: "Io resto"
Tartarino-Chisciotte (esaltatissimo):
"Copriti di gloria, Tartarino. "
Tartarino-Sancio ( calmissimo )
" Copriti di flanella, Tartarino"
E cosí via in questo giustamente famoso dialogo che chiude con la nota battuta
"Giannina, la cioccolata".
Nella postfazione al romanzo di Alphonse Daudet, edizione Fabbri 2002, Antonio Faeti ci rammenta che Tartarino non fu concepito come un libro appositamente per ragazzi e che grande fu la sua delusione quando venne a scoprirlo, perché avendolo letto nella memorabile "Scala d'oro" lo considerava al pari de Il piccolo Dante, un racconto proprio per lui, piccolo e appassionato lettore.
"Gli eroi che meritano, nella loro lunga esistenza, questa caparbia cattura da parte dei bambini, non sono tanti, anche perché la cattura é il massimo premio a cui possono aspirare e quando sono catturati si chiamano "icone", e cioé sono presenze di altissimo livello, degne di entrare nei sogni di tutti."
Grazia Gotti
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giovedì 12 luglio 2012
Liberi e leali
La passione per le storie di cavalieri Cecilia Randall ci ha confessato di averla sempre avuta, quando poi ha scoperto i giochi di ruolo questa passione non solo è stata rafforzata, ma le ha fornito un passepartout per l'invenzione narrativa.
Sono nati così i suoi primi romanzi, dove al fantasy è stata affiancata la storia medievale; in una commistione tra questo genere e il romanzo storico vengono presentati al lettore romanzi che miscelano nella giusta misura invenzione narrativa e fatti, azione e memoria.
Gens Arcana, conferma il lavoro che abbiamo potuto ammirare nella trilogia Hyperversum, facendo un salto in avanti nel tempo, spingendoci dal medioevo al rinascimento, entrando nel pieno, anzi nel vivo, di quello che è stato il cuore pulsante della civiltà rinascimentale.
Ci si ritrova così a Firenze con la voglia, mentre si legge il libro, di tornare per le strade di questa splendida città con il naso all'insù, a cercare i tanti particolari descritti, per assaporare e guardare paesaggi che scorrono troppo velocemente quando li attraversiamo in auto e in treno con gli occhi distratti dal presente.
Alla Randall non va riconosciuto solo il merito di aver raccontato abilmente un'altra epoca, ma di averci sintonizzato sulla stessa velocità del tempo vissuto dai protagonisti, una velocità modulata sia sui personaggi che sull'ambiente inteso come spazio fisico, naturale.
La bravura della scrittrice è da ricercare nella lentezza che riesce ad imprimere al racconto che, ricordiamolo, è anche un racconto di azione, di combattimenti cruenti e spietati. Al lettore viene data la possibilità di entrare in un altro mondo, di rallentare lo sguardo frenetico aitandolo a guardare i particolari che diventano essenziali per le mosse dei protagonisti.
Si riconosce così la passione della Randall per l'umanità che racconta, oltre che per il gioco di ruolo; il fantasy è chiave e insieme toppa attraverso cui guardare da vicino eventi che appartengono al passato ma che si riverberano ancora nel presente attraverso l'arte, la pittura, la letteratura e l'architettura.
I tipi umani che popolano le pagine vivono passioni autentiche che sempre si ripetono, hanno passioni comuni, l'anelito di libertà di Valiano, protagonista di Gens Arcana, è lo stesso che ogni adolescente da sempre ha nei confronti della famiglia.
Mentre per Hyperversum fulcro e chiave era la lealtà, in Gens Arcana è la libertà a fare da perno alle azioni che muovono i personaggi.
Storie proiettate nel passato ma capaci di sciogliersi nel presente.
E' brava Cecilia Randall, ha una scrittura pulita, emozionante ed efficace, ora aspettiamo il suo prossimo romanzo.
Agata Diakoviez
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mercoledì 11 luglio 2012
Cosas Mìnimas?
In questi giorni ho incontrato diversi studenti impegnati a sostenere gli esami per la Specialistica di Illustrazione e quella di Editoria all’ISIA di Urbino.
Studenti attenti che si muovevano tra Frigidaire e Sempé, Armin Greder e Kveta Pacovska, capaci di analizzare le figure degli spazi metropolitani e appassionarsi a Saul Steinberg e a Tomi Ungerer. Scambi interessanti, piacevoli scoperte.
