lunedì 28 febbraio 2011

Tessitori di storie

Il nome del sito del Comune di Biella per il centocinquantesimo dell’Unità d’italia è Biellesi tessitori di Unità.
E’ bello il termine tessitori: in terra biellese la tessitura è di casa, ma il termine lo proporrei per un uso più frequente e separato da geografie precise.
E ai tessitori di storie guardiamo nel nostro percorso sull’ “amor di Patria” portato ai ragazzi.
Due romanzi usciti per i tipi di San Paolo raccontano il Risorgimento, animano storie che fanno coniugare le vicende storiche con la vita e gli amori.
Il Risorgimento è stato periodo di forti sentimenti, di passioni intense, di slanci violenti: é giovane il protagonista di 1861 Un’avventura italiana messo in pagina da Annalisa Strada e Gianluigi Spini, aderisce agli ideali garibaldini, veste la camicia rossa, guarda all’Italia che sarà con nel cuore Agata, la figlia di un poliziotto borbonico.
Ed è sempre l’amore, ma nell’Italia scossa dai moti insurrezionali del 1821, che anima il bel romanzo, anche in questo caso frutto di un lavoro a quattro mani, di Anna Lavatelli e Anna Vivarelli.
Protagonista di Senza nulla in cambio è Francesco Morselli, l’affascinante ragazzo, figlio di un ricco mercante di stoffe fiorentino, che infuoca il cuore di tante fanciulle.
Alla normalità degli incontri quotidiani, alla vita senza pensieri, si sostituirà un vissuto fatto di cambiamenti repentini, di ricongiungimenti fraterni, di abbandoni, di nuovi incontri.
Il tutto in un’atmosfera che racconta Restaurazione e desiderio di nuovo, sogni e speranze, spesso deluse, di chi crede che sia ormai venuto il tempo di chiamare, l’Italia, nazione.
Il lavoro del tessitore non si ferma di fronte alle difficoltà e se, il 1821, sarà teatro di feroci reazioni alle rivolte, i tempi del cambiamento sono già in essere.
Basta lavorare alacremente di trama e ordito.
Silvana sola

venerdì 25 febbraio 2011

Garibaldi di Laura e Giovanni

Laura Manaresi ricerca, studia, legge e scrive, Giovanni Manna pensa alle figure. La coppia che da tempo ci regala piccoli gioielli di divulgazione si è dedicata alla figura di Garibaldi per l’editore Rizzoli.
“La stanza è in penombra. Scorgo un ritratto appeso alla parete. Gli occhi azzurri mi fissano dal dipinto. E’ Giuseppe Garibaldi. Un cappellino rotondo, la barba bionda e folta sul volto aperto, la camicia rossa. Pare inquieto, quasi infastidito di dover restare bloccato dentro la tela, lui abituato a navigare sugli oceani di tutto il mondo, correre a cavallo, combattere fino all’ultimo respiro per i suoi ideali.” Lo stile narrativo di Laura è gradevole, la lingua pulita, la narrazione procede armoniosa come letta da una voce di narratrice esperta e sicura. Le immagini di Giovanni sono straordinarie. Suscitano un’attenzione e un’adesione subito sentimentale. La tenerezza e la dolcezza dell’acquerello messe al confronto con la pittura di carattere storico, si pensa alla pittura di Massimo d’Azeglio, le tavole che invece accompagnano l’Avventura, le nebbie degli sbarchi, l’iconografia popolare dell’”eroe”, compongono un registro ricco di riferimenti capaci di raggiungere atmosfere dense di emozione.
Un gran bel libro, un libro meditato, un grande omaggio alla storia d’Italia.
Grazia Gotti

giovedì 24 febbraio 2011

C’è un canto per gli Italiani

Da mesi stiamo riflettendo sui libri per ragazzi dell’800 e sull’800 nei libri per ragazzi, una riflessione su come “le storie della storia” possano avvicinare i lettori giovani e invitarli a riflettere su quanto la storia passata determini la qualità della vita presente.
E nel presente, accompagnato spesso da polemiche, c’è il nostro inno nazionale, ragione di vanto per alcuni, assoluto non riconoscimento da parte di altri.
Fratelli d’Italia è diventato pretesto e testo per un bel albo illustrato scritto da Serena Piazza e affidato all’abile segno di Paolo d’Altan, un libro illustrato, in catalogo per Rizzoli, che racconta il momento e il luogo in cui “Il canto degli italiani” prende corpo. Era il 1847, una sera di settembre, il testo scritto da Goffredo Mameli arriva nelle mani del dimenticato musicista Michele Novaro, che “appoggia il foglio sul leggio del cembalo e comincia a far correre le mani sulla tastiera…”
Tra la commozione degli amici, Novaro musica le parole che avrebbero fatto battere il cuore degli Italiani. Paolo d’Altan descrive, con un colto bianco e nero i protagonisti dei fatti e, con un' esplosione di colori, le parole dell’inno.
Un libro che mette in giusto risalto un simbolo della nazione come ci ricorda il Presidente Giorgio Napolitano:
“I simboli più significativi della nostra identità di Nazione, come “Il canto degli italiani” di Goffredo Mameli, esprimono l’anelito di unità e di libertà di un popolo. Attraverso questo filo, dal Risorgimento alla Repubblica, si è costruita la comune identità di valori che il nostro popolo custodisce e garantisce con le sue Istituzioni. Anche di questo è fatta l’identità di una Nazione: il sentirsi Nazione nel mondo, riconosciuta e rispettata.”
Silvana Sola

