Pochi giorni fa ho assistito assieme ad una nutrita folla di genitori adoranti al saggio di danza di Bianca, mia figlia. Nel programma l’anziana instancabile maestra (è stata anche la mia insegnante) aveva scritto che la danza è “gioia di vivere, salute, ritmo vitale e battito del cuore”… ed a giudicare dal suo radioso sorriso che conquista le allieve di anno in anno come dubitarne?
Lo stesso concetto si ritrova nel bellissimo ritratto Isadora Duncan di Sabina Colloredo.
A libro terminato si ha la sensazione di avere assistito proprio ad una danza, allo snodarsi di una rappresentazione di vita sulla scena, tra momenti drammatici ed elegiaci, in un continuo susseguirsi di movimenti musicali in cui il corpo, reso trasparente, ha consegnato l’essenza di un’anima allo spettatore rapito. Questo pensava Isadora della danza e della vita, che ha vissuto con fedeltà bruciante a se stessa fino alla fine.
Lei sognava di dare coraggio alle ragazze della sua epoca, condannate ad essere belle ed attraenti per conquistare un marito e restare poi soggiogate alla vita di un altro senza poter scegliere la propria. Non c’è bisogno di un messaggio come questo in un’epoca in cui il sogno della maggior parte delle ragazzine è quello di fare la velina?
Questo libro ci consegna un’immagine diversa della danza nell’imperare di collane su scarpette rosa e tutù ancor più rosa.
Le illustrazioni sfumate di Anna ed Elena Balbusso bene accompagnano, sottolineano e allo stesso tempo smorzano le forti emozioni del testo. È giustamente inserito nella collana Sirene, Edizioni EL, che nasceva con l’intento di porgere alle giovani lettrici forti modelli femminili, anche se poi il progetto è stato un po’annacquato dall’inserimento di nomi meramente famosi, ma è la dura legge del mercato….
Elisabetta Pavan
Che belli questi post sulla danza!
RispondiEliminaMentre anni fa preparavo un esame universitario di storia della danza, per rilassarmi rimanendo in argomento lessi proprio il libro di Sabina Colloredo su Isadora Duncan.
Miriam
(ex bibliobaranzate.wordpress.com, ex bibliotecaria)