Durante un colloquio sono stata invitata a riguardare con attenzione la produzione di Blanca Gomez.
Conoscevo l’illustratrice spagnola per il lavoro sull’albo illustrato Il filobus numero 75, bellissimo racconto di Gianni Rodari, in catalogo per Emme edizioni.
Una storia che racconta la possibilità di regalarsi tempo, fuori dalle costrizioni di un quotidiano scandito da ritmi sempre più veloci. Le immagini di Blanca esaltano il non tempo, sospese tra l’attualità del presente e i riferimenti visivi che guardano al passato. Leggere e minimali fanno pensare ad epoche in cui le strade erano occupate dalla Vespa, e fuori dalle aree urbane si respirava una vera primavera.
Blanca Gomez ha un segno lieve, ricercato, di chi ha guardato molto. Le sue immagini, essenziali e senza orpelli, le possiamo ritrovare sul magazine “Uppercase”, su “El Pais”, sulle pagine di libri Chronicle…
“Una mattina, il filobus numero 75, in partenza da Monteverde Vecchio per Piazza Fiume, invece di scendere verso Trastevere, prese per il Gianicolo, svoltò giù per l'Aurelia Antica e dopo pochi minuti correva tra i prati fuori Roma come una lepre in vacanza…”
Silvana Sola
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martedì 10 luglio 2012
Harold
Nuova edizione in grande formato, brossurato, del grande classico Harold and the Purple Crayon.
"Harold is a masterpiece" strilla Maurice Sendak dalla copertina e un medaglione d'oro stampigliato sull'angolo di sinistra riporta la dicitura "Essential Picture Book Classics".
Il papà di Harold, Crockett Johnson, era il compagno di Ruth Krauss, autrice dei testi di tanti libri illustrati da Sendak, libri che hanno per protagonisti i bambini. Sono di ritorno da un incontro a Macerata tenutosi nella splendida cornice di Ars in Fabula, dove ad un pubblico di giovani illustratori ho presentato una sequenza di autori e illustratori americani e inglesi che hanno dato vita a bambini di carta. Bambini-bambini, ma anche maialaini-bambini come i fratelli Mellops o la maialina Olivia. Abbiamo passato in rassegna bambine ormai classiche, come Madeline ed Eloise, e seguito le avventure dei bambini di John Burningham e della moglie Helen Oxenbury.
Una galleria davvero ricca di presenze che hanno animato la seconda metà del secolo scorso.
Max, il mostro fra i mostri, lo abbiamo ricordato con affetto e con una sottile nostalgia, una nostalgia per un'Età dell'Oro che sembra definitivamente tramontata. Ci siamo lasciati con una domanda: le innovazioni stilistiche portavano anche una nuova idea di Infanzia, é ancora cosí?
Abbiamo anche affrontato il tema suggerito da Etienne Delessert, circa la debolezza della proposta riscontrata nelle tavole e nelle storie presentate alla Fiera del Libro di Bologna.
La rassegna chiudeva con il libro di Beatrice Alemagna, un libro di grande successo, che ricorda a noi adulti come sono i bambini, nel caso lo avessimo dimenticato ed abbiamo convenuto che non é un libro per bambini come lo erano quelli dell'Etá dell'Oro, libri che a volte spariscono, ma che se poi ritornano ritrovano tanti lettori bambini.Grazia Gotti
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lunedì 9 luglio 2012
Una vita da romanzo
Di Janet Tashjian conoscevamo i romanzi pubblicati da Fabbri, libri insoliti e originali che hanno per protagonista un diciassettenne, Larry, con il quale abbiamo lambito territori quali la politica e la religione. In questo nuovo libro, La mia vita è un romanzo, pubblicato da La Nuova Frontiera, l'autrice americana ci racconta di Derek, dodicenne di Los Angeles, figlio unico, alle prese con una estate non esaltante e un mistero da chiarire.
Avevo sfogliato questo romanzo in una libreria americana, ma non lo avevo comprato perché mi aveva infastidito la sua somiglianza alla Schiappa, serie di grande successo.
Mi ci sono poi dedicata su indicazione di Giampaola che mi ha suggerito di leggerlo, senza aggiungere altro. Quando lei mi chiede di leggere qualcosa con un certo tono capisco che poi vuole confrontarsi, discutere. Eccomi pronta: l'autorevole "Kirkus Review" lo giudica una Schiappa piú dolce, con tutta la sua carica di simpatia e una trama piú strutturata.