mercoledì 23 febbraio 2011

Archiginnasio d’oro

Il premio Archiginnasio d’oro, istituito nel 1963, è il più importante premio che la città di Bologna assegna per meriti alla cultura, alla ricerca, allo studio. E’ stato attribuito a Giorgio Morandi, Riccardo Bacchelli, Ezio Raimondi, al sommo pedagogista Giovanni Maria Bertin, ad Enzo Biagi, a Pupi Avati, e a figure di scienziati e ricercatori meno note al grande pubblico, ma non meno importanti di artisti e letterati.
Fra i politici Dozza e Dossetti, per gli uomini di Chiesa il Cardinale Lercaro. Dal 2006 non si era più designato nessuno.
Aveva ragione una parte del popolo bolognese a ritenere Cofferrati uno straniero? Io penso che “il cinese” fosse estraneo alla cultura della città, alla sua vita, alle sue dinamiche, alle sue rappresentanze, al suo popolo.
Con gioia immensa abbiamo appreso che il Commissario Annamaria Cancellieri, dopo un anno dalla sua carica, ha ripreso la tradizione assegnando due Archiginnasio e due Nettuno d’oro (premio che individua figure di “servitori della comunità").
Abbiamo esultato e ci siamo commosse alla notizia dell’Archiginnasio d’oro ad Antonio Faeti. Una città che premia i suoi cittadini meritevoli è una città che si sta rimettendo sulla giusta via. E, finalmente, la letteratura per l’infanzia è riconosciuta al pari delle scienze, delle arti, della politica.
La data della cerimonia non è ancora definita ma vi terremo informati. L'invito è, ovviamente, aperto a tutti.
Grazia Gotti

martedì 22 febbraio 2011

(Ri)Scoprire

La soffitta è per antonomasia il luogo proibito che fa paura e che nasconde qualche segreto, ma senza dubbio anche quello che risveglia la curiosità e l’interesse. Una sera Alex sente strani rumori provenire proprio sopra la sua testa e decide di andare a vedere che cosa succede. A un tratto, la luce della luna s’infiltrò attraverso la finestrella del soffitto: e allora la vide. Sul pavimento c’era un’elegante scacchiera di legno. Con sopra allineate strane statuette. Non aveva mai visto niente del genere. Dunque la sua soffitta non racchiude mostri, streghe o altre strane creature, ma soltanto una tavola da gioco caduta in disuso, abbandonata e impolverata. Tuttavia per Alex è un grande ritrovamento e capirà il suo valore soltanto quando ogni pezzo comincerà a rivelare la propria personalità: avrà la possibilità di essere trasportato in un mondo tutto da scoprire, ma soprattutto da salvare. Questa è la storia de Il segreto della soffitta, l’ultima novità Salani scritta a quattro mani da due autori sivigliani, Nerea Riesco e Juan Antonio Vázquez, illustrata da Raúl Mendoza e tradotta per noi da Michela Finassi Parolo. È un’avventura creata per insegnare ai ragazzi a giocare a scacchi, perciò nel libro la voce narrante si alterna a quella che spiega le regole del gioco; il risultato è un volume interattivo che unisce l’utile al dilettevole. Mentre leggevo ho sentito l’eco de La storia infinita di Michael Ende, forse per il ricordo della soffitta in cui Bastiano si rifugia a leggere, ma soprattutto per il regno di Fantàsia che rischia di sgretolarsi a causa della forza del Nulla. Non sarà la stessa sorte che toccherà agli scacchi, risucchiati magari dall’Oblio della tecnologia?
Valentina Allodi

