... non solo San Petronio e la meridiana gigante lungo la navata centrale, non solo il Compianto di Niccolò dell’Arca, non solo i giardini Margherita, non solo mortadella e tortellini (i bolognesi ne potrebbero aggiungere molte altre… se volete scriveteci!). Siamo a ricordare oggi un’altra validissima ragione per visitare la capitale emiliana, da provare almeno una volta: il Cinema in Piazza (nelle sue varie declinazioni, “Il cinema ritrovato” e “Sotto le stelle del cinema”).
Istruzioni d’uso: recarsi in città in una delle qualsiasi sere di luglio (consigliamo d’arrivare in piazza Maggiore un po’ prima delle 22, per accaparrarsi un posto centrale); per scegliere con maggiore discernimento, consultare il sito della cineteca per verificare la programmazione.
Gli italiani (lo dice uno che duranti alcuni anni di vita all’estero ha sofferto l'assenza di serate di cinema en plein air) non credo possano immaginare cosa significhi assistere ad una proiezione di questo tipo: inutile accennare alla magnifica cornice architettonica, alla luna che ogni tanto distoglie l’attenzione dalla pellicola, al fatto (non dimentichiamolo!) che la visione del film è assolutamente gratuita…
Per ogni cinefilo che si ritenga tale, oltre ad una programmazione assolutamente pregevole, possono bastare le dimensioni dello schermo sulle quali poserà il suo sguardo per alcune ore: 23 metri di base e 12 di altezza.
Quest'anno la 25a edizione dell’evento è iniziata sabato scorso (se non contiamo l'anteprima di Benigni e di alcuni suo film). E solo nelle due prime serate abbiamo potuto rivedere tre film che hanno fatto la storia della settima arte: dei fratelli Méliès (da un soggetto di Jules Verne) Le voyage dans la lune nella copia colorata, Nosferatu il vampiro di Murnau e la versione del 1940 de Il ladro di Bagdad con un magnetico Conrad Veidt nei panni di Jaffar.
Il programma dei prossimi giorni prevede film di Kazan, Scorsese, Carné, Risi… unico neo, quest’anno mancano delle serate rivolte ai più piccoli, che ogni tanto, d’estate, possono fare uno strappo alla regola e rimanere svegli un po’ più del solito.
David Tolin
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