Premiato nel 1946 o 1947 (se fu pubblicato nel giugno 1946, dalla University of London Press, è più probabile che abbia vinto la Carnegie Medal nel 1947) il romanzo della scrittrice gallese Elisabeth Goudge, The Little White Horse, è stato pubblicato da Rizzoli nel 2009 con un titolo un po’ confuso...
Il romanzo è un capolavoro, irradia una luce speciale ad ogni pagina. Sappiamo che Elizabeth, nata nel 1900, da fanciulla lesse Dickens, Thackeray, Trollope, Bronte e Jane Austen, così in sequenza, una sequenza prescritta dal padre, reverendo, insegnante nella scuola della cattedrale, poi Professore di Divinity a Oxford. Elizabeth, figlia unica, si divide fra i bisogni del padre e quelli della madre, a lungo inferma. Comincia a scrivere opere teatrali (a scuola aveva incontrato Shakespeare) poi, su suggerimento di un editore, si indirizza verso il romanzo. La gioia, la felicità, la meraviglia sono continuamente sollecitate dalla sua straordinaria scrittura. Quali sono le sue fonti, oltre gli autori citati? Da dove viene quella particolare luce?
Per ora, provvisoriamente, mi affido al poeta seicentesco Thomas Traherne, i cui versi sono stati letti al funerale della grande scrittrice, nel 1984. In rete si trovano alcune sue citazioni e l’indicazione bibliografica di uno studio recente (Thomas Traherne: poeta teologo della meraviglia e della felicità).
Ho letto questo libro su suggerimento di Antonio Faeti, per fortuna!
La copertina confusa, la sistemazione in libreria nello scaffale del Fantasy, ultima e peggiore, la citazione in copertina della scrittrice inglese molto famosa (che non ha mai vinto la Carnegie Medal) si erano messe di traverso e avevano sbarrato la strada.
Grazia Gotti
Vi segnalo che nel 2008 è uscito un discreto film tratto dal romanzo http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56926
RispondiEliminaDa qui il perchè del nuovo titolo della Rizzoli :-)