lunedì 21 febbraio 2011

Le ragioni di una scelta

“Sono scelte quelle che compiono i ragazzi protagonisti del racconto. Ma è tutto il romanzo che descrive con efficacia il tormento di una scelta, la scoperta che può esserci un altro modo di vivere.”
Queste le parole di Tano Grasso nella postazione al libro La scelta, di Luisa Mattia, pubblicato da Sinnos. Era il 2005, nell’anno successivo il libro vince il Premio Pippi e diventa pretesto e testo per una versione teatrale molto speciale. Dal sito della Polizia Penitenziaria di Nisida:
“Uno spettacolo di amore e mafia, di coraggio e di omertà, dove male e bene non sono valori assoluti ma percorsi possibili e praticabili secondo la coscienza di ognuno. Si chiama Fino a quel giorno…, e a metterlo in scena, in anteprima nazionale venerdì 19 maggio 2006, sono i ragazzi reclusi dell´Istituto Penale Minorile di Nisida, a Napoli. Lo spettacolo è un adattamento del testo di Luisa Mattia La Scelta, edito dalla Sinnos, casa editrice nata da una cooperativa di detenuti di Rebibbia. Il libro è la storia di due ragazzi siciliani divisi tra una scelta di devianza e il legame fraterno…”
Una scelta difficile che riesce a coniugare, magia della parola scritta, bisogni, desideri, aspettative, possibilità di dare voce all’inespresso. Luisa Mattia è una persona speciale: racconta con passione, scrive con eleganza e slancio. Oggi il libro La scelta potrà essere letto, oltre che dai ragazzini sparsi in ogni parte d’Italia, anche dai cugini francesi nella bella edizione voluta da Milan, di cui riportiamo la copertina.
Bella “scelta” grafica.
Silvana Sola

venerdì 18 febbraio 2011

Picture Book for children: Play Pen


Martin Salisbury è docente di illustrazione all’Anglia Ruskin University di Cambridge. Disegna, dipinge, collabora con riviste, scrive, fa conferenze sulla cultura visiva, in diverse parti del mondo.
Play Pen, il libro pubblicato dalla casa editrice londinese Laurence King Publishers, è il suo invito a guardare con attenzione il picture book dell’ultima generazione.
Attraverso i suoi occhi, attraverso le sue scelte, scopriamo o riscopriamo illustrazioni che rappresentano il nuovo (non il nuovissimo, perché il libro è uscito nel 2007) in un’editoria internazionale che mette al centro le figure.
Gli illustratori sono tutti interessanti; ne suggeriamo alcuni da guardare con particolare attenzione.
Gunter Mattei, illustratore e artista austriaco, ha studiato a Monaco, ha viaggiato molto scegliendo come destinazioni preferite l’Africa e i Mari del Sud. In Italia possiamo trovare il suo lavoro nel bellissimo libro Il grande libro degli animali, vincitore, nel 2006, del BolognaRagazzi Award per la sezione Non fiction, e nel successivo Ma gli animali si lavano i denti?, pubblicati per i tipi di Fabbri.
Stian Hole (BolognaRagzzi Award nel 2007 per la Non Fiction) e Oyvind Torseter sono norvegesi: per vedere il loro stupefacente mondo di figure, ma anche di parole e di pensieri, bisogna consultare il catalogo Cappelen, la raffinata casa editrice di Oslo o ricercarli nelle traduzioni in giro per il mondo (Italia esclusa).
Harriet Russell è inglese, ha frequentato il Saint Martin’s College. Lavora tracciando sul foglio segni che diventano figure, gioca con le lettere e si diverte a proporci un originale alfabetiere che non rispetta le regole. In uscita, a breve, un nuovo libro per Corraini.
Martin guarda all’Italia proponendo il lavoro di due illustratori diversi per segno e per poetica: Marina Sagona e Maurizio Quarello, noti al pubblico internazionale. Di Marina Sagona ricordiamo il bellissimo No, e di Maurizio Quarello il toccante L’albero di Anne, in catalogo entrambi per Orecchio Acerbo.
Molte altre occasioni di incontro con il visivo sono riservate a chi sfoglierà il libro.
Silvana Sola

giovedì 17 febbraio 2011

Una editor leggendaria

Si è spenta il 14 febbraio Margaret K. McElderry. Era nata nel 1912 ed aveva frequentato la scuola per bibliotecari nella sua città, Pittsburg. Era poi andata a New York e aveva lavorato fino al 1945 nella sezione ragazzi della New York Public Library. Chiamata da Harcourt Brace and Company a dirigere il settore juvenile, ha collezionato premi su premi.
Unica nella storia dell’editoria a guadagnare nello stesso anno Newbery e Caldecott Medal. Nel 1971 si è trasferita presso l'editore Atheneum, dove le è stato concesso di portare avanti una imprint con il suo proprio nome. Nel mondo industriale che produce i libri, governato dagli uomini, le donne brillano per intelligenza progettuale e per creatività.
L’8 marzo si avvicina e dopo anni di fastidio per le mimose vendute ad ogni angolo della strada, mi riapproprierò di nuovo di questa data, per me significativa sin dall’infanzia. La mimosa mi era cara: la vendevo di casa in casa porgendo anche un magazine molto di moda sul finire degli anni Cinquanta: Noi Donne, un po’ austero ma ricco di storie interessanti. Quest’anno ritorno a celebrare l’8 marzo, ma questa volta con i libri, con quelli che hanno protagoniste bambine, ragazzine, con quelli scritti, illustrati e pubblicati dalle donne.
Lunga vita ai libri per bambini!
Lunga, intensa, creativa è stata quella di Margaret. La saluto con ammirazione.
Grazia Gotti

mercoledì 16 febbraio 2011

Un albo fresco di stampa!