Aggiungerei che é molto di piú, forse una lucida, consapevole, volontaria risposta alla Schiappa.
Una lettura non vacua, né superficiale, apparentemente leggera.
Grazia Gotti
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venerdì 6 luglio 2012
E’ la vita a farci diventare poeti? O essere poeti modifica il corso della propria vita?
Guus Kuijer ha frequentato collegi, studiato per diventare insegnante e nel 1975 è entrato, a pieno titolo, nel mondo della letteratura per ragazzi.
Autore olandese di fama internazionale ha al suo attivo importanti riconoscimenti che hanno accompagnato la sua carriera di scrittore, per ragazzi e per adulti, il suo lavoro di drammaturgo e autore di testi per la televisione.
Nel 2012 viene insignito del prestigioso premio Astrid Lindgren per “la profondità della filosofia e la lievità della poesia” che contraddistinguono sempre i suoi testi.
Per sempre insieme. Amen, FeltrinelliKids, è la storia di Polleke (in Olanda e in molti paesi del mondo la ragazzina olandese è protagonista già di diversi libri), della sua vita normale e straordinaria.
Polleke ha undici anni, genitori separati, una madre solida e presente, un padre perso in un universo “poetico” che lo porta ai margini della società. Polleke ha un ottimo maestro che piace a tutti, un fidanzato, due nonni molti religiosi, un’amica speciale e una vitellina/mucca che porta il suo nume.
Guus Kuijer racconta il quotidiano di una società multietnica, la fragilità dei rapporti umani, l’importanza degli affetti, la religiosità, attraverso una scrittura fresca, mai moralista, lieve e, al contempo, capace di andare in profondità.
Il suo romanzo fotografa una realtà possibile, la analizza attraverso gli occhi”innocenti” di Polleke, riesce a parlare di multicultura senza retorica, di sentimenti in modo coinvolgente, di scelte importanti intrecciando ironia, divertimento, invito alla riflessione.
Frutto di una sintesi intelligente e acuta dei contenuti narrati la bella copertina di Manuele Fior.
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giovedì 5 luglio 2012
Nuove discipline per le Olimpiadi
James Stevenson è nato a New York ottantatre anni fa.
Ha collaborato per molto tempo con il “New Yorker”. La sua firma è su decine di copertine illustrate dell’importante magazine, su un enorme numero di vignette umoristiche, su interessanti reportage.
Ma la sua penna ironica e leggera e le sue illustrazioni, capaci di dare corpo ai temi più diversi, accompagnano anche gli oltre cento libri che ha dedicato a bambini e ragazzi.
Le Olimpiadi degli animali, oggi ristampato da Mondadori negli “Oscar Junior”, racconta di una manifestazione sportiva che chiama a raccolta tutti gli animali del bosco e della palude.Un’Olimpiade speciale che mette ai blocchi di partenza lumache pronte a saltare ostacoli, talpe impegnate a scavare la tana più profonda, puzzole orgogliose del loro olezzo, elefanti ed ippopotami capaci di attraversare il fiume a stile libro.
Un racconto breve da leggere in attesa di Londra 2012 quando il 27 luglio prossimo, si accenderanno i riflettori sull’edizione estiva dei Giochi Olimpici.
- L’anno prossimo i giochi saranno ancora più belli- disse Ettore.
- Meglio di così è impossibile- disse Ugo- Quest’anno sono stati perfetti…
Silvana Sola
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mercoledì 4 luglio 2012
Mistica Maëva e la Torre delle Stelle
Un'avventura con tutti i crismi: mistero, suspense, ricerca di oggetti magici, ambigui personaggi... Questi gli ingredienti del romanzo di Laura Walter, il suo secondo in cui mette in campo la piccola veneziana “pel di carota”, piena di lentiggini e senza peli sulla lingua.
Insieme a lei, Giaki, compagno d'avventure, anche se crescendo le paturnie adolescenziali l'hanno un po' allontanato dall'amica, Pastroccio, un agguerrito piccione da turisti e Baicolo, un sornione gatto dal manto rosso.
