Pierdomenico Baccalario, scrittore per ragazzi, giunge alle pagine culturali del quotidiano più autorevole della penisola per resuscitare la figura del “cattivo” nella letteratura per ragazzi. Dice che Dickens e Twain non si facevano problemi: il primo i cattivi li costruiva a tavolino(?) e il secondo li prendeva dalle rive del Mississippi ed erano cattivi alla luce del sole, che davano al lettore la certezza di trovarsi di fronte ad una carogna. “ I nuovi autori, invece, preferiscono confondere le acque e lasciare il pubblico imprigionato in un labirinto di ansie, senza apparenti ragioni. Sembrano ignorare che i cattivi sono preziosissimi, perché ci permettono di...” Lasciamo al lettore il compito di pensare ai cattivi prediletti e di svelare la loro funzione. L’articolo serve anche per pubblicizzare una nuova iniziativa editoriale promossa dalla storica rivista “ Il Giornalino”. Si occupano di cattivi doc, e della loro infanzia, quattro autori: Beatrice Masini, Lodovica Cima, Guido Sgardoli e Beppe Ramello. Tutti in edicola quindi a leggere, come erano da piccoli, personaggi di gran fama quali il professor Moriarty, Crudelia, lo Sceriffo di Nottingham e la signorina Rottenmeir. Nel lungo articolo di Baccalario si prende in esame il Nulla di Ende come cattivo esempio di malvagità, una malvagità neutra e divorante, invisibile e implacabile, che non pensa e non sceglie e che tutto annulla. Io aggiungo una malvagità noiosissima...
Ma prima di demolire Ende, Baccalario se la prende con A. A. Milne, il papà di Winnie Puh, reo di aver creato un mondo infantile a tavolino (!) dove non esistono scontri.
Caro Baccalario si occupi dei cattivi e lasci a noi i Buoni, gli Asini, i Maialini, gli Orsacchiotti (rigorosamente Steiff) e Christopher Robin.
Grazia Gotti
giovedì 7 luglio 2011
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