È da poco arrivata in libreria la storia dell’argentino Gustavo Roldán intitolata Il signor G. Questo signore vive in un arido deserto silenzioso ma lui, al contrario del paesaggio, è considerato da tutti gli abitanti una persona gentile che saluta sempre con cortesia. Un giorno decide di partire, per tornare una settimana dopo con degli arnesi e un piccolo pacchetto per piantare il bulbo di un fiore. Ovviamente tutti pensano che sia impazzito, come farà infatti a crescere un fiore nel deserto? Ecco quindi che la sua rispettabilità va a farsi friggere.
Ma il signor G. ha anche un altro audace obiettivo: con il fiore vuole portare un po’ di musica in quel posto così silenzioso. Ma i fiori non servono a fare musica! Non svelerò altri particolari della trama, ma vorrei soffermarmi sull’aspetto essenziale di questo libro.
Secondo l’autore, i grandi temi sono considerati un tabù nella letteratura per ragazzi, nonostante a loro interessino molto, come la politica, la morte o il sesso. Lui invece vuole trasmettere un grande messaggio e decide di scommettere sui ragazzi. Mostra un signor G. che crede nel suo piccolo gesto, che ha il coraggio di essere rivoluzionario, ma partendo dalle piccole cose. Ricorda che l’iniziativa personale può dare una svolta anche alle situazioni più “rinsecchite” e che se non ci si prova nemmeno non si corre affatto il rischio di produrre un cambiamento. Non è un tema da poco. Le sue illustrazioni ironiche poi, dal tratto un po’ fumettistico, creano un volume di qualità che appaga la vista e il tatto, regalandoci un albo completo e riuscito in ogni suo aspetto.
Proprio questo titolo ha inaugurato nel 2009 le pubblicazioni di una casa editrice spagnola, A buen paso, insieme a Papà tatuato (edito da Orecchio Acerbo). Per noi ci ha pensato La Nuova Frontiera, a cui tuttavia devo tirare le orecchie per non aver citato il nome del traduttore.
Valentina Allodi

martedì 15 febbraio 2011

Bologna Ragazzi Award

Sabato, in tarda serata, si sono conclusi i lavori della giuria di uno dei premi più importanti del mondo dell’editoria per ragazzi. Ogni anno una prestigiosa giuria passa in rassegna circa un migliaio di libri suddivisi in diverse sezioni: opera prima, fiction, non fiction, new horizons. Come giurati di questa edizione, accanto al presidente Antonio Faeti, sedevano Nathalie Beau, responsabile de La Joie par les livres della Biblioteca Nazionale di Francia e Eric Baker, graphic designer, docente alla Visual Arts di New York. Con Nathalie ed Eric ci siamo incontrati più volte in città, sempre con un bicchiere di vino per chiarirci le idee. Giurati perfetti, non hanno lasciato trapelare nulla del loro lavoro; hanno parlato di libri, di illustratori, di film, di letteratura e di politica. Eric aspettava il discorso di Mubarak e ci faceva infinite domande su Berlusconi. Noi cercavamo di tornare sempre ai libri, ma è stato impossibile nascondergli la marea di persone in piazza domenica pomeriggio. Nathalie era già partita per Parigi quando con Eric, Antonio e Anna Faeti, Alessandra Valtieri, ci siamo trovati imbottigliati nella folla. Eric era molto interessato ai giudizi di Antonio in merito a Mickey Mouse o Bugs Bunny. Il dialogo è stato molto interessante e, di nuovo, molto politico. Non una parola sui libri premiati, da giurati perfetti. Io ho il libro del mio cuore, A Gift from Childhood. Memories of an African Boyhood, di Baba Wagué Diakité, pubblicato da Groundwood Books-House of Anansi Press. Tifo come non mai. Speriamo vinca, anche solo una menzione, perchè tutti lo possano ammirare.
Lo vedrete comunque in occasione di Fiere di leggere, in Sala Borsa, insieme a tanti altri libri di argomento africano.
Grazia Gotti