L'azione si svolge a Padova: la nonna, la Super Mistica, e il suo amico, il professor Brusegan, sono partiti per la Spagna, e i due ragazzi sono costretti a passare parte dell'estate dalla zia di Giaki, Artemisia Cornaro Piscopia, una figura che fin dall'inizio non convince la protagonista.
Dopo Venezia, al centro delle vicende nel primo libro di Mistica, la città dell'entroterra veneto è descritta in tutti i suoi più bei scorci e monumenti. Il “tour” padovano inizia insieme a Pastroccio in Piazza del Santo in cui campeggia la donatelliana statua equestre del Gattamelata, e continua in Prato della Valle, nelle tre piazze centrali, tra il Salone e la Torre dell'Orologio, nel chiostro del Bo', sede dell'Università, nei giardini dell'Arena, quelli della Cappella degli Scrovegni, o all'ombra della Specola, l'antico osservatorio astronomico della città.Ma il “tour” padovano lo si percorre anche assieme alle splendide matite di Mauro Evangelista, illustratore, che potremo vedere in settembre in mostra in città.
Il libro è stato presentato durante l'ultima Bologna Children's Book Fair, il primo è già stato tradotto in greco e olandese, speriamo che anche questa seconda storia passi le frontiere e porti a Padova frotte di bambini sulle orme di questa ragazzina tutta pepe.
David Tolin
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martedì 3 luglio 2012
A domanda risposta. O no?
Un divertente albo firmato da Erik van Os e Elle van Lieshout per il testo e da Alice Hoogstad per le illustrazioni (illustratrice olandese con una bibliografia di oltre cento titoli, pubblicata per la prima volta in Italia).
Tommaso 1000 domande, in catalogo per Lemniscaat, ci porta allo zoo in compagnia di un nonno e del nipote, un nipote curioso, pronto a fare domande a raffica.
Un libro illustrato in cui la combinazione tra parole e figure è miscelata in dosi giuste.
Perché la giraffa è a strisce e non a puntini? Gli occhi sul piumaggio del pavone servono per vedere meglio? L’orso bianco ama il gelato perché vive tra i ghiacci?
Le domande di Tommaso rimangono sospese nell’aria e invece di trovare risposte si alimentano con altre domande, mentre sulle pagine figure dai colori sgargianti, apparentemente semplici, ma meravigliosamente sapienti e ricercate, ci mostrano un coccodrillo dal dentista, un leone dal parrucchiere e i fenicotteri alla scuola di danza.
Un libro che invita al sorriso, ad uno sguardo attento, alla lettura scandita dal ritmo della rima.
Silvana Sola
lunedì 2 luglio 2012
La bambina filosofica é tornata
All'inizio é sorridente, distesa in quella sua consueta postura meditativa, pronta ad ingaggiare una bella battaglia con la pagina, la china, le storie, sempre in allenamento mentale per trovare le sue geniali e brucianti sottolineature.
E' generosa, si regala ai lettori, non si risparmia, va ad un ritmo pazzesco e seguirla é una vera goduria, quando filosofeggia e quando ti trascina dentro la storia.
La peste bubbonica o Cappuccetto Rosso, a Vanna Vinci basta un la, un riferimento, un topos, per stravolgere il senso comune e per mostrarti il sottosopra, come perfetto scenario per far accadere ogni cosa.
L'allunaggio, da cui il titolo magnifico, "Houston, abbiamo un problema", é una storia magistrale. Memorabili i due John John. Ma Cappuccetto é geniale, un bel colpo alla recita scolastica, con l'entrata in scena di Charles Baudelaire nella parte del lupo cattivo. Fuori campo, fuori storia, alla fine, all'ultimo disegno la bambina é stesa a terra con la lingua di fuori, come svuotata dopo tanto frullio di intelligenza, perspicacia e ironia.
Da comperare sempre, da regalare per compleanni, per cresime e comunioni. La raffinata edizione in cofanetto vi farà fare un'ottima figura.
E se volete vederla in carne ed ossa, questa filosofa bambina sarà domani sera, 3 luglio alle 21,30, a Vignola nel Giardino del Circolo Ribalta (via Zenzano sotto il Castello), in occasione della rassegna Scrittori, fumettisti, autori, a cura della libreria per ragazzi Castello di Carta e del Circolo della Ribalta.
Insieme a Stefano Arcari, Vanna parlerà del nuovo libro edito dalla Rizzoli-Lizard ma anche di alchimia, storie e fumetto.
Grazia Gotti
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