mercoledì 23 giugno 2010

Le Storie di Celia

“Perché non sei partito anche tu?”
“Perché credo nella Rivoluzione! Sono rimasto fedele a quei primi ideali!” Gli occhi verdi avevano perso l’opacità. “Se fossi venuta qui all’inizio ora capiresti. Avresti visto un mondo andare in pezzi, e un mondo nuovo sorgere. Avresti visto tutto cambiare. Per sempre.”
La guardò con gli occhi duri e splendenti, simili ad agate levigate. “Volevamo uguaglianza e libertà. Per tutti, uomini e donne. Come poteva essere sbagliato?”

Ho letto per la prima volta Celia Rees in Francia. Nel 2002 per la Seuil Jeunesse usciva il Journal d’une sorcière, nella copertina del quale Mary era illustrata dalle matite di Lorenzo Mattotti.
Ho continuato a leggere il seguito delle vicende della strega (nel secondo volume, Se fossi una strega, Celia ritrae nella protagonista una possente figura di madre) e le avventure di Pirate in francese. Tornato a casa e appurato che la Rees era pubblicata anche in Italia, ho seguito le sue opere grazie al lavoro puntuale della Salani. Non mi sono però fatto scappare il piccolo "Superbrividi", Eredità di sangue (Mondadori, 2006), in cui fanno capolino i primi vampiri, anticipando l’invasione di questi ultimi anni.
Domenica scorsa quindi la pioggia torrenziale non mi ha impedito di recarmi a Rimini per assistere ad uno degli ultimi appuntamenti di quest'edizione del festival Mare di libri.
Un’elegante e cortese signora di mezz’età prima attorniata da un folto gruppo di adolescenti per un’intervista, ha deliziato per più di un’ora e mezza il suo pubblico, raccontando della sua Sovay armata di pistole nella campagna inglese, nella pericolosa Londra piena di politici corrotti e nella distrutta e infuocata Parigi in pieno regime del Terrore.

Dopo streghe, pirate e la parentesi di La casa dei desideri, d’ambientazione più contemporanea e con un protagonista maschile, Celia ha voluto affrontare un periodo storico quale quello della Rivoluzione Francese che ha cambiato le sorti dell’intero pianeta. Attraverso le mille avventure di Sovay, di Gabriel, del brigante Greenwood, di Virgil e del capitano Léon ha voluto ricordare ai suoi giovani lettori le difficoltà che si sono dovute superare per conquistare diritti civili, sociali ed etici oggi più o meno acquisiti… Le sue eroine non sono semplici simboli della lotta per l’uguaglianza femminile, ma personaggi forti e determinati nell’ottenimento di tutte le libertà.

L’autrice ci ha poi introdotto nell'ultima fatica appena conclusa, The Fool’s girl, edita dalla londinese Bloomsbury. Con Violetta ci immergeremo ancora nella Storia: dalla shakespeariana dodicesima notte, si giungerà nelle antiche regioni dell’Illiria, dopo una breve sosta in Italia.
Unico appunto sull’incontro… nella gestione dello stesso la relatrice, mi è sembrato, si rivolgesse solamente alle “lettrici” della Rees non considerando che anche molti ragazzi possono appassionarsi alle gesta dei suoi personaggi, ai racconti in cui la Storia è più che un punto di partenza, al suo straordinario stile narrativo.
David Tolin

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