lunedì 14 febbraio 2011

Da ogni cosa può nascere un’avventura

Cappuccetto Rosso a Manhattan non è solo una versione più moderna della fiaba tradizionale di Charles Perrault. La storia di Sara, una bambina di dieci anni che sogna di vivere a Manhattan, “l’isola a forma di prosciutto”, prende il via da un puro atto di ribellione. Lei vive dall’altra parte del ponte, a Brooklyn, ma lì non succede mai niente e non capisce tanto bene il mondo dei grandi, così finisce per riversare tutta la sua ansia di libertà nei libri.
Un giorno decide di attraversare New York da sola per portare la torta di fragole alla nonna, ma prima decide di concedersi una passeggiata a Central Park. A questo punto è troppo ovvio pensare che Sara è Cappuccetto Rosso dato che indossa un impermeabile scarlatto col cappuccio e porta al braccio un cestino di vimini, e che il parco è il bosco dove incontrerà il lupo, magari proprio il famoso Re delle Torte Edgar Woolf.
Invece questo romanzo non è una semplice riscrittura di Cappuccetto Rosso, è un vero e proprio viaggio sentimentale durante il quale Sara infrange la regola di non parlare agli sconosciuti e dove Miss Lunatic sarà la sua accompagnatrice magica.
L’autrice Carmen Martín Gaite racconta la crescita e la maturazione, gli incontri e le prove da superare, ma per farlo impasta, contamina e gioca con altre narrazioni e il risultato è una stupefacente insalata di favole alla Rodari. Non a caso Sara legge Le avventure di Robinson Crusoe, di Alice nel paese delle meraviglie e de Il cavaliere inesistente di Calvino e poco importa se il limite tra realtà e fantasia non è sempre ben definito, perché sembra volerci dire che i bambini sono l’essenza stessa della libertà. Forse, invece, i grandi devono riconquistarsela. Ma se il segreto fosse imparare a vedere le molte strade che si incrociano davanti a noi e riuscire a imboccarne una senza fretta? In Spagna il libro ha avuto un enorme successo; per noi è edito da Mondadori ed è stato tradotto e illustrato da Michela Finassi Parolo. Da non dimenticare che la compagnia di marionette e attori di Gianni e Cosetta Colla ne ha tratto uno spettacolo e l’ha inserito nel suo repertorio artistico di teatro per ragazzi.
Valentina Allodi

venerdì 11 febbraio 2011

Anticipazioni d'oltralpe... BRAW 2011

Oggi si riunisce la giuria, del Bologna Ragazzi Award, della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi, presieduta dal professor Antonio Faeti. E tra qualche giorno inizierà attorno alla dozzina e più di libri selezionati (tra vincitori e menzioni) un lavoro di contrattazioni, acquisti e vendite, all’interno dell’universo editoriale internazionale, per accaparrarsi i titoli vincitori ed inserirli nel proprio catalogo.
Personalmente sono entrato subito nelle pagine della fiera dedicate alla Francia, tanto per non cambiare le vecchie abitudini! La produzione d’oltralpe è sempre stata una delle considerate e premiate nel BRAW.
Tra i tantissimi libri ce ne sarebbero molti da segnalare ma vi lascio anche la gioia della scoperta personale! Quindi mi limito a pochi titoli!
Innanzi tutto la rentrée di una piccola casa editrice Les Editions du Baron Perché che con la nuova direzione ha proposta alcuni titoli interessanti: le silohuette in bianco e nero di Sandrine Bovini di un bimbo che non ha voglia di dormire (La bataille contre mon lit), un testo giocoso che segue le regole della storica OULIPO (La Petite Fabrique d'Illustration POtentielle) e uno più ironico dedicato a tutti i mancini (Le livre de tous les gauchers, petits et grands).
Altre segnalazioni riguardano l’imprint della Gallimard, diretta da Coline Faure Poirée, Giboulée, che presenta tra gli altri un bel titolo illustrato da Charles Dutertre, che rivisita l’universo della fiaba classica, con tavole dettagliate alla maniera fiamminga (Le roi qui n'a rien).
Un titolo particolare lo regala la Glenat, molto legata al mondo del fumetto, che in quet’occasione ci avvicina alla moda con la M maiuscola: Cahier de coloriage di Yves Saint Laurent.
Ultime velocissime indicazioni: il poeticissimo Comme ci ou comme ça di Anne Terral e Bruno Gibert (Syros Editions), il tenerissimo Je suis un ours di Jean-François Dumont (Kaléidoscope), i colori e gli odori dell’illustratrice Anne Crausaz, Premiers printemps (Memo) o il divertente Adieu Chaussette di Benjamin Chaud (della giovane Hélium).
Ma dove sono finiti i libri Thierry Magnier et Rouergue?
David Tolin

giovedì 10 febbraio 2011

Firenze s’è desta!


Nella città che detiene il primato italiano per la letteratura per ragazzi (Pinocchio, Giannino Stoppani, Ciuffettino, Il gornalino della domenica) fra poche settimane si accenderanno le luci di CUCCUMEO, la libreria dei ragazzi creata e animata da Teresa Porcella, Bianca Belardinelli, Elena Cavini.
L’ho vista con i miei occhi, non è un sogno: ha grandi vetrine, spazi per le mostre, schermo per le proiezioni, un piccolo giardino. E’ avvolta da un legno vintage che emana il calore del fatto a mano, dell’artigianato di qualità, quello che non sappiamo più fare. Le luci sono pensate in modo intelligente, gli spazi (si sviluppa su più piani) sono ben articolati e di certo esalteranno i libri di qualità. Il nome: Cuccumeo sembra uno di quei versi un po' stupidi (è un po' "cucù!" e un po' "marameo!") che si fanno ai bambini quando si gioca. Cuccumeo è il termine sardo per dire "gufo" o "civetta", dipende dalle zone. E sarda è Teresa, fondatrice e presidente dell'associazione Scioglilibro, editor e studiosa di letteratura per ragazzi. Bianca è scrittrice e redattrice, Elena cantante lirica.
Mentre si dice della sparizione del cartaceo un trio così composto si avventura in un progetto di vita e di lavoro tutto fondato sulle pagine. Sono presa da questi pensieri mentre esco da Cuccumeo: si è fatta sera e uscendo ci imbattiamo in una mamma con figlia. - Ma quando aprite? - Il 5 marzo - risponde Teresa, sorridendo.
Grazia Gotti

