martedì 30 novembre 2010
Né ippopotami, né troll
“Sono i discendenti civilizzati degli orridi troll delle leggende nordiche, vengono chiamati ippotroll, ed è curioso pensare che la commistione tra i troll e gli ippopotami, abbastanza ruvidi e selvatici anch’essi, abbia dato vita a deliziosi piccoli esseri bonari e festosi, dal pelo candido e rasato: i Mumin. A differenza dei troll, creature notturne, i Mumin amano il sole, e poiché in Filandia l’inverno è lungo e buio, se ne vanno in letargo.” (Teresa Buongiorno in Nella libera valle dei Mumin, Giannino Stoppani edizioni)
Anche in Italia l’estate è lontana, la neve imbianca le città del Nord e la pioggia cade su quelle del Sud, ma al caldo, nelle case o nelle biblioteche, è possibile entrare nel mondo dei Mumin, senza attendere la fine del loro letargo.
Il volume Mumin e i Briganti, pubblicato da Black Velvet, ci permette di conoscere la famiglia Mumin, di entrare nella valle, di seguire i loro pensieri, di agire assieme a loro.
In un albo illustrato di grande formato, elegante nella foggia e gradevole nei contenuti, andiamo alla scoperta di un character amato e conosciuto in tutto il mondo.
Quattro storie a fumetti riportano le strisce che erano approdate in Italia attraverso la rivista Linus: i personaggi ideati da Tove Jansson, già presenti in forma di romanzo nel catalogo Salani, riprendono il linguaggio del fumetto.
Segno nitido, un bianco e nero pulito, leggibile, per un testo che mette in campo una sottile ironia in spazi narrativi che si muovono in uno strano, e imprevedibile, teatro dell’assurdo, tanto simile alla realtà.
Silvana Sola
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fumetti,
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