Riemerso dalla marea di libri arrivati per il Bologna Ragazzi Award che tra qualche giorno vedrà la giuria riunirsi, ritorno a parlare di libri francesi, uno dei tanti sfogliati tra quelli partecipanti a questo riconosciutissimo premio.
Si je donne la langue au chat, est-ce qu’il me la rendra? è un magnifico libricino di poesie. Célia Galice e Emmanuelle Leroyer oltre che curatrici per la Bayard della collana “Demande aux poèmes” all’interno della quale troviamo questa deliziosa antologia, collaborano con il più grande evento annuale che la Francia dedica alla poesia, il Printemps de poètes, fin dai suoi esordi.
Célia e Emmanuelle si sono divertite a riunire una trentina di autori che a loro volta si dilettarono con onomatopee, anagrammi, scioglilingua, limerick. L’obiettivo delle curatrici è di far scoprire testi di tempi e luoghi diversi, e di giungere attraverso la poesia a vivere momenti di riflessione, sorpresa ma soprattutto di piacere.
La lingua, con Hugo, Queneau, Neruda, Lear, Aragaon, tra gli altri, è diventata un cantiere in cui suoni e parole, lettere e rime vengono usate in libertà…
…si da la parola ai maiali,
la C e la S son rivali…
anche i fiori tra loro parlano
e le parole al vento volano.
La selezione è arricchita dalle spiritose e coloratissime immagini della belga Oréli.
Ma lasciamo parlare uno dei poeti, François David, che dal 1988 diffonde la poesia anche grazie alla sua casa editrice Motus…. per spiegare quanto appetitose e nutrienti siano le parole.
Bon appétit
Quel plaisir
de dèguster les mots
les avoir bien en bouche
les mâcher mâchonner mâchouiller
les mordiller les mastiquer
avec une extrême gourmandise
en savourant
les jus des mots.
David Tolin
Che piacere gustare le parole,
RispondiEliminatenerle ben bene in bocca
triturarle, ruminarle e biascicarle
mordicchiarle e masticarle con infinita golosità, assaporando il succo.
Che bello riuscire a trasmettere ..il succo del discorso così bene!