mercoledì 9 febbraio 2011

"Versi leggeri come uccelli"

Si è chiusa da pochi giorni la mostra dedicata al lavoro di Simone Massi, allestita presso la Biblioteca Arturo Loria di Carpi.
Oltre duecento disegni delle migliaia che l’artista marchigiano realizza per le sue opere.
E’ da pochi giorni sugli scaffali il libro La casa sull’altura, pubblicato da Orecchio Acerbo.
Due occasioni che mi hanno permesso di incontrare il lavoro di Simone Massi. Un incontro forte, emozionante, a volte dolente, profondo.
Il libro mette in pagina le solitudini, gli incontri, le assenze raccontate dalla lingua, potente come un grido, del poeta siciliano Nino De Vita.
Simone Massi le accompagna con il suo segno inciso, con un magistrale bianco e nero, struggente, evocativo, che aggiunge poesia alla poesia.
La storia ci racconta di un ragazzino scuro, silenzioso, che divide con gli animali la sua vita, e poi sparisce, come la casa in balia dei tarli che ne fanno polvere.
Ho cercato notizie su Simone Massi e vi invito a leggere un brano dall’intervista di Dario Zonta, apparsa su “Lo Straniero”, nel luglio scorso. Alla domanda: Mi ha colpito la sostanziale indifferenza, se mi passi il termine, tra il bianco e nero e il colore. Sembra che tratti il colore come fosse bianco e nero. È una suggestione corretta? E se sì, perché?
Simone risponde: “In quindici anni sei la prima persona che se ne accorge! Sì, il mio è un falso colore. Penso, sogno e ricordo in bianco e nero. Non ho memoria del colore. Il colore mi piace guardarlo nelle opere di chi lo sa stendere: Madre Natura, alcuni pittori. Ma non sono tanti e non è così semplice. Lavoro nella maniera che sento più naturale, in bianco e nero. Le macchie di colore le metto per tirar fuori una scena, o sottolineare uno stato d’animo, ma devono sempre avere un equilibrio, entrare nei miei grigi senza forzature. I colori devono sapersi mischiare e perdere, nelle intenzioni non si dovrebbero nemmeno ricordare, come un sussurro, una voce lontana, un piccolo turbamento.”Il libro è pubblicato anche in lingua russa. Nell’ottobre prossimo, Simone Massi e Nino De Vita, saranno presenti al festival d’animazione Mullfest di Mosca.
Silvana Sola

martedì 8 febbraio 2011

La rivincita dei brutti

Ero convintissima di presentarvi un’autrice ispanica oggi: Lucía Flores. Poi ho scoperto che è soltanto nata in Uruguay e che attualmente vive in Canada, perciò i suoi due libri sono stati tradotti dal francese. Brutto è bello è la storia di Socrate, un bambino con orecchie enormi e un naso esagerato che viene iscritto dalla mamma all’annuale Raduno dei Brutti. Qui incontrerà tanta gente, anche peggio di lui, e diventerà molto amico di Fierritos, vincitore del concorso per via delle due ali di farfalla che ha sulla testa. Un giorno vengono toccati dalla magia e nel seguito intitolato Fierritos e la porta dell’aria conoscono Rela, una bambina che viene dal mondo di Cadikinn e ha una testa che assomiglia a un mercatino delle pulci. Purtroppo non riesce più a tornare a casa perché ha perso la chiave che le permette il passaggio alla Porta dell’Aria ed è preoccupata perché deve curare il suo Albero della Memoria. La scrittrice racconta l’amicizia, inserisce addirittura un sondaggio sul senso della vita ed educa al rispetto per la diversità. Brutto qui, infatti, non significa per niente cattivo. A questo proposito vorrei riportare le parole di Donatella Ziliotto, che ha diretto la collana dei criceti Salani, per descrivere le qualità che un testo deve avere per ambire a farne parte. «Deve distinguersi per la volontà di rendere critici i ragazzi di fronte ai problemi del mondo d'oggi, nella vita di ogni giorno.
Allo stesso tempo deve dar loro la forza di non demordere, di credere in sé stessi, in un'etica non superficiale o convenzionale. Non ci devono essere dogmatismi, fanatismi, luoghi comuni - né nel contenuto, né nello stile - ma lo stimolo vero verso nuovi punti di vista, libertà e immaginazione. E su tutto, il taglio stilistico deve essere sempre originale e maturo». Stupendo, Lucía Flores è proprio promossa. Adesso i suoi libri sono fuori catalogo ma sono disponibili nelle biblioteche.
Valentina Allodi

lunedì 7 febbraio 2011

Una luce nella notte

E’ bello scoprire un libro nuovo, ma anche gioire per un libro ritrovato.
La ristampa, per Salani, del bel romanzo di Furio Jesi, La casa incantata, è un evento editoriale che riconosce il merito alla casa editrice milanese di fare importanti recuperi letterari.
Il libro era uscito per la prima volta nel 1982 presso Vallardi; accompagnavano il testo le illustrazioni di Emanuele Luzzati, le stesse illustrazioni che ritroviamo nell’edizione sugli scaffali oggi.
Anche Mondadori ragazzi si era interessato al giovane scrittore, critico letterario, storico, attento studioso della mitologia classica, pubblicando, sempre La casa incantata, nella collana “Contemporanea” con le figure uniche, originali e visionarie, di Franco Matticchio.
Furio Jesi è morto a solo trentanove anni, una vita più lunga ci avrebbe, forse, regalato altre occasioni di lettura per bambini e ragazzi.
Jesi non scrive semplice: è colto, raffinato nella lingua, capace di mettere in pagina visioni in grado di diventare storie. Storie surreali, dove l’ordinario si confonde, volutamente, con l’eccezionalità.
Sono sogni, fantastiche invenzioni regalate da Morfeo, le avventure che vive il piccolo Daniele, il protagonista della storia o occasioni reali, nelle quali la realtà ospita lo straordinario?
“Nuvole nere incombono da Occidente. La storia è finita, cosa potrà trattenerle? Ma né l’impeto loro, né il fischiare dei venti turberanno l’ora trascorsa. Al termine delle bufere andremo nelle strade lontane, perché l’umida notte ci narri ancora di Daniele e della casa incantata.”
Da leggere e da farsi leggere.
Silvana Sola

venerdì 4 febbraio 2011

Aprirsi alla diversità


Al mondo si starà bene
solo quando, questa è bella,
vedremo un gatto sposare
una dolce rondinella.
E poi li vedremo volare,
sposo e sposina novella:
il gatto e la rondinella.


Questo è l'incipit di una fiaba estremamente limpida e delicata. Chi la racconta è il Vento e chi l'ascolta è l'azzurra Mattina che, poco amante del lavoro e appassionata di storie, finisce per attardarsi nel suo compito quotidiano di spegnere le stelle e svegliare il Sole. Il Maestro dunque, il Tempo, si vede costretto a castigarla per il suo indugio, ma dato che è sempre alla ricerca di qualcosa che gli renda meno pesante l'eternità, vuole a sua volta conoscere la storia. Così il tenero amore impossibile tra un gatto e una rondinella diventa un racconto dentro il racconto: qui gli animali, così come le stagioni e gli elementi della natura, possiedono gli stessi pregi e difetti degli uomini, pertanto i personaggi mettono in scena tutte le reazioni umane. Gatto Tigrato e Miss Rondinella riflette sulle emozioni suscitate da un amore fuori dalle regole in un parco di animali conformisti e benpensanti, ma con l'incedere tipico di una fiaba esopica. È senza dubbio un attualissimo spunto di riflessione sulla diversità, da valutarsi come incontro con l’altro e il nuovo, e non come minaccia. La diffidenza iniziale viene a poco a poco superata e mostrataci con tutti gli strumenti del fiabesco che intrattengono, emozionano, ma soprattutto insegnano. Il libro porta la firma di Jorge Amado, uno degli scrittori brasiliani più noti e tradotti al mondo. Fa parte della collana Oscar junior della Mondadori, tradotto senza grinze da Francesca Lazzarato e illustrato con i tratti garbati di Fabian Negrin. Amado ha dedicato ai bambini anche la fiaba calcistica intitolata La palla innamorata, edita sempre da Mondadori.
Valentina Allodi

giovedì 3 febbraio 2011

Centomila pagine

Sono entrata nella blogosfera nel maggio 2009 sollecitata da Antonio Gotti, da poco arrivato a lavorare nel nostro gruppo. Fra le mille cose da fare in libreria, in Accademia, in casa editrice, nel negozio di giocattoli, il web è sempre stato per me una fonte di informazioni fra le altre, accanto ai giornali, alle riviste. Ho seguito i pionieri del web, le prime librerie on line americane, i siti istituzionali delle associazioni e degli organismi che si occupano di promozione della lettura, i siti delle case editrici.
Leggo ancora i giornali su carta stampata, acquistati tutti i giorni alla stessa edicola, alla stessa ora. Compio questo rito da quando ero ragazza. Compro Repubblica e il Corriere tutte le mattine, La stampa il sabato, il Sole la domenica, L’Unità il lunedì. Ho comprato per qualche anno anche Il Giornale, ora ho smesso. Compro Liberal quando Matteo Marchesini mi informa con un sms dei suoi articoli.
Sul web seguo i blog che si occupano dei libri per bambini. Mi piacciono quelli giornalieri, come quello di Topipittori, perché prolungano il mio piacere quotidiano per l’informazione. Ci siamo assunte l’impegno quotidiano di scrivere per chi, come noi, legge e si informa.
Oggi siamo a 100.000 pagine. Chiediamo scusa ai lettori dei refusi, delle virgole improprie, degli scritti veloci. Zazie non è ancora ciò che mi immagino, ma anche così provvisoria e frettolosa sembra essere gradita ai lettori. Me ne rallegro e ringrazio Antonio, Silvana, David, Valentina, Elena.
Grazia Gotti
L'immagine di oggi è la copertina di La scuola segreta di Nasreen, di Jeanette Winter, di prossima pubblicazione Giannino Stoppani Edizioni.

mercoledì 2 febbraio 2011

Dottor Passero

Era un passero, un passero come tutti gli altri.
Un passero di quelli senza occhiali, né pipa,
né orologio d’oro, un passero e basta.
Ma col cappello.

In Italia il grande pubblico non conosce la figura di Patrick Couratin, se non forse attraverso i libri di Gilles Bachelet, Il mio gatto è proprio matto, e i due esilaranti sequel… per i quali curò l’edizione francese.
Per una serie di circostanze siamo venuti a conoscenza, tramite un suo carissimo amico, del suo prematuro decesso, avvenuto lo scorso 29 gennaio.
Illustratore, grafico, editore. Inizia nei primi anni ’70 creando le immagini di alcuni albi dell’avanguardista casa editrice Harlin Quist. Patrick diviene successivamente, fino al 1982 anno della sua chiusura, direttore artistico della maison franco-americana.
La Emme edizioni della Rosellina Archinto, nel 1971 pubblicò Dottor Passero, un albo in cui attraverso tenui sfumature di grigio e linee morbide si parla di un uccellino e del suo desiderio d’essere diverso. Successivamente nel 2002 collabora con Brigitte Morel delle edizioni Seuil, che seguirà a Panama nel 2005.
Per quest’ultima casa editrice ne curerà alcuni dei più bei albi: lo splendido cartonato illustrato da Jean-Luc Allart, Confisqué, o L'homme qui voulait apprendre à marcher aux poissons, in cui i non-sense di Edward Lear sono raccontati dalle sapienti tavole del maestro Henri Galeron.
En passant è stato anche libraio, creatore di numerosissimi manifesti e direttore artistico di un cortometraggio.
Vi lasciamo guardare e leggere l’ “intervista grafica” rilasciata a Etienne Delessert, visibile sul sito di Ricochet-Jeunes.
David Tolin

martedì 1 febbraio 2011

LE FIABE SONO PER BAMBINI? da leggere, da vedere, da ascoltare

Italo Calvino, nella stesura di Fiabe Italiane, non ha come interlocutori i bambini.
Pensa a loro solo quando, di fronte a fiabe forti di contenuti o esplicitamente erotiche, sente di dover smorzare i toni e trovare la lingua giusta della narrazione.
Molti anni dopo l’uscita della prima edizione della raccolta, sente invece la necessità di predisporre un prodotto editoriale destinato a bambini e ragazzi.
Ripensa ad un indice che metta in evidenza situazioni, atmosfere, protagonisti, geografie care all’infanzia.
Nasce, nel 1972, il volume L’uccel Belverde e altre fiabe italiane, illustrato, con ventotto tavole, da Emanuele Luzzati.
Nel 2007 l’editore Mondadori ridà alle stampe il libro, scegliendo un nuovo illustratore.
E’ affidato ad Alessandro Sanna, autore di figure pieno di talento, il compito di portare a bambini e ragazzi le immagini di Rosmarina, del gobbo Tabagnino, di Peppa, Nina e Nunzia, di Giovannin senza paura, di Giufà, della bambina venduta con le pere.
I suoi acquerelli, che acquistano colore per raccontare paura e riso, lacrime e astuzia, costruiscono un nuovo ritmo di lettura, suggeriscono visioni, altre le lasciano, volutamente, all’immaginazione del lettore.
Le fiabe sono per bambini, per adulti, per voci narranti capaci di riportare la magia del fiabesco attraverso la lettura ad alta voce.
La voce registrata di Martina Pittarello, accompagnata dal commento musicale di Attila Faravelli, per il Narratore/audiolibri, ci porta nel giardino dell’Uccel Belverde, assieme ai fratelli dai capelli d’oro e ci rende partecipi della fiaba che arriva da Firenze.
Silvana Sola